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Quesito
Carissimo Padre Angelo,
nel catechismo di San Pio X ho letto che uno dei peccati contro lo spirito santo consiste nell’impugnare la verità conosciuta. Mi può spiegare di che cosa si tratta?
La ringrazio
Alessandro
Risposta del sacerdote
Caro Alessandro,
1. impugnare la verità conosciuta è uno dei peccati contro lo Spirito Santo.
Si dicono contro lo Spirito Santo quei peccati che manifestano sistematica opposizione a qualunque influsso della grazia.
Sono particolarmente gravi perché comportano disprezzo e rifiuto di tutti gli aiuti che Dio offre al fine di condurre una persona a salvezza.
Vengono detti contro lo Spirito Santo perché è attribuita allo Spirito Santo l’opera della conversione e della santificazione.
2. Secondo san Tommaso i peccati contro lo Spirito Santo sono tanti quanti sono i modi di disprezzare l’aiuto di Dio per trattenere l’uomo dal peccato (Somma teologica, II-II, 14, 2).
Gli aiuti per trattenere dal peccato provengono da tre fonti: dal giudizio di Dio, dai suoi doni e dal parte del peccato stesso.
Si rifiuta l’aiuto che viene dal timore del giudizio quando si dispera della salvezza oppure si presume di salvarsi senza merito.
Si rifiuta l’aiuto che viene dai suoi doni quando si impugna la verità conosciuta e si prova invidia della grazia altrui.
Si rifiuta l’aiuto che viene dalla considerazione del peccato quando si permane nell’ostinazione nel peccato e in esso si vuole rimanere anche nel momento della morte (impenitenza finale).
3. Tu mi hai chiesto una parola in particolare sull’impugnazione della verità conosciuta.
Questo peccato si oppone direttamente alla fede, perché si rifiuta di aderire a Dio pur avendone segni certi e avendone anche il convincimento interiore.
Per San Tommaso l’impugnazione della verità conosciuta consiste “nell’impugnare (combattere) le verità di fede conosciute, per peccare con maggiore licenza” (Somma teologica, II-II, 14, 2).
Peccato di impugnazione della verità conosciuta potrebbe essere stato il peccato di Erode, il quale fu edotto dai Magi sulla nascita di Gesù come della nascita di un Re dalle origini celesti e fu confermato in questo anche dai sommi sacerdoti e dagli scribi.
Oppure potrebbe essere stato il peccato di qualche eresiarca.
Ma quando si tratta di applicare questo peccato ad una persona in particolare è meglio restare cauti, perché i segreti dei cuori li conosce solo Dio.
4. Questo peccato, come gli altri contro lo Spirito Santo, vengono detti imperdonabili non perché Dio non li voglia o non li possa perdonare, ma perché l’uomo si chiude del tutto a ogni aiuto che Dio gli offre per la salvezza.
Questa è anche l’interpretazione del Catechismo della Chiesa Cattolica: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna” (CCC 1864).
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo