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Quesito

A cosa serve pregare per qualcuno?
Se con la fede prego Dio perché guarisca una persona malata di tumore, e questa guarisce, è perché Dio ha esaudito la mia richiesta.
Ma, se io, con FEDE, prego Dio e la persona ammalata muore, che risposta ricevo dai preti?
1. “Dio voleva nel Suo progetto tenerla con sé nell’aldilà”. La preghiera deve essere soprattutto un dialogo con Dio. Lo scopo della preghiera è quello di mettersi in relazione con Dio. Quindi la frase “Chiedete e vi sarà dato” in realtà significa “Pregate ed entrerete in relazione con me”
2. Dio ha una mente superiore e un disegno infallibile e fa tutte le cose bene. Se Dio permette la morte di un bambino è perché questa in un disegno universale ha un senso ma a noi uomini non è dato capirlo. Solo Dio sa il perché. Quindi se abbiamo veramente fede ci dobbiamo fidare che Dio agisce per il meglio anche se umanamente non ne capiamo il senso
3. Se tu preghi affinché Tizio non muoia e invece tizio muore le tue preghiere non sono state comunque inutili, Dio le utilizzerà aiutandoti a sopportare meglio la morte di Tizio.
In altre parole: Dio in realtà non esaudisce mai le nostre preghiere (a meno che non collimino con la Sua volontà ma, in questo caso, quello che abbiamo chiesto sarebbe comunque accaduto), perché in realtà Dio fa alla fine quello che Lui decide a priori, in base a un “disegno” che ha stabilito per ognuno di noi a priori.
Cioè: o non è vero che Dio ci ha predestinato tutti a un suo disegno preciso, e dovrebbe esaudire le nostre richieste quando lo facciamo con FEDE.
Oppure Dio in realtà ci ha predestinati singolarmente, secondo la SUA VOLONTÀ, e non possiamo farci assolutamente nulla.
Se le cose stanno come la seconda opzione, ovvero è già tutto nella mente di Dio: a cosa serve pregare, se Dio comunque farà quello che ha già deciso o ritiene migliore a prescindere dalle nostra richieste?

Io ho pregato tanto per varie intenzione, credo di aver chiesto cose buone, non ho chiesto di vincere la lotteria. Ho chiesto la guarigione di un padre, ho chiesto il riappacificamento di una famiglia, ho chiesto la conversione di un ateo, ho chiesto la guarigione di un bambino.
Ho pregato mesi e mesi instancabilmente, ho pregato come la vedova insistente del Vangelo, eppure Dio non mi esaudita. Un prete mi ha detto che Dio agisce in base alla Sua volontà.
E allora mi chiedo a cosa serva pregare se tanto il pregare non influenza le decisioni di Dio.
Se la nostra preghiera non può influire in NESSUN modo in ciò che Dio ha già deciso di fare, allora Gesù non doveva dire “Chiedete e vi sarà dato” doveva dire: “Pregate affinché possiate accettare la volontà di Dio”.


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. la preghiera non serve certo ad influenzare Dio o a fargli cambiare parere.
Se pregassimo con questi sentimenti, saremmo solo dei presuntuosi: come se Dio non conoscesse ciò di cui abbiamo bisogno e non ci volesse sempre il massimo dei beni.

2. Per questo, quando si è incarnato, ci ha insegnato a pregare così: “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”.

3. Allora da questo capisci che la preghiera non serve a cambiare Dio, ma a cambiare noi: perché creiamo in noi stessi quelle disposizioni di vita santa che ci permettono di accogliere le grazie che da tutta l’eternità ha già decretato di darci.

4. San Tommaso su questo punto è molto deciso e afferma: “La preghiera non ha per intenzione di cambiare l’ordine stabilito da Dio; noi preghiamo per ottenere ciò che Dio ha deciso di compiere per mezzo delle preghiere delle anime sante” (Somma Teologica, II-II, 83, 2).

5. Va anche detto che noi possiamo e dobbiamo pregare anche per gli altri. Ma potrebbe succedere che gli altri non si dispongano ad accogliere le grazie che il Signore vuole loro accordare perché non intendono cambiare vita.

6. I beni che il Signore ci vuole dare, ce li dà tutti sulla lunghezza d’onda della vita eterna.
Lui stesso ha detto: “A che cosa giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l’anima sua?” (Mt 16,26).

7. Per tante morti di giovani si può proprio dire quanto si legge nel libro della Sapienza: “Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito. Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti o l’inganno non ne traviasse l’animo” (Sap 4,10-11).

8. Infine bisogna ricordare che al Signore piace donarci soprattutto i beni che durano eternamente e sono quelli che riguardano la grazia e la santità.
Egli stesso ha detto: “Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in sopraggiunta” (Mt 6,33).
I beni di ordine temporale ce li dà se sono utili al bene spirituale.
S. Agostino dice: “Chi con fede prega per le necessità della vita presente, con uguale misericordia può essere esaudito e non esaudito. Poiché il medico sa meglio del malato quello che fa bene all’infermo”
E San Tommaso: “Per questo S. Paolo non fu esaudito quando chiese di essere liberato dallo stimolo della carne, perché appunto non era conveniente.
Se invece quello che si domanda è utile alla santità di chi prega, come elemento indispensabile per la sua salvezza, allora uno lo merita non soltanto pregando, ma anche facendo altre opere buone. Perciò allora uno riceve infallibilmente quanto chiede, però a tempo debito: «infatti, come nota S. Agostino (Super Ioan., 102), certe cose non vengono negate, ma vengono differite per essere concesse al momento opportuno»” (Somma teologica, II-II, 83, 15, ad 2).

Mi auguro di aver portato un pò di chiarezza nella tua mente e di averti dato delle indicazioni per non pregare come i pagani, ma come vuole il Signore.
Ti saluto cordialmente, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo