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Quesito

Caro padre Angelo
ringrazio molto per la precedente risposta.
Questa volta vorrei chiederLe perché Gesù insegna nella sinagoga sempre di sabato? (Mc 1,21; Mc 6,2).
Magari mi sbaglio, oppure dato che non sono andato avanti non ho letto che lo fa anche in altri giorni diversi dal sabato.
Grazie mille!
M.S.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. il sabato era il giorno in cui gli ebrei si radunavano nella sinagoga per leggere qualche parte della Scrittura e recitare qualche salmo.
Se qualcuno voleva parlare, gli era consentito.
Gesù ne approfitta perché sa che di sabato la gente è sempre riunita. Si riunivano anche gli scribi, che erano i maestri in Israele.

2. Un antico commentatore di nome Teofilatto, del IX secolo, scrive: “Ora, in giorno di sabato, quando gli scribi si radunavano, entrò nella sinagoga insegnando; per cui segue “e subito entrato nella sinagoga di sabato, li istruiva”: infatti la legge comandava di non lavorare di sabato, affinché si radunassero insieme per ascoltare la lettura.
Ora Cristo insegnava confutando, non adulando come i farisei; per cui segue: “e si stupivano del suo insegnamento: infatti insegnava come avendo potestà, non come gli scribi”:insegnava con potestà facendo passare gli uomini al bene, e minacciava la pena ai non credenti”.

3. Se si vuole, c’è anche un significato mistico o spirituale nel sabato perché la Sacra Scrittura dice: “Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò” (Gn 2,3).
Consacrare significa sottrarre all’uso profano una determinata realtà o anche un determinato tempo per dedicarlo esclusivamente al culto di Dio.
Sappiamo che la benedizione di Dio è sempre efficace e consiste in una effusione di doni, in una loro conservazione e moltiplicazione.
La gente di Israele nel giorno di sabato faceva proprio questa esperienza.
Ed è l’esperienza che facciamo anche noi di domenica quando la consacriamo al culto di Dio.

4. Era il giorno di riposo perché secondo la narrazione biblica Dio creò il cielo e la terra in sei giorni e il settimo si riposò. Il linguaggio evidentemente è figurato.
Sant’Ambrogio dice che nel giorno di sabato Dio riposa nel cuore dell’uomo perché l’uomo possa riposare nel cuore di Dio.

5. Ora il riposo di Dio non è inerte. Si legge nel Vangelo che quando domandano a Gesù perché guarisca di sabato, Gesù risponde: “Il Padre mio opera sempre e anch’io opero” (Gv 5,17).
Gli ebrei, infatti, sapevano che perché Dio non ha bisogno di riposarsi. Inoltre sebbene la Scrittura dica che il settimo giorno Dio si è riposato e cessò dalle sue opere, tuttavia erano persuasi che anche di sabato Dio continuava ad agire perché mandava il sole, le nuvole, la pioggia, ecc…
Ciò significa che santificando il giorno di festa noi permettiamo a Dio di venire a effondere i suoi doni su di noi e sulle nostre famiglie.

6. Va detto anche che il Signore non insegnava soltanto di sabato. Infatti nel capitolo secondo il Vangelo di San Marco si legge: “Entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola” (Mc 21-2).
Qui non si era di sabato perché gli ebrei in quel giorno avevano i passi contati. Si legge infatti negli Atti degli apostoli: “Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato” (At 1,12). Ne potevano fare al massimo 2000, esclusi quelli che facevano in casa o per andare in sinagoga, che è l’equivalente di 1 km.
Quella volta, per di più, portarono anche un paralitico sulla barella e la fecero calare dal tetto, cosa assolutamente proibita in giorno di sabato.

7. Pertanto non insegnava solo di sabato. Ma il sabato era un giorno preferito perché prendeva tutti, avendo tutti l’obbligo di recarsi in sinagoga.

Con l’augurio di ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo