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Quesito

Caro Padre Angelo,
la ringrazio molto per la risposta che mi ha fornito quando l’ho contattata in passato e le avevo chiesto se un matrimonio fatto in privato davanti al sacerdote colto anche di sorpresa fosse valido.
Il mio problema nasce qui: se avessi chiesto la stessa domanda al confessore (o consultando in qualche modo la posizione del Magistero) prima del Concilio di Trento avrei ottenuto come risposta sì, mentre alla stessa domanda dopo il Concilio di Trento avrei ricevuto no.
Alla luce del comando "chi ascolta voi, ascolta me", Gesù (ipoteticamente parlando ovviamente) mi avrebbe dato due risposte opposte alla stessa domanda a seconda del momento in cui la domanda fosse stata posta.
Può, per cortesia, aiutarmi a capire cosa ho mal compreso?
La saluto cordialmente e la ringrazio ancora per la sua disponibilità e per l’utile servizio che quotidianamente svolge con il suo sito.
Giuseppe


Risposta del sacerdote

Caro Giuseppe,
1. il Signore ha dato largo potere alla Chiesa per la guida dei suoi fedeli.
Ha detto infatti: "In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo." (Mt 18,18).
Pertanto come la Chiesa può mettere il digiuno dalla mezzanotte sotto pena di peccato mortale, così lo può ridurre ad un’ora.
Analogamente anche per ciò che riguarda alcune circostanze del matrimonio.

2. Mi porti il caso del matrimonio: prima del concilio di Trento il matrimonio fatto davanti al parroco alla presenza di due testimoni era valido, anche se il parroco fosse stato contrario a quel matrimonio.
Dopo il concilio di Trento fu dichiarata necessario anche il consenso del parroco.
Per la precisione questo obbligo in maniera chiara e definitiva avvenne solo con Pio X, il quale col decreto “Ne temere” (2 agosto 1907) stabilì che la partecipazione del Vescovo o del parroco non doveva essere passiva, ma attiva, per cui essi non solo dovevano “ricevere” (excipere) il consenso dei nubendi, ma anche non avrebbero più potuto assistere al matrimonio “contrariamente alla loro volontà (inviti) o “trattenuti col timore, con la forza, con inganno” (vel ex metu, coatione, fraude detenti).
Così si negò la validità dei cosiddetti matrimoni di sorpresa, come quello di Renzo e Lucia davanti a don Abbondio.

3. Perché la Chiesa mutò la disciplina rendendola più severa? Perché evidentemente si era accorta che tanti matrimoni fatti in quel modo erano invalidi per diversi motivi.
Per questo la Chiesa stabilì che prima del matrimonio i nubendi fossero ascoltatati separatamente dal parroco e, sotto giuramento e invocando il nome di Dio e mettendo la mano sul Vangelo, dichiarassero che intendevano contrarre matrimonio secondo le leggi di Dio e della Chiesa liberamente, senza essere costretti, senza essere legati da precedenti nozze, senza avere preclusione nei confronti della prole.

4. Se la Chiesa giunse a restringere la disciplina vuol dire dunque che si erano creati degli abusi che inizialmente non c’erano.
Questi abusi non erano di poco conto perché ne andava di mezzo la profanazione del Sacramento con la conseguente sua invalidità.

5. D’altronde non si può dimenticare che la Chiesa è chiamata a pascere il popolo di Dio nella storia, e cioè all’interno di circostanze che variano continuamente.
Questo è il motivo per cui la normativa ecclesiastica valida per un determinato periodo o per una determinata zona si rivela inadeguata per altri tempi o per altre zone.

6. Nella parole di Gesù “In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo” (Mt 18,18) risplende la sua divina sapienza. Il Signore, proprio perché era Dio, sapeva della necessità di adattare la disciplina della Chiesa a seconda delle esigenze spirituali del suo popolo.
Mentre non riscontriamo analoga sapienza in altre religioni, le cui normative disciplinari sono valide per tutti i tempi sia che si abiti all’equatore o al polo nord, sia che si viva in una società di nomadi o che si che si viva in una società industrializzata.
Un conto infatti sono le leggi di Dio, che di per se stesse sono  immutabili, e un altro conto sono le normative disciplinari fatte dagli uomini per aiutare a ben vivere secondo la logica del Vangelo tenendo presente la mutevolezza delle circostanze della vita.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo