Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Caro Padre Angelo,
le chiedo di chiarirmi un dubbio a cui non sono riuscito a trovare una soluzione. Leggo in una sua recente risposta che gli ortodossi possono ricevere i sacramenti dai sacerdoti cattolici. Si tratta solo dei nati ortodossi o anche degli ex-cattolici? Questi ultimi se sono scismatici come possono ricevere i sacramenti se sono in peccato mortale? Inoltre volevo sapere se un cattolico che diventa ortodosso è oltre che scismatico anche eretico, dato che nega dei dogmi di fede come l’infallibilità papale. La mia ultima domanda riguarda invece il dare i sacramenti agli ortodossi in generale. Ultimamente c’è il dibattito sulla Comunione ai divorziati riposati, che è sbagliato dare, ma non capisco la differenza tra dare la comunione ai risposati (peccano di adulterio) e agli ortodossi (peccano di mancata piena Comunione). Come dare l’assoluzione a qualcuno che si rifiuta di credere che il papa sia infallibile? Grazie per la sua risposta, aspetto un chiarimento e chiedo perdono per la mia ignoranza in materia.
Grazie!
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. La disciplina della Chiesa che consente di dare i Sacramenti agli ortodossi che li chiedono riguarda ovviamente coloro che per battesimo sono ortodossi, oppure coloro che lo sono diventati passando da un’altra confessione cristiana.
Un cattolico (tu lo chiami: ex cattolico) passato all’ortodossia non può essere considerato come apostata, perché per apostasia s’intende il rifiuto totale della fede cristiana, ma è per lo meno scismatico e forse anche eretico, perché rifiuta nel primato del Romano Pontefice.
Pertanto all’ex cattolico non si possono dare i sacramenti fin che non si ravvede.
2. Per il secondo problema: non si può stabilire un’analogia tra i divorziati risposati e gli ortodossi in quanto tali.
Infatti i divorziati risposati sono consapevoli della validità del loro matrimonio, l’hanno rotto e sono passati a convivenza o a nozze civili.
Sanno di aver compiuto un adulterio e di trovarsi in una situazione di adulterio, secondo le parole del Signore che abbiamo sentito nel vangelo di oggi (venerdì della decima settimana del tempo ordinario): “Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio” (Mt 5,32).
3. Gli ortodossi invece rifiutano alcuni dogmi (quelli sanciti dopo la separazione da Roma) in buona fede. Essi sono convinti che solo la Chiesa ortodossa sia la vera Chiesa.
Per questo in teologia verrebbero definiti eretici materiali, ma non formali.
Ora la vera eresia è solo quella formale e consiste nel volontario e pertinace rifiuto di una verità di fede.
4. Va detto anche, per amore di verità, che gli ortodossi su alcuni punti, più che rifiutare interamente un dogma di fede, spesso ne hanno una visione parziale.
Per cui più che eretici, sono scismatici, e cioè separati dalla comunione con la Chiesa cattolica. Ma sia nell’uno che nell’altro caso (eresia e scisma) lo sono in buona fede.
Ed è per questo che, se sono in grazia di Dio, possono ricevere i sacramenti nella Chiesa cattolica.
5. Se viene un ortodosso a confessarsi, e a me ne sono capitati diversi, gli do l’assoluzione per i peccati che ha commesso e in quel momento non l’interrogo se crede all’infallibilità del Papa quando parla ex cattedra.
Su questo punto lo lascio nella sua buona fede e gli comunico la Grazia santificante che è il bene fondamentale per la salvezza.
Ti ringrazio del quesito, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo