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Quesito
caro padre Angelo,
ho una domanda riguardo il paradiso, ne parlavo con un amico in questi giorni.
Quando un ‘anima va in paradiso vivrà una condizione dinamica o statica?
Ovvero ci sarà la possibilità di progredire e salire, se così si può dire, rispetto alla condizione assegnata?
Pregando per le anime in paradiso queste ne beneficiano?
Quando siamo in Paradiso avremo già tutto perché gusteremo della visione beatifica di Dio, ma questa domanda nasce da questo amico che parlando con un’anima mistica che ha dei carismi parlando delle anime sante diceva che offrendo preghiere per loro, buone opere si possono aiutare a progredire nelle dimore eterne.
Ho sempre creduto che Dante avesse visto giusto e questo è stato confermato da molti santi nel corso dei secoli, anche nel paradiso ci sono diversi gradi.
Questo è un argomento molto complesso, ma molto affascinante.
La ringrazio per la risposta.
Chiedo di pregare per me e la mia famiglia.
Grazie.
Jonathan
Risposta del sacerdote
Caro Jonathan,
1. poiché la vita eterna non ha né un prima né un dopo possiamo avere l’impressione che si tratti di una vita statica.
Ma non è così.
Gesù ha promesso vitalità piena per la vita futura: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele” (Lc 22,28-30).
San Paolo, memore di quello che ha detto Gesù Cristo, dice che “se perseveriamo, con lui anche regneremo” (1 Tm 1,12).
Ci sarà in paradiso pienezza di vita e di attività senza dover passare dalla potenza all’atto, come del resto Dio è pienezza di vita e di attività senza passare dalla potenza all’atto.
2. Non avere un prima e un poi ed essere permanentemente nel presente, com’è proprio della vita eterna, non è dunque simbolo di staticità.
È pienezza di vita che si esprime simultaneamente in tante direzioni come ricorda che il libro della Sapienza: “Nel giorno del loro giudizio risplenderanno, come scintille nella stoppia correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro” (Sap 3,7-8)”.
“Correranno qua e là” per bruciare e per annientare il male. Sicché i Santi in paradiso soccorrono simultaneamente tante persone liberandole da molti mali senza dover sdoppiarsi né faticare, come del resto Dio conserva nell’esistenza simultaneamente tutte le cose.
3. La vita è eterna è “possesso simultaneo e perfetto di una vita interminabile (“interminabilis vitae tota simul et perfecta possessio”) come aveva detto Boezio (De consolatione, 5).
E San Tommaso: “Questa è la differenza tra l’eternità e il tempo, che il tempo ha l’essere in una certa successione, mentre l’eternità l’ha tutto insieme” (Somma teologica, I, 10, 1).
La vita eterna non consiste nel possesso di un oggetto, ma nel possesso di una comunione perfetta e interminabile con Dio.
Si partecipa in maniera piena della vita stessa di Dio. È vita piena e per questo non conosce accrescimento.
4. Tuttavia sotto un certo aspetto vi può essere un certo accrescimento per ciò che riguarda la beatitudine accidentale: “Fino al giorno del giudizio i beati possono avere una crescita rispetto al premio accidentale e i dannati in riferimento alla pena secondaria. (…). Infatti per la loro opera alcuni vengono salvati, per cui cresce la gioia negli angeli buoni, e altri vengono spinti alla dannazione per cui cresce la pena dei dannati”” (Supplemento alla Somma teologica, 98,6).
5. Per comprenderlo è necessario ricorrere ad alcune distinzioni.
Le facciamo con San Tommaso, il quale ricorre al concetto di evo, che è intermedio tra quello di eternità e quello di tempo: “L’evo differisce dal tempo e dall’eternità come qualcosa di mezzo tra l’uno e l’altra. (…).
Così dunque il tempo implica un prima e un poi, l’evo invece non ha in sé né un prima e un poi, ma può averli annessi; l’eternità invece non ha un prima e un poi, né li comporta in alcun modo” (Somma teologica, I, 10, 5).
6. Come si vede, San Tommaso dice che nell’evo non c’è né un prima né un poi. Però possono esservi annessi. Certamente è così perché rispetto a noi e alla vita presente vediamo gli interventi degli angeli e dei santi in maniera successiva.
In quale maniera si combini tutto questo diventa più difficile comprenderlo.
Ma il fatto che non riusciamo a comprenderlo del tutto, non significa che non ci sia. Perché di fatto c’è.
7. Per quanto concerne la nostra preghiera per le persone che si trovano in paradiso è necessario di nuovo ricorrere ad una distinzione: non possiamo aiutarle nell’aumento della gloria essenziale perché su questo non è possibile alcun aumento.
Possiamo accrescere invece la loro gloria accidentale. Vale a dire, possiamo pregare in loro onore perché Dio li glorifica ulteriormente e conceda loro di continuare dal cielo le opere che hanno iniziato a compiere sulla terra.
Volentieri ti assicuro un ricordo nella preghiera per te per la tua famiglia.
Vi auguro un sereno e Santo Natale e vi benedico.
Padre Angelo