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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono la madre di un uomo che si sposa il …giugno di quest’anno. Mio figlio ha convissuto con la ragazza che diventerà sua sposa per ben 7 anni. In quel periodo c’è stato anche una divisione e non ho mi saputo quale fosse la causa. Vengo alla richiesta che vorrebbe una risposta.
Io che sono cattolica e praticante ho appoggiato la convivenza e spiego il perchè: la ragazza ha conosciuto mio figlio in un ambito in cui lui poteva sembrare economicamente molto benestante il che non corrispondeva a verità.
Da qui il dubbio che la ragazza potesse avere altri motivi per decidere un matrimonio.
Ho già avuto modo di parlare di questo con vari sacerdoti e francescani. Alcuni assolvono e danno pure la comunione, altri invece sostengono il peccato.
Io mi chiedo se non conosco abbastanza la legge del Signore. Ho sempre creduto che la promessa davanti a Dio (il matrimonio) sia e debba essere per sempre ma non ho mai letto né nei Vangeli né nella Bibbia che il Signore abbia vietata la convivenza. A questo punto anch’io ero nel peccato?
Allora perchè alcuni sacerdoti, pur sapendo della convivenza, assolvono e danno la comunione?
Grazie della risposta.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. la convivenza era al di fuori della mentalità biblica. Per questo nella Sacra Scrittura non se ne parla.
Era però proibita la fornicazione, che consiste in rapporti sessuali tra persone libere, non sposate.
La convivenza è una fornicazione continuata.
2. Un riferimento alla convivenza lo troviamo anche nei Vangeli, dove il Signore dice: “Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio»” (Mt 19,9).
L’unione illegittima era quella che nasceva da un matrimonio non valido. E ai tempi di Gesù ce n’erano parecchi di questi matrimoni invalidi perché diverse donne ebree, per un avvantaggiamento economico, si univano ad un pagano (soldato romano).
Questi matrimoni erano considerati invalidi e davano origine ad un’unione illegittima, ad una convivenza.
3. La fornicazione nella Sacra Scrittura è considerata un peccato grave, che esclude dal Regno di Dio.
San Paolo è molto esplicito su questo punto e dice: “Non ingannatevi: né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti… prenderanno possesso del Regno di Dio” (1 Cor 6,9-10).
E ancora: “Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggi e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come ho già detto, che chi le compie non erediterà il Regno di Dio” (Gal 5,19-21).
E: “Perché sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro,… avrà parte del Regno di Cristo e di Dio” (Ef 5,5).
4. Il Direttorio di pastorale familiare (Conferenza episcopale italiana) osserva:
“Da qualche tempo a questa parte, anche nel nostro paese tendono ad aumentare le convivenze o unioni libere di fatto tra persone che convivono coniugalmente, senza che il loro vincolo abbia un pubblico riconoscimento né religioso né civile. Tuttavia, alcune di queste persone intendono continuare a vivere la loro vita religiosa, chiedono i sacramenti per i loro figli e li vogliono educare nella fede.
Anche se la cultura contemporanea tende a legittimare queste convivenze, la Chiesa non può non riaffermare che esse sono in contrasto con il senso profondo dell’amore coniugale: esso, oltre a non essere mai sperimentazione e a comportare sempre il dono totale di sé all’altro, richiede per sua intima natura un riconoscimento e una legittimazione sociale e, per i cristiani, anche ecclesiale” (DPF 227).
E conclude: “È evidente, infine, che sino a quando i conviventi permangono in questa situazione di vita non possono ricevere i sacramenti: mancano, infatti, di quella fondamentale "conversione" che è condizione necessaria per ottenere la grazia del Signore” (DPF 230).
5. Non posso mettere in discussione quanto tu mi riporti, e cioè che alcuni sacerdoti assolvono e danno la Comunione.
Può darsi che tuo figlio e la fidanzata abbiano detto loro che ormai era impossibile tornare indietro e che abbiano promesso di vivere in perfetta castità fino al matrimonio e di fare la Comunione dove non sono riconosciuti come conviventi.
In questo caso avrebbero potuto assolvere.
Ma se non c’era il motivo grave di impossibilità di tornare indietro e non c’era la promessa di vivere in perfetta astinenza dai rapporti sessuali non potevano assolvere.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo