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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono Maria e mi rivolgo a lei perché diverse volte ho trovato riscontro ai miei quesiti nelle sue risposte a domande altrui, ma questa volta non riesco a trovare ciò che mi occorre né sul CCC né sul sito (forse non so cercare)! Le è possibile, partendo dalle facoltà dell’anima (memoria, intelletto e volontà) farmi capire quali sono i collegamenti con le virtù teologali, cardinali, doni dello Spirito Santo e vizi capitali opposti? Ho letto ad esempio che speranza e temperanza hanno a che vedere con la memoria…speranza forse capisco ma la temperanza non è inerente alla volontà? Ringraziandola di cuore in anticipo per il suo preziosissimo aiuto, la saluto con affetto augurandole di dissolvere ancora molti dubbi di tanti di noi!
Maria
Risposta
Cara Maria,
1. a proposito di quanto mi chiedi ti propongo lo schema di San Tommaso d’Aquino, secondo il quale le facoltà dell’anima non sono tre, come diceva Sant’Agostino, ma due e cioè intelletto e volontà.
2. San Tommaso distingue tra memoria sensitiva e memoria intellettiva. Quest’ultima la fa coincidere con l’intelletto stesso.
Seguendo la pista di San Tommaso vengono eliminate alla radice le difficoltà a proposito di ciò che si radicherebbe nella memoria.
3. Desidero ricordare a beneficio dei visitatori la differenza tra virtù teologali e doni dello Spirito Santo.
Le virtù teologali sono tre capacità interiori (fede, speranza e carità) infuse da Dio nell’anima che danno la capacità di conoscere e amare Dio soprannaturalmente, e non semplicemente con le potenze naturali dell’anima.
La fede va a perfezionare l’intelletto, perché dona una conoscenza soprannaturale su Dio e sulle creature.
La speranza e la carità vanno a perfezionare la volontà nel senso che conferiscono una capacità di amare soprannaturalmente Dio come nostro bene perfetto e nostro Paradiso (speranza) e di vivere un’amicizia, un’intimità soprannaturale con Dio (carità).
I doni dello Spirito Santo si distinguono dalle virtù perché aggiungono anche un modo divino di agire, superiore a quello delle virtù teologali.
4. Le virtù cardinali sono perfezioni che vengono date alle nostre potenze operative perché siano in grado di attingere il loro oggetto prontamente, facilmente e con una certa naturalezza.
In un cristiano si trovano non solo in maniera acquisita come si possono trovare nei comuni uomini di buona volontà, ma anche come dono. Sono infuse da Dio nell’anima.
5. Allo schema che tu chiedi io aggiungo le beatitudini che vengono associate ai doni dello Spirito Santo.
Secondo i teologi le beatitudini sono quegli atti che prorompono dalle virtù quando sono agiscono sotto l’influsso dei doni dello Spirito Santo.
6. Tralascio invece il discorso sui vizi opposti perché la cosa diventerebbe lungo. Si tratta di tutti i vizi e di tutti i peccati che si oppongono alle singole virtù.
7. Ecco dunque lo schema, dove alla singola virtù segue il dono che la perfeziona e la beatitudine in cui si esprime:
– Ecco lo schema di San Tommaso sulla relazione tra virtù, doni e beatitudini:
virtù dono dello Spirito Santo beatitudine
fede …………………… intelletto………………… purezza di cuore
…………………… scienza………………….. pianto
speranza……………… timore di Dio…………… povertà di spirito
carità………………….. sapienza…………………. operazione di pace
prudenza……………… consiglio…………………. misericordia
giustizia……………….. pietà……………………….. fame e sete della giustizia
fortezza………………… fortezza…………………….. mitezza
temperanza…………… timore di Dio………………. povertà di spirito
mentre ti auguro di vivere in pienezza tutte queste realtà divine tanto nella vita presente quanti in quella futura, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo