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Quesito
Caro Padre Angelo,
le scrivo per fare un po’ di chiarezza sull’accostamento al Sacramento della Confessione:
ordinariamente, se in coscienza ho peccati veniali, la chiesa mi dice che posso partecipare alla Santa Messa e partecipando con la giusta disposizione mi vengono rimessi questi: a questo punto ha senso confessare i peccati dopo la Santa Messa?
Cioè se per grazia di Dio vengo custodito dai peccati mortali, ha senso accostarmi al Sacramento della Confessione dopo la Messa? O è meglio prima?
Partecipando alla Messa con l’intenzione di chiedere al sacerdote di confessarmi dopo la Celebrazione, ha senso comunicarmi o dovrei solo fare la comunione spirituale?
Altro quesito che mi viene: se la Santa Messa rimette i peccati veniali, ha comunque senso confessarsi spesso? Non è mancare di fede nella Eucaristia?
La ringrazio se può aiutarmi a fare chiarezza per vivere serenamente e in modo fruttuoso, secondo il cuore di Dio, la vita di grazia e in particolare la partecipazione all’Eucaristia e l’accostamento alla Misericordia del Signore nel Sacramento della Confessione.
Grazie, Agostino.
Risposta del sacerdote
Caro Agostino,
1. in una parola la tua domanda è questa: se l’Eucaristia rimette i peccati veniali, perché confessarli nel sacramento della Penitenza?
In particolare, ha senso confessarli dopo la Messa, subito dopo la loro remissione attuata dalla celebrazione della Messa?
2. La risposta è sì perché sebbene i peccati veniali possano essere rimessi attraverso tante strade (il segno di croce fatto con devozione, la recita del Pater e molto più la partecipazione alla Santa Messa con la Santa Comunione…) quando si celebra il sacramento della Penitenza insieme con la grazia santificante si riceve anche la grazia sacramentale e cioè la grazia propria del Sacramento della penitenza.
3. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che “la «grazia sacramentale» è la grazia dello Spirito Santo donata da Cristo e propria di ciascun sacramento.
Lo Spirito guarisce e trasforma coloro che li ricevono conformandoli al Figlio di Dio” (CCC 1129).
4. In che senso questo sacramento guarisce?
Si potrebbe dire in tre modi.
Anzitutto concedendo la grazia di provare per i peccati or ora accusati gli stessi sentimenti che Cristo ha provato quando nell’orto degli olivi li ha visti e per essi ha sudato sangue.
È quel sentimento che porta a detestare i peccati e a desiderare di non averli neanche commessi perché hanno fatto sudare sangue a Gesù e l’hanno crocifisso.
È un sentimento dunque che ripudia il peccato e suscita odio nei suoi confronti con il proposito di non offendere mai più il Signore.
5. In secondo luogo guarisce suscitando l’umiltà dell’accusa e facendo dire insieme con Davide: “Riconosco la mia colpa” (Sal 51,5).
Suscitando l’umiltà dell’accusa viene posto rimedio all’orgoglio, che è la radice di ogni peccato.
Questa è la vera guarigione, quella che porta rimedio alla radice del male.
6. In terzo luogo c’è una grazia legata alla penitenza data dal confessore.
Questa grazia guarisce in un duplice modo: ravvivando il dispiacere di aver peccato. Se non ci fosse questo dispiacere si perderebbe il frutto del perdono.
E poi manifestando anche esteriormente i segni del pentimento conducendo una vita penitente.
7. Come si vede, la grazia donata in questo sacramento è ben grande.
E sebbene implicitamente sia racchiusa nella grazia santificante con la quale si identifica e che viene comunicata abbondantemente nella Santa Messa, tuttavia qui viene data in maniera esplicita e con una certa enfasi.
8. Infine a proposito della domanda se sia più conveniente confessarsi dei peccati veniali prima o dopo la Messa, per quanto tutti i Sacramenti ultimamente siano ordinati all’Eucaristia, tuttavia va detto che questo sacramento non viene celebrato solo in vista dell’Eucaristia. Ha una sua consistenza in proprio.
Sicché talvolta per un insieme di circostanze risulta più facile celebrarlo dopo la Messa a motivo della disponibilità del sacerdote oppure perché ci si può effondere con maggiore serenità anche a motivo della direzione spirituale che molto spesso è congiunta con la confessione.
Augurandoti di fruire in maniera sempre crescente della grazia propria di questi Sacramento ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo