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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
innanzitutto la ringrazio per le sue preziosissime risposte che puntualmente leggo ogni giorno.
Le scrivo per chiederle un consiglio e un parere circa la vita consacrata femminile. Sono una ragazza di … anni e sento di essere chiamata alla vita religiosa, cosa che mi riempie di gioia. Tra poco terminerò gli studi universitari, pertanto dovrò decidere a breve dove concretamente vorrò vivere la mia vita e quale ordine scegliere. Ed è proprio questo che mi crea una grande paura, ho paura di ritrovarmi in una comunità dove magari si litiga e non si vive appieno la consacrazione, ho paura che al giorno d’oggi vi siano troppi ordini “rilassati” che invece di fare del bene pensano a beni materiali e cose vane.
Le mie paure probabilmente derivano dal fatto che un mio caro amico attratto dalla vita consacrata è tornato a casa dal convento per cui era partito poiché si facevano poche opere buone e il resto del tempo lo si passava davanti alla televisione. 
Donarsi a Dio per me significa “morire” per Lui e sacrificarmi per Lui giorno dopo giorno, proprio come ha fatto Lui per noi, non passare del tempo davanti alla tv! Ora non vorrei sembrarle esagerata, ma l’esistenza di conventi del genere secondo me possono portare i giovani a dire: “Per stare qui a guardarmi la tv, lo posso fare anche a casa”. E così tornano indietro e se non sono costanti e perseveranti nella preghiera rischiano davvero di perdere la vocazione.
Le chiedo se può cortesemente darmi un parere e un consiglio su quanto ho scritto, su come capire “a priori” se un ordine vive in maniera rilassata o meno e infine se conosce qualche ordine religioso fervoroso e osservante in … (la regione dove attualmente abito per motivi di studio) o in … (la mia regione di nascita) o in generale in Italia. 
La ringrazio di cuore anticipatamente per le sue certamente preziosissime parole!
Un caro saluto in Gesù e un ricordo particolare nella preghiera


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. sono contento di quello che mi hai scritto: della tua attrazione verso la vita religiosa e anche verso una vita religiosa impegnata e non rilassata.
Il Signore chiama sempre in ogni tempo alcune persone a seguirlo in maniera più radicale, vivendo lo stesso stile di vita che Lui stesso ha scelto con la sua incarnazione.

2. È uno stile di vita sgombro dal possesso dei beni di questo mondo (povertà) per possedere nella maniera più radicale il vero Tesoro, quello per cui vale la pena lasciar perdere tutto il resto considerandolo come spazzatura, come dice San Paolo.
È uno stile di vita che tiene il cuore continuamente rivolto a Dio senza distrazione (castità) per poter amare le persone volendo loro il bene più grande, il possesso di Dio nel loro cuore, quel possesso che è il senso ultimo di tutti gli altri possessi.
È uno stile di vita che mette a disposizione totale di Dio la propria libertà (obbedienza) per essere sempre e dovunque senza alcun timore al servizio Suo e del Suo Regno.

3. Sono contento che tu senta il desiderio di impegnarti a fondo in questa via di consacrazione, senza mezze misure.
Ed è giusto che tu ti ponga delle domande serie: dove si vive una vita religiosa impegnata e non rilassata e secolarizzata?

3. Ma prima ancora di darti un consiglio in merito, ho bisogno di sapere per quale tipo di vita consacrata ti senti attirata: se per la vita contemplativa e claustrale oppure per la vita attiva.

4. Mi dispiace molto che il giovane di tua conoscenza, entrato nella vita religiosa, se ne sia poi tornato indietro perché ha trovato un clima rilassato.
Non so se questa sia l’unica motivazione. Perché sono certo che nessuno l’avrebbe costretto a passare il tempo a guardare la televisione. Nessuno gli avrebbe impedito di pregare quanto e quando voleva (salvi evidentemente gli impegni comunitari). Nessuno gli avrebbe impedito di fare le penitenze nascoste agli occhi degli uomini che desiderava.
Probabilmente non avrà trovato gli aiuti spirituali (soprattutto nei formatori) che desiderava. Forse non ha fatto un sufficiente discernimento prima di entrare…
Non avrebbe dovuto verificare prima come stai verificando tu?
Inoltre se la sua fosse stata vera vocazione non avrebbe semplicemente desistito e non sarebbe subito tornato a casa. Ma avrebbe dovuto verificare con i suoi formatori il passaggio a forme di vita più consone alle sue aspirazioni.

Ti saluto anch’io cordialmente, ti ringrazio della preghiera e ti assicuro la mia.
Intanto ti auguro una serena e santa Pasqua.
Ti benedico.
Padre Angelo