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Salve Padre Angelo
Le chiedo quali potrebbero essere, a suo avviso, i segni e germi di una vocazione all’ordine dei Padri Predicatori?
Grazie Padre. Prego per lei.
S. V.
Carissimo,
1. per risponderti parto da un passo della vita di Santa Caterina da Siena scritta dal beato Raimondo da Capua, suo confessore e successivamente Maestro generale dell’Ordine domenicano
Santa Caterina era ancora una ragazza, anzi una bambina.
Aveva già goduto di una visione di Gesù Cristo mentre passava accanto alla Chiesa di san Domenico in Siena.
2. Quella benedizione fu particolarmente potente perché già da quel tempo desiderò avere come unico sposo della sua vita Nostro Signore.
E lo chiese ardentemente alla Madonna.
3. Scrive poi il Beato Raimondo: “In quei giorni le fu rivelato dal Signore che il Santo Padre Domenico aveva istituito l’Ordine dei frati Predicatori per lo zelo della fede e per la salvezza delle anime, e cominciò subito ad avere tanta stima dell’Ordine, che, quando vedeva i frati Predicatori passare davanti alla sua casa, fissava il posto dove essi avevano posto i piedi, e allontanati che si erano, andava a baciare con umiltà e devozione le orme dei loro passi.
Di qui nacque in lei l’incontenibile brama di far parte di quell’ordine, e unirsi così ai frati nel giovare alle anime” (Vita di santa Caterina, n. 38).
4. Due dunque erano i motivi che spingevano Santa Caterina a far parte dell’Ordine domenicano: lo zelo della fede e la salvezza delle anime.
5. Lo zelo della fede anzitutto.
Per zelo s’intende un amore intenso, ardente.
E per fede s’intende la predicazione del Vangelo.
Non una predicazione qualunque, ma solida, che sgorga da una vita comune come facevano gli apostoli.
In particolare una predicazione che si consolida nello studio, si infiamma nella preghiera liturgica fatta insieme e si custodisce attraverso alcune osservanze, come ad esempio l’abito che è segno visibile e comunitario della nostra consacrazione a Dio, e anche attraverso un clima di raccoglimento che serve all’unione con Dio, al profitto nello studio, al progresso in tutte le virtù.
6. Lo zelo della fede si esprime nella purezza e nella profondità dottrinale, che è sempre stata un distintivo del nostro Ordine.
Molti giovani oggi sono attratti dal nostro Ordine proprio dalla purezza e dalla solidità dottrinale.
Questo viene agevolato dallo studio sulle opere di san Tommaso, la cui dottrina è espressione mirabile della purezza della sua vita, della purezza della sua fede e della purezza dei suoi sentimenti.
Ma nello stesso tempo è anche una grazia di stato promessa dal Signore il quale parlando con santa Caterina disse: “A questo fine, per un mio dono straordinario, è stato dato a lui (San Domenico) e ai suoi frati di comprendere la Verità delle mie parole, e di non allontanarsi mai dalla Verità” (Vita di santa Caterina, n. 205).
7. La salvezza delle anime viene procurata nel nostro Ordine per mezzo della predicazione, fatta in qualunque modo, e cioè con gli scritti, con la parola, con l’insegnamento, con il ministero dei sacramenti, in particolare con l’eucaristia e la confessione, con il pennello (penso al Beato Angelico, le cui prediche parlano tuttora ad un numero impressionante di persone anche atee o lontane da Dio). E soprattutto con la propria vita.
8. Pertanto se in te ci sono inclinazioni a dedicare la tua vita a Gesù Cristo per continuare il suo ministero a favore degli uomini, se c’è un’attrazione per lo zelo della fede e la salvezza del tuo prossimo, se c’è un’attrazione per l’Ordine di San Domenico e per il suo modo di vivere possiamo ben dire che i segni e i germi ci sono.
9. A Santa Caterina è stato il Signore stesso a rivelare lo scopo dell’Ordine e “di qui nacque in lei l’incontenibile brama di far parte di quell’ordine, e unirsi così ai frati nel giovare alle anime”.
A te il Signore lo rivela per mezzo di questo nostro strumento.
Mi auguro però che identico ne sia l’effetto e che anche in te cresca sempre più “l’incontenibile brama di far parte di quell’ordine, e unirsi così ai frati nel giovare alle anime”.
Per questo, mentre ti ringrazio della preghiera che fai per me, ti assicuro volentieri la mia (che sarà quotidiana) e ti benedico.
Padre Angelo