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Quesito
Buon Giorno,
mi chiamo Sebastiano e volevo chiedere umilmente una cosa che sembra scontata ma mi tormenta.
Da poco ho compreso come Gesù sia il Verbo Incarnato. È stato un processo lungo e doloroso, ancora mi commuovo nel pentimento e nella gioia.
Sono emozioni fortissime che non si possono spiegare a parole.
La mia razionalità mi pone continuamente in essere la domanda: perché tutto questo.
Non posso più rinunciare al fatto che Gesù Cristo è il Verbo incarnato, questa Verità si è ancorata al mio essere, ma sono uscito malconcio da questa risalita perché ero sceso molto in basso. A lui ogni cosa e da quando mi sono abbandonato a Dio in ogni mia cellula il mio Cuore si è ristorato e ha trovato una pace che mai avevo provato. Questo lo sento come un dono e nuovamente mi commuovo nel scriverlo.
So che il progetto Divino non è alla nostra portata ed è qui che comincia la mia “nuova sofferenza”. Perché deve essere così “complicato”? Dove sta l’inganno del peccato? Dio offre mille strade per arrivare a lui e di fronte ai Santi scelti dal Signore mi sento privo di ogni spina dorsale. Quindi mi chiedo perché deve essere così.
La mia domanda non è di rifiuto ma vorrebbe capire seppur in minima parte quel disegno Divino così grande che pare così chiaro ai Santi.
In questo processo di conversione nella mia mente sono cominciate dal nulla delle bestemmie mentali per qualsiasi inezia. La Bestemmia non fa parte del mio essere e mi sono molto turbato per questo avvenimento. Ancora oggi ogni tanto senza alcun motivo risuona in me questa “vessazione “che mi fa soffrire.
A volte credo di essere matto ma la stessa razionalità che mi pone domande continue, tiene a bada queste ingiurie. So che sembra tutto un controsenso ma è ciò che mi sta accadendo. Ho questa calma nel cuore che Dio mi ha donato e queste domande continue in contrasto con la calma, unite da questa “vessazione” persistente che avviene per qualsiasi cosa accada di “fastidioso”. In poche righe è difficile spiegare cosa intendo perché deve essere così complicato e farò dei brevi esempi:
Perché continuamente ci sono scuole di pensiero sulla Sacra Eucaristia? Nelle parole di Gesù nel Vangelo non si dice nulla a riguardo… Prendete e mangiate. Questo sta scritto. Non dice solo per bocca, no nella mano, no in piedi solo in ginocchio etc….Tutte le altre pratiche religiose non sono forse anch’esse manifestazioni Divine?
Oppure per andare oltre a ogni esempio umano perché nella fine dei tempi tutti saranno messi alla prova con atroci sofferenze. Perché questo?
Mi scuso umilmente per questa mia lettera e non vorrei fosse fraintesa ho solo bisogno di parlare con chi ha letto e studiato più di me e perché parlare di Gesù mi fa star bene anche quando faccio domande fuori dalla mia portata.
La ricerca di Dio può aver fine?
La ringrazio per il tempo dedicato e l’abbraccio in Cristo nostro Signore. Continuerò a bussare da povero peccatore quale sono attendendo se Dio vorrà un altro dono.
Di nuovo Grazie.
Risposta del sacerdote
Caro Sebastiano,
1. sì, come attesta il prologo del Vangelo di San Giovanni, Gesù è il Verbo di Dio, e cioè la sapienza di Dio, che si è fatto uomo. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi… Pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14).
Siamo così abituati a sentire questa affermazione che purtroppo non ci facciamo più caso.
Invece una realtà così grande, di Dio che viene ad abitare in mezzo a noi rivestendo la nostra umanità, è una notizia inimmaginabile e sconvolgente per la potenza che nasconde dentro di sé.
In passato, anche per ravvivare lo stupore e l’indegnità di questa affermazione, quando il sacerdote al termine della Messa recitava il prologo di San Giovanni, giunto alle parole “il Verbo si fece carne” si inginocchiava.
2. In antico molti autori si domandavano Cur Deus homo? (perché Dio si è fatto uomo?). Questo è ad esempio il titolo di uno scritto teologico Sant’Anselmo.
Anche San Tommaso si pone la domanda: Cur Deus homo?. E risponde dicendo che come all’uomo si addice il ragionamento perché di sua natura è razionale e come si addice alla bontà per sua natura comunicarsi, così si addice a Dio che è la bontà di comunicarsi alla creatura in modo sommo.
E ciò avviene precisamente quando Dio unisce a sé una natura creata in modo che una sola persona risulti di tre elementi: il verbo l’anima e la carne, come dice Sant’Agostino” (Somma teologica, III, 1).
3. Sono contento che senti il desiderio di approfondire questa realtà.
Per usare le parole stesse di San Tommaso poco sopra menzionate, dici che la tua razionalità che te lo impone. Ed è così.
Sarebbe bello che tu la approfondissi leggendo i testi di San Tommaso, il quale tratta di questo all’inizio della terza parte della Somma teologica.
4. Non può che riempirmi di commozione quanto poi scrivi, e cioè che dal momento in cui hai compreso questa realtà ti sei abbandonato a Dio in ogni tua cellula.
Dovrebbe avvenire sempre così: a Dio che si dona a noi in modo sommo facendosi carne dovrebbe corrispondere l’apertura totale di sé.
5. Adesso hai davanti a te due problemi.
Il primo riguarda il desiderio di capire qual è il grande disegno di Dio sopra di te.
Era questa l’invocazione che sotto l’azione dello Spirito Santo Davide faceva a Dio: “Fammi conoscere la via da percorrere” (notam fac mihi viam in qua ambulem; Sal 142,8).
Sono certo che se porrai continuamente questa domanda al Signore attraverso la mediazione di Maria la risposta ti verrà in maniera inequivocabile.
Dico attraverso la mediazione di Maria, perché il Signore a lei non può dire mai di no.
6. Il secondo problema è quello delle vessazioni.
Questo non mi stupisce perché è quanto capita a tanti neo convertiti. Si direbbe che il demonio voglia riprendersi quello che gli è sfuggito dalle mani.
È invidioso del senso di pienezza e di pace che godono coloro che vivono in grazia di Dio. Cerca di disturbarli in tutte le maniere, anche con vere e proprie vessazioni, come sta capitando a te.
Ma in te c’è qualcosa di straordinario che stupisce ed è la pace che provi nonostante tutto mentre il demonio ti colpisce con le sue vessazioni.
Santa Caterina da Siena scrive: “Nelle tentazioni del demonio usate sempre la preghiera e i pensieri santi di Dio, non occupando la vostra mente nello stare a contrastare con il demonio resistendogli direttamente. Non fate così, perché la mente se ne occuperebbe di più. Ma fate conto che quei pensieri siano fuori di voi, perché è realmente così: essi infatti sono dentro di voi tanto quanto la volontà lo acconsente. Non acconsentendo essa, questi pensieri non sono entrati in casa, ma bussano alla porta. L’anima dunque si deve astenere dal prendere la freccia del demonio e con essa volerlo ferire, perché non riuscirebbe mai stando a contrastare con lui; ma deve prendere la freccia della volontà di Dio e dell’odio e disprezzo di sé, e con essa percuoterlo, rispondendo al demonio che se anche per tutto il tempo della mia vita dovesse il mio Creatore tenermi in questa pena e fatica, sono pronto a volerlo anch’io, a gloria e lode del suo nome” (Lettera 335).
7. Mi pare di capire dalla tua mail che queste vessazioni prendono corpo anche attraverso domande che tutto sommato sono secondarie: se prendere la Santa Comunione in mano, nella bocca, in piedi, in ginocchio. Su questo ti dico solo una parola: fai come il Signore ti ispira in quel momento cercando di riceverlo nel migliore dei modi, simile a quello in cui la Madonna l’ha accolto dentro di sé al momento dell’incarnazione.
8. Infine ti poni un’altra domanda: perché alla fine dei tempi tutti saranno messi alla prova con atroci sofferenze. Più che le atroci sofferenze saranno le persecuzioni che subiranno i cristiani perché l’amore, secondo quanto ha detto Gesù Cristo, si raffredderà: “Allora vi abbandoneranno alla tribolazione e vi uccideranno, sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne resteranno scandalizzati, e si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mt 24,9-13).
Questa profezia del Signore però non ci deve turbare. Anche nel caso fossimo noi quelli che si troveranno nell’ultima ora della storia e saranno perseguitati da tutti, siamo certi che come il Signore ha dato forza a tanti martiri la darà anche a noi. Proprio come si esprime la liturgia della Chiesa quando nel prefazio dei martiri si rivolge al Padre dicendo: “Tu che riveli nei deboli la tua potenza e doni ad inermi la forza del martirio”.
Ti ringrazio per questa mail.
Ti assicuro la mia preghiera, ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo