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Quesito

Caro Padre Angelo,
Perché Gesù risorto non viene riconosciuto dai suoi discepoli? Il suo aspetto era diverso da quello di prima?
Grazie padre Angelo!!!!


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. San Tommaso osserva che le donne, a differenza dei discepoli, riconobbero subito il Signore quando andò loro incontro (Mt 28,9).
E ad esse, prima che ai discepoli, il Signore risorto volle apparire.
Ecco il motivo: “Perché le donne avevano amato il Signore più ardentemente, al punto di non abbandonare il sepolcro, mentre i discepoli lo abbandonavano” (Somma teologica, III, 55, 1, ad 3).

2. Perché invece i discepoli faticarono a riconoscere il Signore?
Perché, sempre al dire di san Tommaso, la loro fede era imperfetta.
E questo emerge dalle loro stesse parole: “Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele” (Lc 24,21).
Speravano in un Messia di ordine temporale che liberasse Israele dai Romani.
Inoltre pensavano del Signore ma in maniera ancora insufficiente: “Fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo” (Lc 24,19), e cioè un grande uomo di Dio (profeta), un santo senza dubbio (davanti a Dio), ma ancora semplicemente un uomo.

3. Ecco testualmente che cosa dice San Tommaso: “I misteri di Dio vengono rivelati diversamente secondo le disposizioni di chi li riceve.
Quelli infatti che hanno l’anima ben disposta percepiscono le cose divine secondo verità.
Quelli invece che non hanno l’anima ben disposta percepiscono le cose divine con una mescolanza di dubbi e di errori: "l’uomo animale", ammonisce S. Paolo "non percepisce le cose che appartengono allo Spirito di Dio".
Ecco perché Cristo a coloro che erano disposti a credere apparve dopo la resurrezione nelle sue sembianze.
Apparve invece sotto altre sembianze a coloro che erano ormai tiepidi nella fede; essi infatti confessarono: "Noi speravamo che egli dovesse redimere Israele" (Lc 24,21)” (Somma teologica, III, 55, 4).

4. Il primo caso è quello delle donne: è apparso loro nelle sue sembianze. Esse avevano una fede più grande e soprattutto una carità più grande. Erano state le ultime ad abbandonare il sepolcro (gli apostoli invece, ad eccezione di Giovanni, erano tutti fuggiti) e furono le prime a recarsi al sepolcro il mattino della risurrezione.

5. “Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo” (Lc 24,16).
San Tommaso riporta senza commentarla un’ipotesi di Sant’Agostino: “Non è infatti da escludere che l’impedimento posto ai loro occhi perché non riconoscessero Gesù debba attribuirsi a Satana” (De cons. Evangel. 3,25) (cf. Somma teologica, III, 55, 4, ad 2).

6. Ciò significa che non si può escludere che in tante persone che si sono allontanate dal Signore a motivo dei peccati ci possa essere un impedimento messo da Satana sull’occhio della loro mente.
E questo rende ancor più difficile per loro riconoscere il Signore.

7. Tornando a noi, la fede dei discepoli si dispone a diventare perfetta sia a motivo dell’ascolto della predicazione, che in questo caso è fatta da Gesù stesso, sia soprattutto perché compiono un atto di carità e insistono perché il Signore rimanga con loro.
E allora mentre Gesù spezza il pane lo riconoscono.

8. Ci si può domandare se Gesù, quando spezzò il pane, abbia celebrato l’eucaristia e abbia detto: “Questo è il mio corpo… fate questo in memoria di me?”.
Molti padri lo pensarono perché in san Luca spezzare il pane è sinonimo di eucaristia (cf At 2,42).
Sant’Agostino dice che “l’impedimento a riconoscerlo durò fino al sacramento del pane, in modo da far capire che la partecipazione all’unità del suo corpo rimuoveva l’impedimento posto dal nemico per cui non potevano riconoscere Cristo” (De cons. Evangel. 3,25).

Augurandoti di avere sempre una fede viva come quella delle donne del mattino di Pasqua che riconobbero subito il Signore senza alcun tentennamento, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo