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Quesito

Caro Padre Angelo,
vorrei sapere se quando dopo la morte andiamo in Purgatorio e poi in Paradiso, abbiamo consapevolezza della vita sulla terra e se abbiamo memoria di chi siamo stati, delle persone che sulla terra ci erano care e di cosa abbiamo fatto nel bene e nel male.
Inoltre vorrei sapere se il volto del nostro spirito, fatto di luce dopo la morte, si assomiglia a quello che abbiamo ora in vita così come il resto del corpo.
Se è così, qual è il volto dello nostro spirito, quello del momento della morte o un altro?
Infine riguardo all’indulgenza plenaria Le vorrei chiedere:
– come si fa a donarla a un defunto?
– si può donare contemporaneamente a più defunti?
– donandola a un defunto che si trova in Purgatorio, esso va immediatamente in Paradiso?
– se il defunto si trova all’inferno, l’indulgenza ha valore oppure no?

Caro Padre, La ringrazio fin d’ora per la sua risposta. Mi scusi per il numero elevato di quesiti. Mi accontento anche di risposte brevi.
Grazie
Cordialmente
Ernesto


Risposta del sacerdote

Caro Ernesto,
ai contenuti delle tue domande ho già risposto in maniera diffusa varie volte. È sufficiente visionare la rubrica il sacerdote risponde alle voci: escatologia, liturgia oppure morale religiosa.
Ma sono contento di risponderti anche solo brevemente, come tu stesso accetti, convinto che questo possa portare qualche lume ai nostri visitatori dell’ultima ora.

1. Andiamo in Purgatorio se moriamo in stato di grazia, perché se si muore in peccato mortale si va all’inferno.
Il Purgatorio è necessario per tutti coloro, che morendo in grazia, non sono ancora del tutto puri.
Dal Paradiso vedremo le cose della terra perché vedremo direttamente nella mente di Dio (e nella mente di Dio c’è tutto).
Ma chi è in Purgatorio non gode della visione di Dio e ciò che vi è nella sua mente. Pertanto n on vede neanche ciò che avviene sulla terra, a meno che Dio non gli conceda qualche lume.

2. Vedremo perfettamente tutto quanto abbiamo fatto in bene e in male sulla terra fin dall’istante del giudizio. E questa consapevolezza ci accompagnerà per tutta l’eternità.
Anche la visione del male compiuto non ci confonderà. Sarà invece il motivo per glorificare la misericordia del Signore e poter dire: “Guardate che cosa di grande il Signore è riuscito a tirar fuori da questo povero peccatore”.

3. Dopo la morte, in attesa della risurrezione, il nostro spirito non ha volto, perché la nostra anima è spirituale. Tuttavia, se è in Paradiso, è nella luce di Dio.
Dopo la risurrezione finale, riprenderemo il corpo e dunque anche il volto. Ma in quale età? Questo non ci è stato rivelato. Tuttavia i teologi dicono che sarà un corpo glorioso senza menomazione alcuna.

4. L’indulgenza plenaria si può donare solo ad un defunto. Per la sua destinazione è sufficiente una deliberazione della nostra mente.

5. Mi chiedi se il defunto, dopo il dono della nostra indulgenza plenaria, vada immediatamente in Paradiso.
Ebbene, intanto bisogna vedere se questa indulgenza l’abbiamo presa, perché ci vogliono tutte le disposizioni, compresa quella del ripudio totale del peccato anche veniale.
Inoltre bisogna vedere se il defunto è disposto ad accoglierla.
Pertanto la nostra opera indulgenziata viene sempre offerta al Signore, il quale dispone tutto secondo le necessità e le disposizioni dei singoli.
Ragion per cui, anche se la persona per cui preghiamo si trova all’inferno, la nostra opera non va mai perduta.

Ti ringrazio, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo