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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
vorrei porvi una domanda un pò complicata, ovvero il Vangelo dice chiaramente che dopo la risurrezione finale non esisteranno vincoli di matrimonio, “saranno come gli angeli nel cielo”. Su questo non è possibile opinare, e si desume che questa frase si riferisca allo scioglimento del legame matrimoniale. D’altra parte però come recita S. Tommaso, gli angeli sono spiriti mentre l’uomo dopo la resurrezione oltre ad un carattere di spiritualità tipica degli angeli avrà anche un carattere di corporalità, di fisicità, in poche parole, sarà come Cristo manifestato agli Apostoli: fisico, palpabile. Ora: la prima domanda: la Chiesa riconosce la sessualità solamente all’interno del vincolo matrimoniale, per i motivi che conosciamo, ovvero procreazione, ecc. Allargando l’affermazione di Cristo sul vincolo matrimoniale, continua (in questo caso non conosco parere ufficiale della Chiesa ma solo fonti da Internet non “ufficiali”) dicendo che dopo la risurrezione non vi sarà l’uso della sessualità. Tuttavia ciò mi pare un pò in disaccordo riguardo al principio secondo il quale Dio nulla toglie ma aggiunge e secondo S. Tommaso che afferma che vi sarà pieno esercizio dei sensi dopo la resurrezione. Ora, determinando la liceità della sessualità all’interno del matrimonio l’amore e la procreazione e venendo meno la seconda (e considerando il matrimonio come “universale” e per questo, non necessario “in forma”), è possibile ipotizzare una sessualità spiritualizzata, tanto corporale quanto spirituale, dal momento che, essendo come gli angeli, sarà quasi come essere tutti uniti, tutti “sposati”? Oppure tale opinione non è per nulla contemplabile? E in questo ultimo caso, che ruolo ha la libertà dell’uomo nell’agire sempre conformemente all’amore (se l’uomo rimane “uomo” con i sensi, le passioni, etc)? Non sarà lecito neanche manifestare l’amore con un bacio? Affermo tutto questo dal momento che penso che la sessualità in sè non sia peccato “sempre”, lo è al di fuori dell’amore, che in questo mondo è “formalmente” sancito dal matrimonio. Perciò, in presenza dell’unione quasi angelica, penso possa essere comtemplata questa eventualità.
La ringrazio di cuore per il suo aiuto, come sempre.
Un caro saluto
Pierluigi


Risposta del sacerdote

Caro Pierluigi,
1. è difficile parlare della condizione dei corpi glorificati, e cioè dei corpi ripresi dopo la risurrezione finale.
Certamente i corpi risorgono e anche con la perfezione dei loro sensi.
Ma questi sensi non avranno motivo di essere esercitati per le medesime funzioni che avevano quaggiù.
Ti riporto il pensiero di san Tommaso:
“La risurrezione sarà necessaria all’uomo non in vista della sua prima perfezione, che consiste nel possesso integrale di quanto la sua natura fisica richiede: poiché a ciò l’uomo può giungere nello stato della vita presente mediante l’influsso delle cause naturali. La risurrezione è invece necessaria per conseguire l’ultima perfezione, che consiste nel raggiungimento dell’ultimo fine. Perciò quelle attività naturali che sono ordinate a produrre o a conservare la prima perfezione della natura umana non ci saranno dopo la risurrezione. E tali sono appunto le funzioni della vita animale nell’uomo, le mutue interferenze tra gli elementi e il moto dei cieli. Perciò tutte queste cose cesseranno con la risurrezione. E poiché mangiare, bere, dormire e generare sono funzioni della vita animale, essendo ordinate alla prima perfezione della natura, dopo la risurrezione esse non avranno più ragione di esistere” (Somma teologica, Suppl. 51,4).

2. La sessualità, come del resto tutto il corpo, sarà spiritualizzata.
Questo è il pensiero di san Paolo quando dice: “Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale” (1 Cor 15,42-44).
Difficile andare oltre. Possiamo dire che rimane nel suo atteggiamento di dono e di offerta.

3. Per la precisione, secondo San Tommaso i corpi glorificati non sono soggetti alle passioni, ma “saranno impassibili” (Somma teologica, Suppl. 52,1).

Ti ringrazio del quesito, ti saluto, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo