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Quesito
Carissimo Padre Angelo,
la ringrazio di tutto cuore della bellissima risposta che mi ha inviato. Mi scusi se voglio ancora mettere alla prova la sua pazienza, ma le voglio raccontare la vicenda di un ragazzo che conosco ed è in difficoltà. Il ragazzo di cui le parlo è in ricerca vocazionale, e ha appena letto il “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine” di S. Luigi Maria Grignion de Montfort; è alla seconda settimana di preparazione alla consacrazione: quella in cui bisogna “conoscere se stessi”. Questo ragazzo però è afflitto dai peccati legati ai piaceri della carne e alla pornografia; mi ha confidato che dopo aver commesso questi peccati sente un senso di grande vuoto e dispiacere, che lo accompagna per un certo tempo. Egli si è anche accorto che molte volte non prova un giusto fervore verso il Signore, ma preferisce darsi ai piaceri della carne. Ora, visto che vuole “conoscere se stesso”, si è posto queste domande:”Amo più il Signore o i piaceri della carne?”, “Se amo più i piaceri della carne, come mai provo tristezza dopo aver peccato concedendomi ad essi?”, “Come posso far crescere l’amore per il Signore e per il prossimo distruggendo il mio egoismo e il desiderio del piacere?”. Vorrei che lei desse delle risposte a queste domande oppure un aiuto per rispondervi.
Le chiedo di pregare per questo ragazzo.
Cordiali saluti.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il ragazzo di cui mi parli è affetto dal peccato della carne accompagnato dalla pornografia.
È proprio la pornografia e sono proprio i pensieri turpi a generare tentazioni e poi cadute.
2. Inoltre questo giovane fa l’esperienza di secoli: che i peccati nella carne fanno perdere il gusto della cose di Dio.
Mi meraviglierei se dopo questi peccati sentisse fervore.
Succede invece tutto il contrario: desolazione, vuoto interiore, umiliazione, perdita del contatto con Dio.
Questo giovane capisce che cosa significa perdere la grazia.
Solo la confessione ristabilisce tutto questo integralmente.
A proposito di confessione, gli consiglio di confessarsi spesso, periodicamente, e cioè una volta la settimana o al massimo ogni quindici giorni e tenere possibilmente il medesimo confessore.
3. Che fare?
Ci vuole una volontà risoluta.
Cerchi di essere casto per amore di Gesù Cristo e della Madonna.
Se questo amore per il Signore è vero, ne basta anche una sola goccia per avere la forza di allontanare tutti i desideri immondi.
Questo amore lo domandi al Signore stesso e alla B. Vergine. Magari faccia una novena proprio per ottenere questo grande favore. Non glielo negheranno. Lo sentirà!
4. Gli offro ancora un altro consiglio: San Tommaso, commentando il superamento della tentazione di Gesù contro il diavolo e osservando che il testo sacro dice che vennero poi gli angeli e lo servivamo, afferma: “così chi supera le tentazioni, merita di essere servito dagli angeli”.
San Tommaso ha parlato per esperienza personale, perché dopo aver superato una violentissima tentazione contro la purezza, fu realmente servito dagli angeli con un servizio che durò tutta la vita.
Digli pure che se non si fa servire dagli angeli è fatale che venga servito dai demoni. Quando dopo le cadute sperimenta tutto quello che sperimenta, in quel momento è sotto il servizio dei demoni.
Ti saluto, prometto un ricordo al Signore e alla B. Vergine Maria per te e in particolare per quel giovane che il Signore sta chiamando ad uno stato di vita che richiede una purezza simile a quella degli angeli.
Vi benedico.
Padre Angelo