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Quesito
Sono un uomo di fede e di preghiera ho studiato teologia, e da trenta anni sto vivendo in particolare per una crisi psicologica devastante di mia madre situazioni difficili frustanti in continuazione nella vita. Ho in certi momenti ho anche difficoltà economiche e le cose non sono mai rose e viole.
La mia vita è spesso dolore e subisco umiliazioni e maltrattamenti ecc…Da tempo ripeto dentro di me che è una vita disgustosa disgraziata anche se penso a Dio durante la giornata e prego 2 ore al giorno in più partecipo alla Santa Messa e al Rosario quotidiano ma non trovo quasi mai conforto serenità e consolazione. Mi confesso tutti i giorni da trenta anni esattamente da dopo che ho ricevuto la grazia della conversione di Cristo.
Volevo chiederle esiste per me un po’ di felicità e di serenità o no?
Grazie Massimo
Risposta del sacerdote
Caro Massimo,
1. la strada per vivere in serenità c’è ed è quella che Nostro Signore ha insegnato a Santa Caterina da Siena dicendole: “Prendi, figliuola, per amor mio il dolce per l’amaro e l’amaro per dolce, e poi non dubitare di nulla perché certamente sarai forte in tutto”.
Il beato Raimondo da Capua che fu suo confessore scrive: “Caterina non fu sorda a quest’insegnamento e si ficcò in mente di trovare tanto piacere nelle tribolazioni che, come una volta mi confessò, nulla la consolava al di fuori delle afflizioni e dei dolori, senza i quali sarebbe stata con impazienza nel corpo” (Legenda major, 104).
2. Oppressa da ogni parte per le vessazioni diaboliche, Caterina offriva ogni pena a Gesù Cristo come atto di amore e continuava a dire: “Io confido nel Signore Gesù Cristo e non in me” né altro le usciva di bocca, e stava tutta assorta nella preghiera” (Ib., 106).
Sentiva in quel momento una forza straordinaria che le veniva dall’alto.
3. Ad un demonio che la tormentava in modo particolare, proprio perché agiva così e che le diceva: “Sciagurata che cosa intende di fare? Di vivere tutta la vita in questo stato deplorevole? Se non ci darai retta, ti perseguiteremo fino alla morte”, Caterina, non dimentica dell’insegnamento ricevuto, pronta e sicura rispose: “Per mia gioia ho scelto i dolori, e non mi è difficile di sopportare queste altre persecuzioni nel nome del Salvatore, fino a che piacerà alla sua maestà: anzi, ci godo!” (Ib., 109).
4. Ad una simile risposta quel branco di demoni se ne fuggì scornato e venne dall’alto una gran luce che illuminò tutta la cameretta, e nella luce vide il Signore Gesù Cristo confitto in croce che le diceva: “Figliola mia, dal momento che hai combattuto fedelmente non con la tua potenza, ma con la mia, hai meritato da me è una grazia maggiore, e quindi da qui in avanti mi mostrerò a te più spesso e più familiarmente” (Ib., 111).
Caterina rimase colma di tanta dolcezza che non è possibile descriverla.
6. Il segreto, dunque, sta nel prendere tutto come occasione per esprimere il nostro amore per il Signore.
Ad un simile amore il Signore corrisponde subito con il suo amore.
Gesù ce l’ha garantito dicendo: “Se uno mi ama osserva la mia parola, e il Padre mio lo amerà” (Gv 14,23).
7. San Tommaso dice che Dio non ama come amiamo noi.
Noi amiamo qualche cosa o qualche persona perché vediamo in lei qualche bene che ci affascina e che ci piace.
Dio invece ama donando il bene. In altre parole, inondando di grazie.
Varrebbe la pena vivere così e sperimentare la felicità dei santi che in ogni momento erano contenti di amare e di donarsi fino alla fine per amore di Nostro Signore e per la salvezza delle anime.
Con l’augurio che il Signore ci dia la forza di vivere sempre così, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo