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Quesito

Buongiorno padre,
le scrivo per avere un consiglio da lei, che è sempre così equilibrato, chiaro, gentile ma nello stesso tempo fermo.
Non trasmette una dottrina annacquata. Con gentilezza e pacatezza afferma l’amore di Cristo ed è chiaro sulla dottrina morale che la Chiesa da sempre ci insegna.
Io sono una mamma di due bambini, ancora piccoli (frequentano la scuola elementare) per i quali nutro una profonda preoccupazione.
Li ho iscritti, pur non senza sacrificio, ad una scuola privata perché in quelle pubbliche dei dintorni Gesù è sparito. Natale è la festa di babbo natale, si fa l’albero ma non il presepe. Si predica la non discriminazione e l’uguaglianza scivolando però, a mio parere, nell’appiattimento globale e nella indifferenziazione di tutto.
Ogni cosa deve essere equiparata al suo contrario, non esiste più una verità unica in nome della quale perseguire il bene comune. Per non essere tacciati da cattivi, istigatori di sentimenti di odio, discriminatori e razzisti, ci vorrebbero obbligare a dire che tutto è uguale al suo contrario, che va bene ogni tipo di famiglia, che non esiste la differenza sessuale ma solo ciò che uno si sente di essere.
Io ho profondo rispetto per le persone con tendenza omosessuale e per tutti coloro che nella vita scelgono di intraprendere strade contro natura , ma pensare che ai miei figli tutto questo potrebbe essere insegnato come verità assoluta mi fa impazzire.
Insegnare il rispetto è un conto, insegnare ai bambini che 2 madri o due padri sono la stessa cosa oppure è la stessa cosa essere maschio o femmina non lo trovo rispettoso nè nei confronti della Verità con la V maiuscola (che non è solo un concetto cattolico ma esiste nel mondo a prescindere dal credo religioso), nè nei confronti dei genitori a cui dovrebbe spettare l’educazione dei figli.
Le leggi che sono al vaglio in parlamento mi preoccupano perchè potrebbero tappare la bocca a tutti coloro che la pensano diversamente.
Il rispetto per il pensiero diverso dov’è? Tutto ormai è bollato come discriminazione. Ormai tutti abusano di questa parola, senza capire che discriminare è una cosa buona…..è trattare in modo uguale situazioni uguali….ma se le situazioni sono diverse come si può pretendere di trattarle nello stesso modo di altre?
Io sono angosciata da questa situazione perchè penso al futuro dei miei figli e dei giovani in generale. So che l’angoscia non è il sentimento che un buon cattolico dovrebbe avere e questo dimostra, ahimè, che nonostante i miei sforzi, la mia fede in Dio non è grande come vorrei…
In tutto questo come si deve comportare un genitore come me? A parte la preghiera, che sempre mi accompagna, io cerco sempre di esporre il mio pensiero che comunque ha un fondamento di ragionamento alla base, non è ideologico, ma intorno a me esce il deserto, il male avanza, le leggi cattive dilagano….e io ho paura per il futuro dei miei figli….
Mi scuso se sono stata lunga.
La saluto caramente e la ringrazio per il servizio che fa.
Laura


Risposta del sacerdote

Cara Laura,
1. purtroppo iniziamo a vivere in quella che Benedetto XVI chiamava dittatura del relativismo.
Questo, evidentemente, in nome della libertà!

2. È una violenza introdure discutibilissimi principi etici nella mente dei ragazzi senza il consenso dei genitori.
La Chiesa con l’enciclica Non abbiamo bisogno (contro il fascismo) di Pio XI ha ricordato che lo Stato non ha il monopolio dell’educazione dei giovani.
Il fascismo, alla pari di ogni altro regime dittatoriale, lo pretendeva.
Ma l’educazione, e in particolare l’educazione sessuale, è di pertinenza dei genitori.
Non può essere impartita ai figli al di là della loro autorizzazione.

3. A tuo conforto ti volgio dire che dobbiamo essere certi di una cosa: per quanto si voglia insinuare che una inclinazione sessuale vale l’altra, nessuno potrà mai mutare la natura della nostra corporeità, la quale ha pure un suo oggettivo significato.
Nessuno potrà mai impedire ai bambini di comprendere che gli organi genitali sono così strutturati perché sono ordinati alla procreazione.
Né, una volta diventati più grandi, si potrà distruggere l’attrazione verso l’altro sesso.
Certe inclinazioni sono così profonde e così strutturate nella nostra stessa natura da essere indistruttibili e incancellabili.
Proprio per questo sono presenti in tutti gli uomini di ogni tempo indipendentemente dalla loro fede.

4. Questi principi rimangono indistruttibili per quanto ci si studi di persuadere diversamente un bambino o un ragazzo.
Ecco che cosa dice San Tommaso: “L’ordine dei precetti della legge naturale segue l’ordine delle inclinazioni naturali.
Infatti prima di tutto troviamo nell’uomo l’inclinazione a quel bene di natura, che ha in comune con tutte le sostanze: cioè in quanto ogni sostanza tende per natura alla conservazione del proprio essere. E in forza di questa inclinazione appartiene alla legge naturale tutto ciò che giova a conservare la vita umana, e ne impedisce la distruzione.
Secondo, troviamo nell’uomo l’inclinazione verso cose più specifiche, per la natura che ha in comune con gli altri animali. E da questo lato appartengono alla legge naturale “le cose che la natura ha insegnato a tutti gli animali”, per esempio, l’unione del maschio con la femmina, la cura dei piccoli, e altre cose consimili.
Terzo, troviamo nell’uomo un’inclinazione verso il bene che è conforme alla natura della ragione, e che è propriamente umano: l’inclinazione naturale, per esempio, a conoscere la verità su Dio, e a vivere in società. E da questo lato appartengono alla legge naturale le cose riguardanti tale inclinazione: vale a dire la fuga dell’ignoranza, il rispetto di coloro con i quali si deve convivere, e altre cose del genere” (Somma teologica, I-II, 94,2).

5. Il Catechismo della Chiesa Cattolica riprende queste nozioni di senso comune e afferma: “La legge naturale è immutabile e permane inalterata attraverso i mutamenti della storia; rimane sotto l’evolversi delle idee e dei costumi e ne sostiene il progresso.
Le norme che la esprimono restano sostanzialmente valide.
Anche se si arriva a negare i suoi principi, non la si può però distruggere, né strappare dal cuore dell’uomo.
Sempre risorge nella vita degli individui e delle società” (CCC 1958).

6. È giusto e doveroso avere delle apprensioni per quanto i nostri figli possono ascoltare.
Tuttavia determinate cose sono chiare a tutti e rimarranno sempre chiare a tutti.
Anche se di fronte a certi discorsi i nostri ragazzi non sapanno rispondere, tuttavia avvertono dentro di sé che non sono corrispondenti alla verità.
Dobbiamo essere persuasi che dentro i nostri figli, anche qualora non vivessero in grazia di Dio, è presente colui che Sant’Agostino chiamava il Maestro interiore. Questi continua a dire attraverso le inclinazioni della natura che certe cose non sono secondo il loro verso.
Lo avvertono forse per primi proprio coloro che si ostinano a dire il contario. Sanno da se stessi che certe azioni sono forzate.

7. Per quanto riguarda te, vigilando ma senza ansietà, continua a fare due cose: a pregare per i tuoi figli e ad indicare anche con le parole ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è dritto e ciò che è storto, ciò che porta alla vera felicità e ciò che copre l’infelicità, ciò che porta a Dio e tiene uniti a Dio (ed è questa la ragione suprema della nostra esistenza) e ciò che invece non porta Dio, non unisce a Dio e distrugge interiormente il gusto delle cose di Dio.
Ai tuoi figli non mancherà mai la presenza del maestro interiore e non mancheranno mai gli occhi per saper distinguere le cose.
Anche qualora avessero momenti di oscuramento, abbi fiducia perché ciò che è indistruttibile sempre risorge nella vita degli individui e delle società.

Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo