Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Caro Padre Angelo,
ci sono molte cose che non mi tornano riguardo al libro della Genesi.
Eva era un creatura perfetta in intelligenza e spirito. Viveva in grazia di Dio, quindi ne deduco che fosse colma di tutti i carismi dello Spirito Santo. Non aveva bisogno di nulla poiché Dio le dava tutto ed il dominio su ogni animale. Essendo nello Spirito Santo, viveva spiritualmente coniugato a Lui (cioè il suo spirito era coniugato allo Spirito Santo), era praticamente come Dio.
Satana era stato precipitato a causa della sua ribellione eppure Dio gli ha permesso di tentare Eva.
Eva, pur possedendo il perfetto discernimento dei spiriti, non ha riconosciuto che fosse un angelo ribelle; anzi lo ha ascoltato e poi adorato.
Ad Eva non serviva proprio niente, eppure alla proposta di Satana non poté rifiutare.
Satana viene descritto come serpente. – Come si fa a praticare un culto talmente stupido? Ma sopratutto che bisogno c’è? –
Perché proprio il serpente? Alcuni studiosi dicono che questo culto risalga all’era in cui gli uomini convivevano la terra coi dinosauri [rettili=serpenti] da cui si credeva che l’uomo avesse ricevuto ogni sapere.
Mi sembra una storia a dir poco assurda, contorta e priva di logica.
E poi come si è presentato Satana agli occhi di Eva? Come fa a tentare l’uomo? Come avviene questo perverso dialogo fra uomo ed essere invisibile?
Non che io sia curioso di incontrarlo – non sia mai -, ma vorrei capire.
Grazie Padre un abbraccio, Alessio.
Risposta del sacerdote
Caro Alessio,
1. è necessario distinguere quando si parla di carismi.
Se per carismi s’intendono i sette “doni dello Spirito Santo”, allora i nostri progenitori nello stato di innocenza originale godevano dei doni dello Spirito Santo.
Se invece intendi i carismi in senso stretto, e cioè quei nove (tra cui il discernimento degli spiriti) di cui parla San Paolo nella prima lettera ai Corinzi capitolo 12, allora dal momento che questi carismi non sono legati allo stato di grazia, i nostri progenitori non li ebbero, o per lo meno non sappiamo se li ebbero.
In questo modo cade la tua domanda sulla conoscenza di Eva.
2. Inoltre dobbiamo dire che certamente Adamo ed Eva ebbero un grado di grazia molto elevato, ma di fatto non erano come Dio.
Non erano onniscienti, rimasero sempre creature, sebbene elevati all’altissima dignità di figli di Dio.
Tant’è che la tentazione o seduzione di Satana è stata proprio quella di farli diventare come Dio.
Questo implica che fra loro e Dio rimaneva sempre una distanza abissale.
3. Circa il serpente, in Palestina vi sarebbero 30 specie di serpenti, ma i velenosi sono relativamente rari.
Nel mondo antico il serpente era considerato in modi contrastanti.
Da un lato è un nemico che si teme e perciò è il simbolo del male.
Dall’altro è un animale che rappresenta la vita della terra, come era ad esempio il serpente di Esculapio, il dio greco della medicina.
4. La Bibbia dimostra che si conosceva, in Israele, questo doppio significato.
C’è il serpente che istiga alla disobbedienza, come nel caso di Adamo ed Ev.
E c’è il serpente datore di vita come si evince dal serpente di rame issato su un’asta, in modo che chi lo guardava dopo essere stato morso, rimaneva in vita.
In genere però nella Bibbia il serpente è preso con il significato di potenza nemica. Così ad esempio nel parla l’Apocalisse: “E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli” (Ap 12,9).
5. Mi chiedi anche come abbiano fatto Adamo ed Eva a prestare ascolto ad un serpente.
A questo proposito va ricordato quanto la Pontificia Commissione biblica ha scritto al Card. Suhard, arcivescovo di Parigi nel 1948: “i primi undici capitoli della Genesi… riferiscono in un linguaggio semplice e figurato, adattato alle intelligenze di un’umanità meno progredita, le verità fondamentali presupposte all’economia della salvezza e in pari tempo la descrizione popolare delle origini del genere umano e del popolo eletto” (16.1.1948).
È necessario dunque andare al di là delle immagine evocate, sebbene le modalità di questa tentazione rimangano per noi misteriose.
Ciò che è certo è che vi è stata una tentazione, e una tentazione proveniente dall’esterno, non essendovi nei nostri progenitori nell’innocenza originale alcuna passione disordinata.
Ti saluto, ti auguro uno studio proficuo della Sacra Scrittura, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo