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Quesito

Caro Padre Angelo,
In che cosa consiste il fuoco del Purgatorio? In quale modo l’anima verrà purificata?
Grazie Padre Angelo!
Rosa


Risposta del sacerdote

Cara Rosa,
1. è San Paolo che fa allusione al fuoco della purificazione.
Tuttavia non parla tassativamente di fuoco perché dice: “Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco” (1 Cor 3,15).
Si tratta pertanto di un simbolo.
Ora il fuoco viene impiegato anche per purificare.
San Tommaso dice che il fuoco del purgatorio simboleggia la purificazione, mentre all’inferno il tormento (Supplemento alla Somma teologica, Appendice I, 3).

2. Dal momento che la Sacra Scrittura presenta il fuoco del purgatorio come un simbolo – sebbene nelle immagini sacre le anime di coloro che si trovano in questa purificazione siano avviluppate dalle fiamme e in tante rivelazioni private si parli di  fuoco – è doveroso procedere con cautela.
È difficile pronunciarsi sulla natura del fuoco del Purgatorio.

3. Alcuni hanno detto che questo fuoco è Dio, la cui presenza purifica e risana.
Un pensatore cristiano, Jean Guitton, ne ha parlato quasi in questi termini quando ha scritto:
«Lo stesso principio, che è l’Amore eterno è il fermento di quei tre stati che si chiamano paradiso, purgatorio, inferno.
Dove non incontra una resistenza che si oppone al suo tocco, quella energia appare come Luce e dà la gioia completa; là dove incontra la resistenza appare come fuoco.
Ma allora si presentano due casi, nel primo dei quali la resistenza è passiva come una specie di reumatismo dell’anima, dovuto alle sue malattie e alle sue debolezze, mentre nel secondo si ha una resistenza attiva, annidata nel centro dello spirito, amica del proprio male e ribelle.
Il fuoco del purgatorio è un fuoco di gioia, quello dell’inferno un fuoco torturante.
L’Amore ci avvolge sempre: siamo noi che, con il nostro atteggiamento verso di lui, lo trasformiamo in fuoco o in luce” (Riflessioni sul purgatorio).

4. In termini simili un altro ha detto: “Quando la nostra vita entra nella luce piena di Dio e noi ci vediamo per così dire coi suoi occhi, egli ci purifica mediante il doloroso riconoscimento della discrepanza tra il suo amore illimitato e la nostra difettosa capacità di amare e fa penetrare la nostra opzione fondamentale in suo favore in tutte le sfere del nostro essere» (T. Schneider, La nostra fede. Una spiegazione del simbolo apostolico, p. 470).

5. Nel medesimo senso un teologo ha scritto: “La sofferenza del purgatorio è quella di un amore ancora inceppato.
L’oro del nostro amore ancora mischiato a impurità deve essere messo nel crogiolo per venire purificato da tutte le sue scorie.
Lo shock dell’incontro con Dio in colui che è ancora per una parte opaco è dunque un "fuoco divoratore" (Dt 4,24).
Tale è il senso dell’immagine del fuoco che accompagna la rappresentazione del purgatorio. È il fuoco dell’amor di Dio che brucia quanto lo contraddice” (B. Sesboüé, Dopo la vita. Il credente e le realtà ultime, p. 143).

Mentre ti auguro di incontrare il Signore che con la sua luce ti renda perfettamente simile a Lui, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo