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Quesito
Caro Padre Angelo,
nel Vangelo di San Marco abbiamo la figura di un giovane che fugge nudo mentre viene arrestato Gesù Cristo, chi potrebbe essere questa persona?
Alcuni dicono che siano Marco, altri Giovanni e perfino Lazzaro.
Ma qual è la risposta vostra e della Chiesa?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il passo evangelico al quale ti riferisci riguarda l’arresto di Gesù nell’orto degli ulivi e una particolare circostanza.
Eccola: “Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo” (Mc 14,50-52).
Non c’è nessuna risposta da parte della Chiesa su chi sia quel ragazzo.
2. Ti riferisco però ciò che scrive Marie-Joseph Lagrange, il domenicano francese che ha fondato la scuola biblica di Gerusalemme: “Cominciò allora lo sbandamento. La presenza di questi altri personaggi finì per togliere ogni coraggio ai discepoli i quali finirono per abbandonare il Maestro e fuggirsene.
Non tutti però. Qualcuno cercò di seguirlo. Tra questi un giovane che dormiva in quelle vicinanze, avvolto in un drappo leggero e che, attirato al rumore, era accorso senza essersi dato briga di vestirsi. Egli era affezionato a Gesù, poiché si era messo a seguirlo avvolto in un drappo malgrado il freddo. Quelli della masnada fecero per acciuffarlo, ma egli, abbandonato il grande drappo di lino tra le loro mani, se ne fuggì nudo.
Solo San Marco ci riferisce questa strana circostanza. Chi era quel giovane?
Non certamente un apostolo, ma piuttosto uno che si era affezionato a Gesù quando veniva in quel luogo con i suoi e verosimilmente lo stesso San Marco.
L’evangelista avrebbe per tal modo messo la firma al suo evangelo con questo incidente rimasto scolpito nel suo cuore. In quella notte anch’egli aveva abbandonato Gesù, ma dopo aver meglio compreso quanto meritasse di essere amato” (L’Evangelo di Gesù Cristo, p. 528).
3. Un altro biblista domenicano Marco Sales scrive: “Probabilmente questo giovinetto stava dormendo in qualche casa vicino al Getsemani, e avendo sentito il rumore della turba accorsa per arrestare Gesù, balzò da letto e coperto di un pezzo di tela di lino o di cotone, accorse per vedere che cosa succedeva. Gli sgherri lo credettero un discepolo di Gesù e tentarono di arrestarlo, ma egli riuscì a sfuggire dalle loro mani. Quest’incidente serve a mostrare quanto fosse grande l’odio e il furore dei nemici di Gesù e quale pericolo avrebbe corso chi avesse voluto seguirlo.
I commentatori moderni sono pressoché unanimi nel ravvisare in quel giovinetto lo stesso evangelista San Marco. Ciò spiegherebbe assai bene perché San Marco abbia riferito questo episodio di nessuna importanza”.
4. La Bibbia di Gerusalemme, che viene chiamata così perché le note e le introduzioni sono dei domenicani della scuola biblica di Gerusalemme fondata da padre Lagrange annota: “Dettaglio proprio di Marco. Molti commentatori hanno visto in questo giovane l’evangelista stesso”.
5. Un altro illustre biblista domenicano, Pierre Benoit, si domanda: “Che cosa c’entra qui in questo episodio un po’ strano?
Alcuni esegeti ci vedono l’intenzione di introdurre un testimonio supplementare. Altri notano il crescendo: tutti i presenti se ne fuggono, anche un ragazzo avvolto soltanto in una specie di lenzuolo. Altri ancora pensano che questo dettaglio sia stato indicato inventato per indicare il compimento di un testo della Scrittura. Ma occorre una buona concordanza per trovarlo! Il profeta Amos (2,16) descrive lo scompiglio al momento del castigo divino: “in quel giorno il più bravo tra i coraggiosi se ne fuggirà tutto nudo”, cioè senza armi e bagagli. Per applicare questo testo si sarebbe inventato un aneddoto! Spiegazione erudita e quantomai artificiosa.
Bisogna piuttosto ammettere che si tratti di un fatto reale. Perché è riferito qui? Secondo numerosi esegeti – e la soluzione è seducente – il personaggio in questione è lo stesso Marco, che racconta un episodio personale: sarebbe come la sua firma.
Analogamente Matteo ha forse firmato il suo Vangelo parlando dello “scriba diventato discepolo del regno dei cieli… che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52). Come mai Marco si trovava nel giardino del Getsemani? Cercare di immaginarsi la ragione significa cadere nel romanzesco.
Checché ne sia, tra gli evangelisti solo Marco rievoca questo particolare anodino come un ricordo personale inciso nella sua memoria” (Passione risurrezione del Signore, pagina 63).
6. Qualcun altro pensa che Gesù abbia fatto l’ultima cena nella stanza superiore della casa di San Marco.
Marco a quell’ora era già a letto e i ragazzi dormivano solo avvolti con un lenzuolo.
Questi, sentendo Gesù e gli apostoli che uscivano di casa al canto dell’Hillel, li segui fino all’orto degli ulivi e lì successe quanto è stato narrato.
7. Tuttavia non vi sono prove certe. Di sicuro non erano gli apostoli perché non potevano essere vestiti solo di un lenzuolo né erano giovinetti, fatta eccezione di San Giovanni.
Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo