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Quesito

Caro padre
Voglio porre a lei questo quesito.
Qualche tempo fa ho discusso con una donna uscita dalla Chiesa cattolica per andare in un non so bene gruppo protestante.
Ebbene per lei Maria era la fonte di tutti i guai della divisione dei Cristiani.
Non ho discusso molto con lei vedendo che era troppo presa dalle sue stupide posizioni.
Mi disse, tra l’altro: "Alle nozze di Cane Gesù non chiamò Madre Maria, ma la apostrofò con "Donna".
A me non sembra che "Donna" sia dispregiativo, anzi mi sembra che Gesù rispettasse talmente sua Madre da appellarla così, come anche nel medioevo si appellavano le nobili signore. Sbaglio? 
Mi mostri lei la giusta via.
Grazie e che il Signore sempre la benedica e lo aiuti per quello che fa.
Siamo in Avvento, ma già da ora le faccio i miei auguri di un sereno e felice Natale di Nostro Signore.
Mauro


Risposta del sacerdote

Caro Mauro,
1. Leggo in un commentario biblico: “La parola donna presso i greci e gli orientali veniva usata nell’intimità per designare anche le persone più care e più degne di rispetto, come si può vedere in Omero e in Senofonte. Qui è sinonimo di signora”.
Pertanto non vi è nulla di dispregiativo, anzi vi è racchiuso qualcosa di grande.
Gesù usa questo appellativo non solo rivolgendosi a sua madre, ma anche ad altre donne.

2. Ad esempio:
Alla donna  della regione di Tiro e Sidone che si era rivolta perché gli guarisse la figlia, Gesù dice: “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita” (Mt 15,28).
Ugualmente a proposito della donna che si trovava nella sinagoga in giorno di sabato e che era curva da 18 anni si legge: “Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia» (Lc 13,12).
Alla Samaritana Gesù si rivolge dicendole: “Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre” (Gv 4,21).
Alla peccatrice Gesù disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?” (Gv 8,10).
Ugualmente alla Maddalena il mattino di Pasqua Gesù dice: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?» (Gv 2015).

 3. Si rivolge a sua Madre chiamandola con questo nome due volte: a Cana, dove le dice “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora” (Gv 2,4) e preso la croce: “Donna, ecco tuo figlio!” (Gv 19,26).

4. L’appellativo donna, pur rispettoso, potrebbe sembrare una diminuzione in confronto al nome madre.
Invece contiene un riferimento biblico preciso, che scandisce il ruolo di Maria in cinque momenti fondamentali della storia umana come si evince dalla Sacra Scrittura:
1) «Porrò inimicizia tra te e la donna» (Gn 3,15): è il primo annuncio di Maria, che coincide col primo annuncio della salvezza.
2) «Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò suo Figlio, nato da donna» (Gal 4,4): Paolo esprime così la piena umanità di Cristo.
3) Qui a Cana, la parola donna risuona come una svolta, e lo vedremo subito, perché Gesù si accinge a dare la nuova legge. Come nel Sinai la legge fu accolta da Mosè, così qui la nuova legge è accolta da Maria, che esorta a fare tutto quanto lui dirà. È una donna che funge da mediatrice, come lo fu Mosè.
4) Dalla croce, la stessa parola, donna, conferirà a Maria una nuova maternità.
5) Alla fine del mondo, quando comparirà la donna vestita di sole, come grande segno di salvezza.

5. Allora vedi, chiamandola “Donna” Gesù rivela di Maria, sua Madre, il suo ruolo così fondamentale nella storia umana e nelle varie tappe della salvezza.

Ti auguro una proficua quaresima, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo