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Quesito

Salve Padre Angelo!
La ringrazio per le risposte che mi ha mandato finora. Le ho lette e riflettute con cura.
Intanto le pongo un altro quesito. Nel vangelo di Matteo (23,8-13) si può leggere: “Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”.
Eppure noi siamo abituati a chiamare il Papa “Santo Padre”, chiamare i presbiteri “Padre”, e spesso si parla di Guida Spirituale nei confronti di religiosi che seguono con pazienza e privatamente certi fedeli.
Dove sta l’inghippo?
Mi faccia sapere, buona vita!
Michele


Risposta del sacerdote

Caro Michele,
1. con questa affermazione Gesù non chiede di cambiare la dicitura del quarto comandamento: “Onora il Padre e la madre”, né proibisce ai figli di chiamare padre e madre i loro genitori.

2. Va ricordato inoltre che il Signore sta parlando dei dottori della legge del suo tempo, i quali si facevano chiamare “padre” dai loro discepoli.
Questi dottori della legge davano molte spiegazioni e molte sentenze. Ma non generavano nessuna vita divina nei cuori dei lori discepoli

3. Il minimo che si possa dire è che i sacerdoti, compreso il sottoscritto, e il papa non sono semplicemente degli istruttori, ma dei veri generatori di vita divina, generatori di grazia.
In questo senso san Paolo poteva dire ai corinti: “Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo” (1 Cor 4,15).
In altre parole san Paolo dice di essere vero padre in Cristo e non soltanto istruttore.

4. Nel medesimo passo di 1 Cor 4, San Paolo usa anche altre espressioni: “Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi” (1 Cor 4,14).
Ugualmente dice anche: “Per questo appunto vi ho mandato Timòteo, mio figlio diletto e fedele nel Signore” (1 Cor 4,16).
Non possiamo davvero pensare che San Paolo sia andato fuori strada!

5. Quando Gesù dice “E voi siete tutti fratelli” ricorda un’altra verità e cioè che quelli che ci sono padri in Cristo, nello stesso tempo sono anche nostri fratelli, perché tutti siamo generati da Cristo.
Per questo il papa quando si rivolge a noi dice sempre: “cari fratelli e sorelle”.
Essere padre in Cristo appartiene a una funzione. Ma la dignità di figli di Dio è identica in tutti.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo