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Trascriviamo il contenuto di una email pervenuta al nostro sito e la relativa risposta di Padre Angelo.
Caro Padre Angelo,
Nel quinto mistero glorioso del rosario si medita l’incoronazione di Maria, regina del Cielo e della Terra.
Da quando si iniziò a parlare e/o a predicare la regalità della Madonna?
E’ solo una manifestazione della devozione popolare o anche nel Magistero ordinario ce n’è traccia?
Un cordiale saluto.
Alessandro
Risposta del sacerdote.
Caro Alessandro,
il titolo di regina è attribuito a Maria dalla tradizione cristiana almeno a partire dal IV secolo.
Poco per volta entra nella preghiera del popolo cristiano e si esprime con le note preghiere della Salve Regina, del Regina coeli, dell’Ave Regina coelorum, nel 5° mistero glorioso del Rosario, nelle litanie lauretane (regina degli Angeli, dei Patriarchi…).
Quando nel 1954 Pio XII istituisce la festa liturgica di Maria Regina e pubblica l’enciclica Ad coeli Reginam (11.10.1954) dice espressamente che «non si tratta di una nuova verità proposta al popolo cristiano».
Pio XII afferma che «il fondamento e le ragioni della dignità regale di Maria, abbondantemente espresse in ogni età, si trovano nei documenti antichi della chiesa e nei libri della sacra liturgia» (Prologo).
L’Angelo Gabriele ha detto a Maria che il Figlio che sarebbe nato da Lei avrebbe regnato eternamente nella casa di Giacobbe (Lc 1,32).
Elisabetta si inchina davanti a Maria chiamandola “Madre del mio Signore” (Lc 1,43).
Da queste parole emerge che la Madre del Signore ha “una certa elevatezza e preminenza” (Pio XII).
Le ragioni teologiche che suffragano la regalità di Maria si riducono sostanzialmente a due.
1. Maria è Madre di Dio
Pio XII afferma che «l’argomento principale, su cui si fonda la dignità regale di Maria, già evidente nei testi della tradizione antica e nella sacra liturgia, è senza alcun dubbio la sua divina maternità. Nelle s. Scritture infatti, del Figlio, che sarà partorito dalla Vergine, si afferma: “Sarà chiamato Figlio dell’Altissimo ed il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà nella casa di Giacobbe eternamente ed il suo regno non avrà fine” (Lc 1,32.33); e inoltre Maria è proclamata “madre del Signore” (Lc 1,43). Ne segue logicamente che ella stessa è regina, avendo dato la vita ad un Figlio, che nel medesimo istante del concepimento, anche come uomo, era Re e Signore di tutte le cose, per l’unione ipostatica della natura umana col Verbo» (par. III).
2. Maria è socia del Redentore
Dice Pio XII: «Tuttavia la beatissima Vergine si deve proclamare regina non soltanto per la maternità divina, ma anche per la parte singolare, che, per volontà di Dio, ebbe nell’opera della nostra salvezza eterna» (par. III).
Maria, in quanto nuova Eva, fu associata al nuovo Adamo (Cristo) nella redenzione del genere umano.
“Se Cristo ha fatto miracoli per mezzo dell’umanità che ha assunto, se si serve dei sacramenti e dei suoi santi come di strumenti per la salvezza delle anime, perché non può servirsi dell’ufficio e dell’opera della Madre sua santissima per distribuire a noi i frutti della redenzione?” (par. III).
Inoltre vi sono vari passi biblici che fanno capire come questo titolo convenga in maniera eccellentissima a Maria.
Se San Paolo ha garantito per noi: “Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo” (2 Tm 2,12), come possiamo dubitare che questo sia avvenuto per Maria?
Questa verità appare anche dalle parole di Gesù: “Voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele» (Mt 19,28) e “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l’ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele” (Lc 22,28-30).
C’è poi la testimonianza dell’Apocalisse, dove Gesù risorto dice all’angelo della chiesa di Laodicea: “Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono” (Ap 3,20-21).
Come vedi, Alessandro, il titolo di Regina ha fondamenti biblici convincenti.
Quello che è avvenuto per Lei, è garanzia che avverrà anche per noi, perché Cristo è fedele alle sue promesse.
L’antichissima devozione del popolo cristiano verso Maria Regina manifesta che lo Spirito Santo ha voluto guidare la Chiesa in questa direzione.
Pio XII ha ratificato questo convincimento e ha decretato ufficialmente il titolo di Regina e ne ha istituito la festa, che liturgicamente si celebra il 22 agosto, nell’ottava dell’Assunzione di Maria al cielo.
L’Assunzione inaugura per Maria l’esercizio pieno ed effettivo della sua funzione regale. A partire da quel giorno, l’umanità della S. Vergine è pienamente invasa dalla gloria del Figlio risorto.
Maria, che ha portato nel cuore e nel grembo il Re dei re, adesso siede come Regina alla sua destra (Sal 44,10).
Non ci resta che affidare noi stessi e le nostre cause alla gloriosa Regina del cielo e della terra.
Ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo