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Quesito

Caro Padre Angelo,
Sono sposato da pochi anni e ho due splendidi bambini.
Le scrivo dopo aver letto le sue risposte molto approfondite ad alcuni quesiti.
Con mia moglie non abbiamo rapporti frequentissimi, ma nemmeno rari, ecco capita che spesso prima della copula mia moglie mi baci anche appassionatamente nelle parti intime, ciò a lei fa piacere e non ci trova alcun male. A me qualche problema lo fa.
Ne ho parlato con diversi amici sacerdoti i quali mi hanno tutti detto che l’importante non sono i singoli gesti ma che il rapporto sessuale si concluda sempre con la copula. Cosa ne pensa? Io li per lì sto tranquillo, ma poi quegli episodi mi tornano in mente e mi turbano, o meglio mi tormentano soprattutto nella preghiera.
Aggiungo che con mia moglie cerchiamo di vivere una vita spirituale abbastanza impegnata, quando possibile santa messa e rosario tutti i giorni (io quando posso anche più di una corona)
Grazie.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
il 16 maggio abbiamo pubblicato la risposta ad un giovane che poneva più o meno le medesime tue questioni.
In linea generale, ti risponderei anch’io come ti hanno suggerito i tuoi sacerdoti i quali, a motivo anche del pudore che nasce trattando di certe questioni, sono rimasti vaghi dicendo “purché il rapporto sessuale si concluda sempre con la copula”.
Ma tra te  e me, a distanza e senza vederci in faccia, forse cadono alcuni pudori e allora io francamente ti dico:

1. è lecito farsi baciare anche nelle parti intime a condizione che l’eiaculazione non avvenga fuori del corpo della moglie. Se così avvenisse, si tratterebbe di una masturbazione da lei attuata sul tuo corpo e questo non devi permetterlo. Sarebbe senz’altro un peccato grave.

2. Inoltre anche in un rapporto dove l’eiaculazione avviene nel corpo della moglie, è necessario che il rapporto non diventi libidinoso. Giovanni Paolo II, nella lettera alle famiglie “Gratissimam sane” (2.2.1994) ha detto: “la persona non può mai essere considerata un mezzo per raggiungere uno scopo; mai, soprattutto, un mezzo di “godimento”. Essa è e dev’essere solo il fine di ogni atto. Solo allora corrisponde alla vera dignità della persona” (GrS 12).
Può darsi che il disagio da te avvertito nasca proprio da questo fatto: che in quel momento ti pare di essere trattato come un mezzo e che non venga rispettata la tua persona.

3. Sono molto contento di quello che mi dici sulla tua vita cristiana: del tuo impegno, della partecipazione possibilmente quotidiana alla Santa Messa e della corona del santo Rosario che reciti anche più volte.
E allora capisco ancora di più le tue perplessità, soprattutto quando reciti il Rosario, che ti porta a guardare la tua vita e gli eventi che ti capitano con l’occhio stesso di Dio e della Beata Vergine Maria.
A questo punto, anche se tutto fosse in ordine (nel senso che l’eiaculazione avviene dove deve avvenire e che non c’è libidine in tua moglie) senti il desiderio che tutto diventi più puro. Lo Spirito Santo dice nell’Apocalisse: “il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora” (Ap 22,11).
La santità passa anche dalla strada dell’amore coniugale.
Penso che tu avverta l’impulso a salire sempre più in alto e allora certe esperienze sembrano legarti e trattenerti.

4. Giovanni Paolo II ricorda che l’amore coniugale viene perfezionato da un dono particolare dello Spirito Santo: il dono del timore di Dio.
Questo dono non consiste nella paura, ma in un “ timore salvifico: timore di infrangere o di degradare ciò che porta in sé il segno del mistero divino della creazione e redenzione” (14.11.84).
Dice Giovanni Paolo II: “Il rispetto per l’opera di Dio contribuisce a far sì che l’atto coniugale non venga sminuito e privato dell’interiorità nell’insieme della convivenza coniugale – che non divenga abitudine – e che in esso si esprima un’adeguata pienezza di contenuti personali ed etici, e anche di contenuti religiosi, cioè la venerazione del Creatore, unico e ultimo depositario della sorgente della vita, e l’amore sponsale del Redentore” (21.11.1984).
Non ti paiono belle queste riflessioni di Giovanni Paolo II?
Mi pare che il Signore ti stia chiamando, insieme con tua moglie, a queste altezze.
Prega perché il Signore ti porti a vivere così.

Ti assicuro anch’io la mia preghiera e intanto ti benedico.
Padre Angelo