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Quesito

Caro Padre Angelo,
ho poco più di vent’anni ho commesso un peccato gravissimo ho abortito ma l’ho fatto solo per paura perché non mi sentivo di andare avanti.
Ero molto spaventata per la situazione.
Ora me ne pento però ho capito troppo tardi quello che ho fatto. Il mio bambino non aveva nessuna colpa e io l’ho ammazzato. Ora piango per ogni cosa, non sono più quella di prima, ho questo dolore dentro che mi logora ogni giorno. Sono molto cattolica, non so che fare per farmi perdonare da Gesù non riesco neanche ad andare in Chiesa perché non mi sento degna di essere lì.
Grazie per avermi ascoltata.


Risposta del sacerdote

Carissima,
solo oggi sono giunto alla tua del 27 novembre.
Me ne dispiace e te ne domando scusa.

1. In questi mesi certamente avrai avuto la forza di andarti a confessare e sperimentare la misericordia del Signore, che non abbandona nessuno.
Il Signore ha lavato il tuo peccato col Suo Sangue preziosissimo.
Davanti a Lui il tuo peccato non c’è più.

2. Adesso stai mescolando le tue lacrime a quelle che Gesù ha versato fissando lo sguardo su Gerusalemme che simboleggiava l’umanità incredula, ma anche ognuno di noi, restio a credergli, ad obbedire alla sua legge, quasi ci fosse nemica.
“Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi” (Lc 19,41-42).
Anch’io ti ripeto insieme con Gesù: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!”.
Ma non ti sei fidata, come di fatto non si fidano tanti altri giovani e meno giovani.

3. Le lacrime di Gesù sono una prefigurazione delle lacrime che dovranno versare quelli che non si sono fidati di lui e dovranno piangere per i loro peccati.
C’è da augurarsi che per tutti siano lacrime di pentimento che fanno trovare la strada che riporta al Signore e fanno decidere di vivere in maniera risoluta nelle sue vie.

4. Come dicevo, nel frattempo ti sarai confessata e con quella confessione il Signore ha cancellato il tuo peccato.
Andando a confessarti hai potuto sperimentare ciò che dice Davide nel Salmo 32: “Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato»” (Sal 32,5).
Il Signore ti ha reso nuova e questa è la cosa più bella.
Tuttavia non ha cancellato il ricordo di quanto hai commesso. E questa è la tua penitenza, che sei chiamata ad offrire in espiazione e come invocazione perché altri non compiano quanto tu hai fatto.

5. Adesso hai potuto toccare con mano quali siano le conseguenze dei rapporti sessuali fuori del matrimonio e che mostrano come non si tratti di autentico amore.
I fidanzati  corrono il rischio di identificare l’esperienza dell’innamoramento, che di suo è travolgente, con il vero amore, con  la donazione di sé.
La volontà di donarsi per sempre ad un’altra persona per la buona e la cattiva sorte ha bisogno di tempo, di maturazione. Soprattutto ha bisogno che i soggetti diventino capaci di vincere se stessi, di espugnare l’egoismo che alberga nel cuore di ciascuno.
E questo richiede un cammino di castità, di autodisciplina, di autodominio. Il fidanzamento è fatto per questo.

6. I fidanzati spesso sembrano voler dimenticare che i rapporti sessuali sono potenzialmente procreativi.
Tutte le astuzie degli uomini per renderli infertili non possono estirpare del tutto questa finalità che è intrinseca a tali atti.
Le ragazze, soprattutto, pensano all’eventualità del concepimento nonostante le precauzioni.
E non di rado corrono d’istinto alla possibilità di abortire, senza valutare ciò a cui vanno incontro.
Adesso tu stai sperimentando che cosa significa aver abortito.
Se l’avessi saputo, non solo non l’avresti fatto, ma ti saresti astenuta volentieri anche dai rapporti sessuali.

7. Il tuo ragazzo certamente diceva che il suo era autentico amore. Ma guarda come ti ha ridotto!
Se amare significa donare, ebbene, di fatto ti ha donato una delle più brutte esperienze che si possano fare nella vita e che segnano per sempre.
Chiunque può  toccare con mano che questo – al di là delle intenzioni – non è amore, ma contraffazione dell’amore.
I rapporti sessuali prematrimoniali sono proprio questo: una contraffazione dell’amore. Giovanni Paolo II diceva che sono menzogna.

8. Riprendi dunque il tuo cammino, fidandoti del Signore, della bontà, della saggezza e della lungimiranza della sua legge.
Il Signore dica anche a te: “Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici” (Ger 7,23).
Se tu in passato hai voluto fare di testa tua, come l’antico Israele (“essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle”, Ger 7,24), d’ora in avanti non farai più così.
Se prima hai sbagliato, adesso metti in pratica quanto ti dice la Sacra Scrittura: “Però, come pensaste di allontanarvi da Dio, così, ritornando, decuplicate lo zelo per ricercarlo” (Bar 4,28).

Perché tu possa raggiungere questo obiettivo ti assiduo la mia preghiera e anche il ricordo nella S. Messa che vado a celebrare.
Ti benedico e ti abbraccio.
Padre Angelo