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Quesito

Caro Padre Angelo,
Le scrivo per avere delucidazioni su cosa dice la dottrina cattolica sui defunti…ossia essi possono apparire in sogno comunicando con i vivi?
Le spiego… Alcune persone che conosco hanno fatto dei sogni nei quali c’era un loro caro che comunicava alcune cose che poi si avveravano anche se comunicate in codice, almeno interpretate e associate ad eventi poi accaduti in cui vi era qualcosa di riconducibile a questo… Ecco, questo è possibile?
Se un defunto è in Paradiso, il Signore gli consente di comunicare coi vivi in casi particolari, non so di difficoltà per il vivo… oppure gli appare quell’immagine del defunto ma il messaggio è lo Spirito Santo a darlo…
Non so…
Ho letto che i defunti non sanno cosa succede ai vivi e che in alcuni casi i defunti che sono in Paradiso lo possono sapere.
Non so…I Santi per esempio si possono pregare ed avere la loro intercessione, ma sono Santi. Vorrei avere una visione chiara della dottrina cattolica in questo senso, perché nel catechismo ai miei tempi non ho affrontato questi argomenti nel dettaglio e per molto tempo pensavo che teologicamente fosse possibile questa comunicazione, ma poi ho scoperto che la dottrina cattolica è diversa.. Siccome tengo molto al Credo ed al primo comandamento "Non avrai altro Dio all’infuori di me!". Vorrei saperne di più e con più chiarezza..
Un sentito grazie.
Sia sempre lodato il Signore


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. i defunti in nessuna maniera possono comparire da soli alle persone che vivono quaggiù.
Di fatto il loro corpo è sotto terra e la loro anima, che è spirituale, si può trovare in paradiso, in purgatorio o all’inferno.
In ogni caso però, dal momento che le anime sono spirituali, sono invisibili.
E anche i corpi gloriosi di Nostro Signore e della Beata Vergine Maria che sono risuscitati e che attualmente si trovano glorificati in cielo, dal momento che sono spirituali sono ugualmente invisibili.

2. Tuttavia non possiamo negare che vi siano apparizioni della Madonna, di Santi e anche di anime dei nostri cari.
Come possono apparire se sono senza corpo, se le loro anime sono spirituali e se i nostri occhi e anche la nostra immaginazione interna percepiscono solo ciò che è sensibile, materiale e visibile?

3. La risposta è la seguente: Dio si serve del ministero degli Angeli per la produzione di immagini sensibili, che ci mettono in comunione con i nostri santi e i nostri cari.
Quando appare qualcuno dal cielo o dal purgatorio ci si trova sempre dinanzi ad un intervento miracoloso di Dio per mano degli Angeli.

4. Poiché anche i demoni sono angeli, che col peccato hanno perso la comunione con Dio ma non  le loro capacità naturali, possono produrre immagini che mettono in comunione con i defunti.
Questo lo possono fare solo con la permissione di Dio
Sicché è sempre necessario un serio discernimento ed esaminare se quanto appare viene da Dio oppure dal demonio oppure se si tratta di semplice frutto della nostra immaginazione.

5. “Gli autori spirituali indicano tre segni principali per distinguere le visioni che vengono da Dio dalle contraffazioni dell’immaginazione e del demonio.
1°- la visione immaginaria divina non dipende né dalla nostra industria né dal nostro temperamento. Non è dunque possibile produrla o allontanarla a volontà. Viene all’improvviso e dura poco.
2°- La visione immaginaria divina lascia l’anima in una grandissima pace e avviene il contrario quando ne è autore il demonio"1 .
3°- la visione immaginaria è facile a riconoscere dai suoi frutti: se l’autore è Dio, si vedrà l’anima ornata di tutte le virtù, e in particolare modo umile e sottomessa;
se è il demonio, si scoprirà ben presto il suo orgoglio e la sua doppiezza;
se è l’immaginazione, persone perspicaci non tarderanno a rendersene conto, perché la vanità, la curiosità, una virtù superficiale e l’incostanza nella narrazione sono le conseguenze d’una immaginazione sviata e vagabonda” (a.m. meynard, Trattato della vita interiore, risposta329).

6. Circa l’ulteriore domanda se i nostri defunti conoscano le nostre vicende ecco il pensiero di san Tommaso: “I santi che sono in paradiso conoscono chiaramente ciò che avviene sia presso i viatori (e cioè quelli che vivono in questo mondo) che presso i dannati.
Per cui S. Gregorio (Mor. 12, 21) scrive: “Ciò non va pensato dei santi quello che si legge in Giobbe (14, 21), "essi non sanno se i loro figli siano nobili o ignobili…", "poiché chi ha dentro di sé la luce di Dio non si può credere che ignori qualcosa di ciò che è al di fuori di lui"” (Somma teologica, Supplemento, 94, 1, ad 1).

7. Per le anime del Purgatorio possiamo ammettere che Dio conceda loro qualche conoscenza.
Nessuna conoscenza invece per coloro che si trovano all’inferno perché possono conoscere qualche cosa di noi solo tramite la mente di Dio. Ma questa per loro è del tutto inaccessibile.

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo


1 S. Tommaso, Commento a Giobbe, 4,3.