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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono un ragazzo di 22 anni e ho sempre cercato di vivere seguendo con umiltà, e per quanto possibile, la strada indicata dal Signore.
Nel corso della mia vita ho maturato una particolare passione per il raccontare storie, specie se nate dalla mia fantasia: ricreare mondi fantastici, personaggi inesistenti e i vari intrecci fra questi.
Aver la possibilità di far sognare, commuovere e poterle strappare un sorriso sincero, è per me fonte di felicità. Si intenda, caro Padre Angelo, che cerco sempre comunicare qualcosa di positivo, cristianamente parlando, e di lasciare attraverso le mie storie qualcosa di bello nel cuore di chi legge.
Per questo, anzi che scegliere di andare all’università, l’anno scorso ho fatto la scelta di iscrivermi in una scuola di fumetto.
Arrivo al punto (mi perdoni la divagazione).
Ultimamente sto pensando ad una storia da inscenare, ma sono molto combattuto, perché non so se è moralmente (e religiosamente) lecito raccontare su fatti di importanza tale come quello di cui volevo parlare: volevo infatti raccontare dell’avvento di Gesù fino alla crocifissione, ma, ambientando tutta la vicenda in una società del futuro, marcia e corrotta. Rivisitare tutto in un contesto storico differente.
Mi creda se le dico che non è assolutamente nelle mie intenzioni essere “blasfemo” con questa storia. Credo che ognuno sia libero di esprimersi come meglio crede, ma sempre nel rispetto di nostro Signore. Per questo motivo mi affido a lei in questo momento, per sapere se ritiene che debba accantonare questo progetto o, al contrario, portarlo avanti.
Mi scuso per la lettera troppo lunga e la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Saluti affettuosi,
Paolo.
Risposta del sacerdote
Carissimo Paolo,
1. in teoria non c’è nulla di male nelle tue intenzioni, anzi!
A conforto della tua tesi ti posso dire che Cristo, in virtù della sua perfettissima conoscenza, ha sempre avuto dinanzi a sé ogni uomo del passato, del presente e del futuro, e in tutte le sue circostanze della loro vita.
Quello che tu cerchi di descrivere nei tuoi fumetti è ciò che Cristo ha già visto anticipatamente.
Pertanto non c’è nulla di blasfemo.
A questo proposito Pio XII insegna: “Questa amantissima conoscenza, con la quale il Divin Redentore ci ha seguiti fin dal primo istante della sua incarnazione, supera ogni capacità della mente umana, giacché per quella visione beatifica di cui godeva fin dal momento in cui fu ricevuto nel seno della Madre divina, Egli ha costantemente e perfettamente presenti tutte le membra del Corpo Mistico e le abbraccia col suo salvifico amore! (…) Nel presepio, nella croce, nella gloria eterna del Padre, Cristo ha presenti a sé tutte le membra della Chiesa in modo molto più chiaro e più amorevole di quello con cui una madre guarda il suo figlio e se lo stringe al seno, e con cui un uomo conosce se stesso” (Mistici Corporis, 76).
2. Bisognerà tuttavia verificare l’ortodossia delle tue descrizioni, perché non ti allontani in nulla dalla purezza del Vangelo.
Mi compiaccio con la scelta di studi che hai fatto. Oggi dobbiamo proporre il Vangelo e tutto ciò che vi è connesso con i mezzi più facili e più appetibili, come sono i fumetti.
Ti assicuro la mia preghiera e intanto ti do la mia benedizione.
Padre Angelo