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Carissimo Padre Angelo,
due anni or sono le scrissi riguardo ai primi germogli della vocazione monastica nel mio cuore.
Le scrivo nuovamente ora per esprimerle la mia gratitudine per avermi sostenuto coi suoi consigli e la sua preghiera, e con gioia le annuncio che, a Dio piacendo, presto entrerò in un cenobio benedettino come postulante.
Ricordo che mi scrisse, parlando del necessario lavoro di discernimento: “Non basterà un mese, ci vorranno dei mesi e forse anche più”.
Mi accorgo bene ora di quanto avesse ragione.
La saluto, con un abbraccio e un ricordo nel Signore,
Gianluca
Caro Gianluca,
1. ringrazio il Signore per lo sguardo che ha avuto su di te.
Ha voluto che tu più di altri potessi dire: “il Signore è mia porzione di eredità” (Sal 16,5).
Ha voluto che tu gli possessi stare più da vicino.
2. È proprio il Concilio Vaticano II a caratterizzare la vita consacrata come quella di chi più da vicino (pressius, LG 42), più intimamente o radicalmente (intimius, LG 44) e più pienamente (plenius, LG 42) intende seguire il Signore.
3. Proprio stamattina pensavo a San Giovanni apostolo ed evangelista: è stato il più vicino al Signore nell’ultima cena (teneva la sua testa posata sul cuore di Gesù).
È stato il più vicino alla Madonna ai piedi della croce e poi si prese cura di Lei.
È stato il primo apostolo a credere nella risurrezione del Signore: “e vide e credette” (Gv 20,8).
4. Tra breve entrerai nel cenobio e cioè nella vita comune tra coloro che sono consacrati a Dio.
Come sarebbe bello se in questa vita comune tu fossi sempre quello che più di tutti sta vicino a Gesù, più di tutti sta vicino alla Madonna e si prende cura di Lei (questo equivale a vivere per la Chiesa e per la salvezza di tutti), il primo a credere e ad obbedire perché nell’obbedienza si realizza tutta la perfezione della vita consacrata (in obedientia perficitur omnis religio) dal momento che vivrai più da vicino a Cristo e lo si imiterai nel fare la volontà del Padre fin sulla croce.
5. Cerca sempre questo primato.
Non per la tua gloria evidentemente, ma perché così vuole Colui che ti ha chiamato e ti ama con amore di predilezione.
Questo santo desiderio, accompagnato da quello che anche i tuoi confratelli stiano più vicini di te al Signore perché se lo merita) sarà il segreto del tuo mantenerti sempre alla sua presenza e della tua buona riuscita in tutto.
È quanto Dio aveva comandato ad Abramo quando gli disse: “Ambula coram me et esto perfectus” (“cammina davanti a me e sii integro”;Gn 17,1) ed è quanto raccomandava San Benedetto
Ti assicuro la mia vicinanza nella preghiera nei vari passi che compirai: ingresso, noviziato, professione dei voti …
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo