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Quesito

Perché il Vangelo di oggi dice che Gesù rimane nel sepolcro 3 giorni e
3 notti quando in realtà vi rimane 2 notti?


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. è giusto innanzitutto riportare il testo sacro: “Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra” (Mt 12,40).

2. Come osserva San Tommaso, il Signore è stato nel cuore della terra un giorno intero e poi parte del primo giorno e parte del terzo giorno.

3. Marco Sales commenta così: “La frase giorno e notte presso gli ebrei si usava per designare il giorno civile di 24 ore sia che fosse completo o incompleto. 
Gesù Cristo essendo stato sepolto la sera di venerdì e non essendo risuscitato che la domenica mattina, rimase quindi secondo il modo di contare degli ebrei tre giorni e tre notti nel sepolcro”.

4. San Tommaso: “Come dice Sant’Agostino, nella Scrittura talora si prende la parte per il tutto.
Così dunque si deve dire che Cristo per sineddoche fu tre giorni e tre notti nel sepolcro, perché il venerdì viene preso per tutto il giorno e anche per la notte precedente; per il secondo giorno invece non c’è dubbio, mentre la terza notte viene presa per la notte e il giorno seguente”.
Questa probabilmente è l’interpretazione più esatta.

5.  La Bibbia di Gerusalemme, senza menzionare l’interpretazione di San Tommaso e di Sant’Agostino, dice: “Questa espressione stereotipa si applica solo in maniera approssimativa all’intervallo tra la morte e la risurrezione di Cristo”.

6. Quei tre giorni interi vogliono alludere anche ad un’altra cosa: per gli ebrei una persona era certamente morta dopo il terzo giorno. Ed è per questo che il Signore risuscitò Lazzaro al quarto giorno dopo la morte, perché nessuno dicesse che non era realmente morto.

7. Così parlando di tre giorni di tre notti, il Signore predice che la sua morte sarà certa e non solo apparente.
Così anche la risurrezione sarà reale e non apparente.

Ti ringrazio del quesito, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo