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Quesito
Caro Padre Angelo,
la seguo sempre sul suo sito, lì trovo sempre delle risposte sulle domande che mi pongo, riguardanti Dio, la creazione, io senso della vita…
Oggi mi viene da chiedere: è opportuno e cosa giusta chiamare Gesù Cristo Dio a tutti gli effetti? Credo nella Trinità, ma chiamando Gesù Dio non si perde di vista che lui è anche figlio di Dio?
Mi puó spiegare questa relazione? Sà, essere figli di Dio ed essere al contempo tale mi sembra impossibile.
Padre in questi giorni mi sono rivisto un film del 2006 il quale parla della sacra famiglia, dal momento in cui Giuseppe e Maria si conobbero fino alla morte di lui….e delle scene mostravano il Cristo ad un età di pochi mesi…così piccolo e indifeso… Puó il nostro Dio essersi fatto così piccolo e indifeso per li? E poi, mentre Cristo che è Dio, stava sulla terra, Dio stava anche in cielo? In qualità di Padre di Gesù?….mi spieghi padre, perchè capire l’identità di Gesù, mi sembra così difficile.
Dio la benedica
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. quando si parla di Cristo Figlio di Dio è facile equivocare e pensare che sia Figlio come noi siamo figli dei nostri genitori, e cioè con sostanze diverse.
Diventa più agevole comprendere la parola Figlio di Dio applicata a Gesù da altri nomi con cui lo chiamiamo. Ad esempio: Sapienza divina, Pensiero di Dio.
Proprio quest’ultima parola è quella con cui San Giovanni lo presenta all’inizio del suo Vangelo: “In principio era il Verbo” (Gv 1,1).
Verbo è la parola italiana, che traduce quella greca, Logos, che significa pensiero.
2. Ebbene il pensiero di Dio è grande quanto è grande Dio. Nulla gli sfugge della sua essenza. Tutto è presente in quel Pensiero.
Pur essendo distinto dalla sostanza divina, tuttavia è grande quanto è grande Dio, è lo stesso e unico Dio.
3. Dal momento poi che il pensiero viene generato o concepito nella mente, viene anche chiamato concetto, e cioè concepito.
Ecco perché il pensiero o il concetto di Dio, proprio perché è generato nella mente di Dio, viene chiamato Figlio.
Pertanto dire Figlio, Sapienza, Pensiero, Logos, Verbo è la stessa cosa.
4. Gesù è la Sapienza di Dio che si è incarnata.
Pur assumendo carne, in quanto Dio è rimasto in cielo, costituendo un’unità sostanziale e inscindibile col Padre e con lo Spirito Santo.
Come uomo invece, e cioè nella sua natura umana, ha cominciato ad esistere sulla terra.
Con questa natura umana è stato in mezzo a noi, ha predicato, ha operato, ha compiuto la sua passione, morte, risurrezione e ascensione al cielo.
5. La sua identità divina è manifestata chiaramente dalle sue opere (cfr. Quali argomenti potrei opporre a coloro che non credono a Gesù quale figlio di Dio?).
6. Ma nella stessa Sacra Scrittura vi sono affermazioni esplicite della divinità di Cristo.
Ad esempio san Paolo scrivendo a Tito dice: “nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo” (Tt 2,13).
Scrivendo ai Romani, parlando degli Ebrei, dice: “A loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen” (Rm 9,5).
Senza dire dell’incipit del Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv1,1) e “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14).
7. Incarnandosi, in qualche modo Dio si è fatto piccolo perché agevolmente potessimo avvicinarci a Lui e trattare con Lui con confidenza.
Nessuno prova timore ad accostarsi ad un bambino e a trattare con lui.
Mentre di fronte alla maestà di Dio ci si sente schiacciare e si ammutolisce, come fu per gli Apostoli quando sentirono la voce del Padre sulla santa montagna al momento della trasfigurazione del Signore.
Nella speranza di aver chiarito qualcosa sull’identità di Nostro Signore, ti saluto, ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo