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Trascriviamo il contenuto di una email pervenuta al nostro sito e la relativa risposta di Padre Angelo.
Caro Padre Angelo,
Da quando esiste la figura del teologo della Casa pontificia?
Quale fu il motivo per il quale i Papi vollero avere un proprio teologo?
Perchè furono scelti i domenicani e sono sempre stati loro i teologi della Casa pontificia?
La loro figura non rischia d’essere in un qualche modo ridimensionata o da teologi che i Papi conoscevano prima d’essere eletti (è il caso di mons. Carlo Colombo, teologo di Paolo VI quando questi era arcivescovo di Milano e che ebbe un ruolo determinante nella redazione della Humanae vitae) o da altri teologi ai quali i Papi hanno affidato la redazione di loro documenti (Pietro Pavan per la Pacem in terris, Dionigi Tettamanzi per la Familiaris consortio e per l’Evangelium vitae e Tomas Spidlik per la Ut unum sint)?
Un cordiale saluto.
Alessandro
Risposta del sacerdote.
Caro Alessandro,
non è certo il momento in cui è stato istituito il teologo della casa pontificia.
Fino alla riforma attuata da Paolo VI veniva chiamato “Maestro del sacro palazzo”.
L’Annuario Pontificio fa risalire il primo incarico a San Domenico, ai tempi di Onorio III.
San Domenico rimase a Roma qualche tempo e si dedicò alla predicazione.
Secondo gli storici questa carica fu istituita da Innocenza IV nel 1245. Nell’interesse di tutti quelli che confluivano alla Sede Apostolica e anche degli stessi curiali, il Papa istituì uno studio generale, comprendente teologia, diritto canonico e civile. A quei tempi il Papa si trovava a Lione. Ma la scuola si trasferì ovunque il Papa trasferiva la sua dimora.
Il primo maestro ad insegnare in questa scuola fu il domenicano beato Bartolomeo da Breganze (Vicenza). Nei documenti appare sempre il titolo Magister sacri Palatii.
Dal 1306 questa carica fu affidata ad un maestro dell’Ordine dei Predicatori.
Inizialmente questo avvenne quasi sempre, poi esclusivamente.
Questa scuola cessò all’inizio del 1500. In seguito al maestro del Sacro Palazzo vennero affidati altri incarichi.
Il Card. Cottier, o.p., che è stato teologo della casa pontificia fino al dicembre scorso, ha detto che il compito del teologo della casa pontificia consiste in particolare nel leggere e dare il Nihil obstat a tutti i testi preparati dai collaboratori del Papa che lo assistono nella redazione dei documenti, discorsi, messaggi, ecc…, ad eccezione di quelli che interessano i rapporti con il Corpo diplomatico e la diplomazia vaticana.
Di diritto è membro della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Non fa alcuna difficoltà che il Papa si serva di teologi specializzati in un particolare settore per redigere documenti e discorsi che richiedono competenza in materia. Del resto come potrebbe un teologo, soprattutto oggi, essere specializzato in tutto?
Il teologo della Casa Pontificia garantisce l’ortodossia e l’uniformità dell’insegnamento.
L’attuale teologo della casa pontificia è p. Wojciech Giertych, nato nel 1951 a Londra da famiglia polacca. È entrato nell’ordine domenicano in Polonia, ha emesso i voti il 15 agosto 1976 ed è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1981.
Parla polacco, inglese, francese, spagnolo, italiano, tedesco e russo.
Al momento della nomina si trovava a Roma in quanto membro del Consilio generale dell’Ordine dei Predicatori e docente sia all’Angelicum (Roma) sia nello Studium dei domenicani di Polonia.
Ecco, caro Alessandro, le notizie sicure che sono riuscito a rintracciare.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo