Questo articolo è disponibile anche in: Italiano Tedesco
Quesito
Caro Padre Angelo,
Stavolta ho per lei una domanda piuttosto impegnativa: quali argomenti potrei opporre a coloro che non credono in Gesù quale figlio di Dio.
Aspetterò con ansia la sua lettera.
Nel frattempo la ringrazio
Bernardo
Risposta del sacerdote
Caro Bernardo,
la domanda che tu mi poni è molto bella.
Ti rispondo su due piani.
1. Non è sufficiente il nostro ragionamento per concludere: “Gesù è Dio fatto carne”.
Infatti quando concludiamo che Gesù è figlio di Dio, anzi, Dio stesso fatto carne, concludiamo con un’affermazione che suppone la fede.
E per fede intendo quell’aiuto o quell’intuizione di ordine soprannaturale che Dio dona all’uomo per metterlo in grado di aderire in maniera molto ferma ad una verità alla quale la ragione umana da sola mai potrebbe arrivare.
2. Infatti come può l’uomo, con le sole risorse della ragione, sapere che Dio è Trinità di persone e che la seconda di queste è il Verbo o Figlio, si è incarnata ed è Gesù Cristo?
Per giungere a questo ci vuole quel dono di Dio che noi chiamiamo fede.
La fede è un dono di ordine soprannaturale. Lo ricorda chiaramente nostro Signore quando alla risposta di Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16) replica: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16,17).
3. Tuttavia vi sono molti segni o argomenti che mostrano come la nostra fede nella divinità di Gesù Cristo poggia su argomenti solidi e incontrovertibili.
Vi è innanzitutto la vita stessa di Cristo, che interroga i suoi interlocutori con questa domanda: “Chi di voi mi può accusare di peccato” (Gv 8,46).
Questa domanda Gesù la rivolge anche agli uomini del nostro tempo.
Chi può dire a Gesù Cristo: tu qui hai commesso un peccato?
Maometto riconosceva di essere un peccatore. Cristo non lo ha mai ammesso. Addirittura i demoni erano costretti a dire: “Io so chi tu sei: il Santo di Dio” (Mc 1,24).
Vi sono poi i suoi miracoli. Miracoli che Gesù compie con la propria forza, senza dover prima pregare Dio come fanno i santi.
Si mostra come il Signore della vita e della morte quando prende per mano la figlia di Giairo, morta, e le dice: “Io ti dico, alzati” (Mc 6,41). La stessa cosa con il figlio della vedova di Nain (Lc 7,14). Ugualmente con una parola fà uscire Lazzaro dal sepolcro: “Lazzaro vieni fuori” (Gv 11,43).
Si mostra Signore della natura quando comanda al mare in tempesta e subito si mette in pace: Comanda ai venti e questi gli obbediscono. Chi nella storia si è messo a comandare al vento? Solo un pazzo potrebbe farlo. Il vento non gli obbedirebbe.
Può comandare al vento solo uno che agisce con la potenza stessa di Dio.
Gesù si mostra Dio quando manifesta di avere il potere di rimettere i peccati. Giustamente coloro che erano presenti dicevano: “Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?”
E Gesù mostra che come una parola è capace di guarire all’istante il paralitico che gli sta dinanzi (e una cosa simile la può fare solo Dio), così con una parola, all’istante, manifesta di avere il potere divino di rimettere i peccati.
Manifesta di essere Dio dando a tutti il nettissimo convincimento che egli leggeva direttamente nei segreti dei cuori. Chi può leggere nel segreto del cuore se non Dio solo?
Manifesta di essere Dio comandando ai demoni, e questi subito gli obbediscono. Non possono opporre nulla alla sua forza.
Manifesta di essere Dio avendo gli angeli a propria disposizione: “Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?” (Mt 26,52-53).
Manifesta di essere Dio con l’autorevolezza e la luminosità della sua parola.
Lo manifesta anche asserendo di essere il giudice di tutti e che sarà suo il giudizio sul destino eterno di ogni uomo (Mt 25,31-46).
4. Come si potrebbe dire che Gesù è stato solo un brav’uomo, il più brav’uomo che sia comparso nella storia, quando fa un’affermazione di questo tipo: “Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà (Mt 10,37-39).
I suoi nemici capiscono così bene che si presenta come Dio che proprio per questo lo mettono a morte. “Gli risposero i Giudei: Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio” (Gv 10,33).
“Gli risposero i Giudei: “Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio” (Gv 19,7).
Non potevano negare i miracoli che compiva. Ma dicevano che faceva tutto con la forza che gli derivava dal peggiore dei demoni.
Ma ecco la risposta di Gesù
“Conosciuto il loro pensiero, disse loro: «Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno? […] Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio” (Mt 12,25-26.28).
5. Ecco, caro Bernardo, alcune motivazioni che suffragano molto bene la nostra fede nella divinità di Cristo.
Mi auguro che i tuoi amici e compagni siano disposti ad aderire alla mozione che Dio sta facendo dentro i loro cuori, suscitando interrogativi e interesse nei confronti di Gesù.
Tuttavia le nostre argomentazioni non bastano. È necessario l’intervento di Dio dentro il loro cuore.
E poiché il Signore da tanto tempo è all’opera dentro la loro vita, è necessario che noi accompagniamo la sua opera con la preghiera e anche col digiuno (Mt 17,21).
Ti ringrazio per il quesito. Mi auguro che la risposta possa servire a molti.
Garantisco a te e ai tuoi amici la mia preghiera.
Vi benedico tutti.
Padre Angelo