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Quesito
Caro Padre Angelo,
Marco 8, 22-26: “Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: “Vedi qualcosa?”. Quello, alzando gli occhi, diceva: “Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano”. Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: “Non entrare nemmeno nel villaggio”.
Ecco… Perché in Marco troviamo che la guarigione del cieco avviene in due tempi, cioè prima con la saliva e poi con l’imposizione delle mani?
Grazie
Un abbraccio
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sì, è vero. Mentre negli altri miracoli l’evento avviene in maniera istantanea, qui il miracolo avviene in due tempi. Ci si domanda il perché.
2. Qualcuno, come ad esempio Teofilatto, grande studioso della Scrittura della fine del I millennio cristiano, trova la chiave della comprensione proprio a partire dalla città in cui avvenne questo evento.
“Giunsero a Betsàida”, osserva il Vangelo.
Teofilatto osserva: “Sembra che Betsàida fosse infetta da molta incredulità per cui il Signore la rimprovera dicendo: “Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite” (Mt 11,21).
In essa, dunque, conduce fuori dal villaggio il cieco che gli era stato condotto. Infatti non era vera la fede di coloro che glielo avevano portato.
Il Signore non lo fa vedere subito perfettamente, ma in parte, poiché non aveva una fede perfetta: infatti il rimedio viene dato secondo la fede.
Poi lo rimandò a casa sua dicendo: vai nella tua casa… Gli disse così perché erano increduli”.
3. Marco Sales, biblista domenicano della prima metà del secolo scorso, riporta l’interpretazione di Antonio Martini, il grande biblista del XVIII secolo: “Gesù non ha voluto sanare il cieco tutto ad un tratto sia per dimostrare che egli è libero dispensatore dei suoi beni, sia perché fece agire la potenza a proporzione della fede del malato, la quale essendo piccola da principio, non ebbe se non in parte la sanità; cresciuta di poi, e perfezionata la fede, fu egli pure perfettamente sanato. Infine con sanarlo in tal modo, veniva a fargli meglio conoscere il beneficio per cui ne avesse maggiore stima e forse più grande”.
4. La Bibbia di Gerusalemme annota: “Questo episodio prepara quello della professione di fede di Pietro (Mc 8,27ss). La guarigione è lenta e avviene in due tempi, con allusione alla difficoltà che la gente ha nel vedere chi è realmente Gesù di Nazareth”.
Infatti alla domanda di Gesù: La gente che dice che io sia? risposero in varie maniere, tutte imperfette. Solo con la risposta di Pietro si giungerà alla fede perfetta.
Con l’augurio di avere conoscenza perfetta della divinità di Nostro Signore, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo