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Quesito
Gentile Padre Angelo,
Nelle Scritture, durante le celebrazioni liturgiche e nel Catechismo ho sentito spesso la locuzione “timor di Dio”. Non ho certo velleità di teologo, ma, per il fatto che mi infastidisce molto, troverei molto più corretta ed espressiva, anche in relazione alle considerazioni di cui sopra, questa: Timore dell’assenza, della lontananza di Dio.
La ringrazio molto e la saluto calorosamente.
G.
Risposta del sacerdote
Caro G.,
1. la sacra Scrittura usa l’espressione timore di Dio con un significato che non sempre coincide con quello della teologia.
Nella Scrittura designa quasi sempre un virtù; invece in teologia (come pure in filosofia) può riguardare sia un’emozione (passione) sia una virtù.
2. Nell’Antico Testamento si parla del timore di Dio come dell’atteggiamento caratteristico dell’uomo di fronte a Dio ed è il sentimento che tiene l’uomo lontano dal male.
Secondo Pr 1,7 è l’inizio della saggezza.
Nel Nuovo Testamento è l’equivalente della pietà o atteggiamento filiale.
Si tratta per il cristiano di un timore reverenziale, di un sentimento filiale pieno di rispetto.
3. In teologia per timore di Dio s’intende il timore di perdere Dio.
I teologi distinguono distinguono un duplice timore.
C’è il timore servile che spinge a servire Dio e a compiere la sua volontà per timore del male che può derivare dal peccato in questo mondo o nell’altro. È un timore buono, anche se imperfetto. Corrisponde al timore della pena
E c’è il timore filiale, detto anche riverenziale. Spinge a servire Dio e a compiere la sua volontà per piacergli in tutto, nella convinzione che egli è sommamente amabile e adorabile. Viene detto filiale perché è proprio dei figli temere la perdita del padre o la sua separazione. È un timore buono e perfetto, ed è sempre accompagnato dalla carità. Corrisponde al timore della colpa.
4. In ogni caso, la tua interpretazione sotto il profilo teologico è corretta: è timore della lontananza da Dio. E questa lontananza può essere intesa nel senso di pena (inferno) o anche di timore di stare lontani da Lui offendendolo col peccato.
Ti saluto, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo