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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono una ragazza di … anni, e da circa due anni ho una storia con un ragazzo di un anno più grande di me. Siamo una coppia molto affiatata, ci amiamo moltissimo, e abbiamo intenzione di sposarci appena trovata una sistemazione che ce lo permetta. Forse sembrerà esagerata tale affermazione, ma il nostro amore non si può spiegare, è un qualcosa di molto profondo, siamo legati intimamente,… Noi siamo entrambi credenti e “praticanti”, frequentiamo la parrocchia, la diocesi, … Abbiamo un unico problema, cioè quello della castità prematrimoniale. Siamo entrambi vergini, ma ci chiediamo perchè occorra rimanerlo ancora per tanto tempo, vista l’impossibilità a contrarre matrimonio (bisognerà aspettare almeno diversi anni per trovare un lavoro e una sistemazione che ci permetta di avere bambini, ma anche solo di avere una nostra casa coniugale). È una cosa così bella, così pura e naturale, che noi stiamo reprimendo in attesa di capire perchè sia considerata una cosa così sbagliata per la chiesa. Cosa c’è di sbagliato in due persone che si amano (in Dio) e che si donano reciprocamente?
Abbiamo bisogno di un parere perchè ci sentiamo così diversi dal resto del mondo, un mondo cosi superficiale e sesso-dipendente, mentre per noi sarebbe solo l’espressione del nostro amore, del nostro essere “una sola anima”, vorremmo essere anche “un solo corpo”.


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. capisco l’attrazione vicendevole che vi prende. Certamente è una cosa bella frequentarsi. L’attrazione l’ha voluta Dio ed è come una molla che spinge ad amarsi.
Tuttavia è necessario ricordare i limiti di questa amicizia, che ha bisogno di crescere, di consolidarsi e di formarsi.
L’amore non è solo attrazione. Ma è condivisione di pensieri, di sentimenti, di desideri, di coinvolgimento vicendevole nelle opere di bene.

2. Le manifestazioni affettive sono importanti per la crescita.
Ma queste manifestazioni devono essere pure, diversamente inquinano e distruggono tutto.
A scanso di equivoci per manifestazioni affettive intendo l’essere di parola, le premure, la puntualità, il parlarsi amichevolmente…

3. Ma non si deve dimenticare che certe manifestazioni affettive, anche se non lo si vuole, possono comportare un coinvolgimento erotico e genitale.
Ora la genialità ha un suo intrinseco significato. Perché tutto quello che avviene nella genialità è ordinato alla procreazione.
I sessi sono strutturati così proprio per la procreazione. Gli atti durano tanto quanto è necessario per la procreazione.
Questa è l’elementare verità che bisogna tenere presente.

4. Pertanto avere rapporti sessuali prima del matrimonio significa esporsi a gravissime responsabilità, quali quelle di mettere al mondo un figlio senza la stabilità anche giuridica della coppia.

5. Avere rapporti sessuali prima del matrimonio vorrebbe dire, nelle intenzioni di chi li fa, donarsi e appartenersi interamente e vicendevolmente.
Ma questa appartenenza non c’è.
C’è il desiderio di appartenersi, ma non l’appartenenza reale.
L’appartenenza reale c’è solo dopo il sì che si pronuncia nel giorno delle nozze. Prima di quel sì si sa benissimo di essere liberi e di non  appartenersi se non nel desiderio.
Questo donarsi senza appartenersi e sapendo di non appartenersi è una bugia che si mette all’interno dell’amore, e cioè all’interno di quella realtà che per rimanere salda per sempre ha bisogno di essere di essere pura e mantenersi pura.

6. Un ulteriore segno della falsificazione del significato del rapporto sessuale  è la contraccezione per non avere figli: la contraccezione dice in maniera lampante e inequivocabile che non ci si vuole donare in totalità.

7. Un documento del Magistero della Chiesa ricorda anche che simili atti di amore, così inquinati dalla bugia e dalla passione, non fanno crescere l’amore, ma lo spengono.
Scrive il Pontificio Consiglio per la famiglia: “Nella stessa misura in cui nell’uomo si indebolisce la castità, il suo amore diventa progressivamente egoistico, cioè soddisfazione di un desiderio di piacere e non più dono di sé” (pontificio consiglio per la famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 16).
E ancora: “Non si deve mai dimenticare che il disordine nell’uso del sesso tende a distruggere progressivamente la capacità di amare della persona, facendo del piacere – invece che del dono sincero di sé – il fine della sessualità e riducendo le altre persone a oggetto della propria gratificazione: così esso indebolisce sia il senso del vero amore tra l’uomo e la donna – sempre aperto alla vita – sia la stessa famiglia e induce successivamente al disprezzo della vita umana che potrebbe essere concepita, considerata allora come un male che minaccia in certe situazioni il piacere personale” (Ib., 105).
La motivazione è evidente: il disordine sessuale si trova nella direzione opposta al vero amore, al farsi dono. L’impurità blocca l’amore nella sensualità e può diventarne la tomba.
Il precetto “non commettere atti impuri” è un dono divino ordinato a sbarrare la strada a chi stesse per spegnere in se stesso la capacità di amare, di donarsi.
Nello stesso tempo stimola a battere altri percorsi per trovare la gioia pura e duratura, legata al dono di sé.

8. Pertanto decidi  di percorrere le vie di Dio. Fidati di Lui. Sogna di avanzare sempre più in queste vie, che sono quelle che fanno crescere l’amore puro, lo fanno diventare sempre più bello e attraente.
Percorri insieme col tuo ragazzo questa strada in modo da diventarne apostola tra i tuoi stessi amici, che percorrendo le vie impurità percorrono le vie che portano alla tomba dell’amore, il più delle volte prima ancora di arrivare al matrimonio. E se vi giungono, quel matrimonio, salvo miracolose riprese, ha il fiato troppo corto per andare avanti a lungo.

Ti accompagno con la mia preghiera.
Ti auguro una serena e santa Pasqua e ti benedico.
Padre Angelo