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Quesito

Buongiorno padre,

innanzitutto la ringrazio per la sua cortesia nel rispondere così pazientemente alle domande di noi utenti.

Avrei una piccola domanda da porle, in quanto docente di teologia morale, sulle vacanze di due fidanzati che vogliono vivere il loro rapporto in modo cristiano.

Io e la mia ragazza siamo fidanzati da quasi 4 anni, abbiamo entrambi quasi 30 anni e adesso stiamo frequentando il corso per fidanzati. Per grazia di Dio, abbiamo sempre vissuto e voluto vivere il nostro rapporto nella castità (cosa che ci sta a cuore ad entrambi). In questi 4 anni ho sempre cercato, anche con l'aiuto del confessore, di vivere un rapporto cristiano con lei, nella continenza, mai una mano sul suo seno o sul fondoschiena, cercando di trasmettere amore e di fermarsi quando una situazione cominciava a diventare più sensuale, lasciando il tutto quando Dio avrebbe coronato il nostro rapporto facendoci diventare una cosa sola. A volte magari mi sono fermato io (si parla sempre di semplici baci non colombini o abbracci) quando vedevo che lei cominciava a provare troppo, cercando di lasciare il tutto sulla sfera dell'amore e non della sensualità. Ebbene su questo siamo stati sempre d'accordo, come anche sulla non convivenza prima del matrimonio, e devo dire che la cosa ci sta facendo crescere nell'amore e nel rispetto reciproco.

C'è solo una cosa su cui non siamo d'accordo, sul fatto delle vacanze. Lei è sempre stata abituata fin da piccola, e ne è convita, che non è lecito che 2 fidanzati vadano in vacanza assieme, se non eventualmente con i genitori o con gruppi parrocchiali. Io personalmente vedo la cosa molto restrittiva, e che dipende sempre l'intenzione ultima con cui due persone vanno in vacanza. Ne abbiamo parlato spesso io e lei e io ho sempre rispettato il suo punto di vista accondiscendendo alla sua posizione eppure, come le ho detto la vedo molto restrittiva. A me non interessa minimamente andare in vacanza con lei per fare sesso, lungi da me, ma siccome sia a me che a lei ad esempio piacciono tantissimo le montagne dell'Alto Adige, non sarebbe possibile andare a fare due o tre giorni a vedersi quei splendidi luoghi, camminare tra i monti, assaporare l'aria pulita, vedere le bellezze della natura, io e lei che sarebbe bellissimo! A me va benissimo anche prendere 2 camere separate, so che è giusto così! Ma purtroppo non ce lo siamo mai potuto concedere, se non partendo la mattina e tornado la sera, ma ovviamente si assapora poco, e rischia di essere un po' stancante, visto che i chilometri sono tanti!

 

Io e lei ne abbiamo parlato parecchio ed io ho sempre rispettato la sua opinione e ovviamente l'ho accondiscesa. Il suo problema non sta tanto nella fiducia che ha in me (lei ha detto che sa già che non succederebbe niente), ma in quanto "non si sentirebbe a posto" e, forse, mi pare di aver capito, nell'opinione che la sua famiglia avrebbe su di lei. Forse anche nel non creare "scandalo". Ora, se due fidanzati vanno in vacanza assieme, se io penso che loro vadano a letto assieme posso essere io che sbaglio a pensar male di loro, è corretto? Magari loro vanno semplicemente per vedere un museo una città o un paesaggio che gli piace, come sarebbe nel nostro caso…

Credo che la cosa vada valutata da coppia a coppia, se una coppia è convinta delle proprie idee, non sarebbe certo una vacanza in montagna, in camere separate, a farle cambiare idea, al posto delle molteplici altre occasioni che ci sono nella vita quotidiana. Credo che la cosa vada presa sotto l'aspetto dell'amore autentico, dei valori autentici, piuttosto che di un insieme di regole che forse sono state inserite dall'uomo e che non debbano essere prese alla lettera. Io ho chiesto anche l'opinione dei miei due confessori, il precedente e l'attuale, due frati francescani, i quali mi hanno detto che la cosa può essere fatta, "sempre con attenzione a non combinare pasticci". Anche l'ultima volta il mio confessore mi ha dato ragione, ma ora vorrei chiedere anche la sua opinione in quanto docente di teologia morale.

Ora per noi la cosa è andata così e tra poco più di un anno ci sposeremo, ma il problema ri ripresenterà con i nostri figli. Insomma, lei sarebbe dell'idea che anche loro dovrebbero crescere con la sua opinione (nella libertà ovviamente), mentre io sono più dell'opinione che l'insegnamento vada impartito nel vero amore, inteso anche come castità prematrimoniale, più che un insieme di regole "tu non esci di casa fino a 35 anni quando ti sposi", che rischiano a mio avviso di allontanare una persona più che avvicinarla.

Mi scuso se ovviamente ho parlato a favore del mio punto di vista, e le chiedo cortesemente di non essere influenzato da me ma da Dio nella sua risposta.

Ringraziandola nuovamente le porgo cordiali saluti.


Risposta del sacerdote

Carissimo,

1. mi compiaccio per la tua ferma volontà e anche per quella della tua ragazza di vivere il fidanzamento secondo il disegno di Dio.

Il fidanzamento è un tempo prezioso e indispensabile per rendersi pronti a donarsi in totalità e purezza d’animo, con il cuore purificato da ogni egoismo.

Sono certo che la castità che voi praticate vi aiuta a rendere sempre più bello e attraente il vostro amore, proprio perché cerca di mantenersi puro.

 

2. Vengo adesso al problema che mi hai proposto: quello delle vacanze passate insieme.

Non ho nessun motivo per dubitare della vostra buona volontà.

Avete sperimentato che la castità o purezza è una perla preziosissima del vostro amore e non volete senza dubbio profanarla. Addirittura siete disposti, come del resto sarebbe giusto, a dormire in camere separate.

 

3. Ma c’è il problema della testimonianza.

E non tanto nei confronti dei vostri genitori, ma degli altri giovani e amici, dinanzi a quali anche voi passereste come “allineati” al modo abbastanza comune di comportarsi.

Tutti sanno come in genere si comportano i fidanzati che vanno a fare le vacanze insieme.

E anche se vivessero in perfetta castità, non ce l’hanno scritto sulla fronte, né gli altri sarebbero tenuti a credervi.

Rimane pertanto il cattivo esempio e la contro testimonianza che si dà della nostra vita cristiana.

 

4. Gesù ha parlato duramente di chi scandalizza, soprattutto se si tratta dei piccoli. Piccoli sotto il profilo morale lo sono anche tanti adulti: “Chi scandalizza anche uno solo di questi più piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per causa degli scandali. È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo. Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo che avere due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco” (Mt 18, 6-9).

 

5. I teologi moralisti direbbero che il vostro non sarebbe uno scandalo attivo, che induce altri a fare male, ma uno scandalo passivo, che induce altri a pensare male.

Noi dobbiamo evitare anche questo. Ce lo ricorda la Sacra Scrittura.

In riferimento a coloro che mangiavano carni offerte agli idoli San Paolo dice che di per sé quelle carni si potevano mangiare, perché questi dei non esistono.

Ma se qualcuno avesse potuto pensare che mangiando quella carne si dava loro culto, era meglio astenersi, proprio per evitare agli altri di pensare male.

Ecco le sue parole precise: “Non distruggete l’opera di Dio per una questione di cibo! Tutto è mondo, d’accordo; ma è male per l’uomo mangiare dando scandalo. Perciò è bene non mangiare carne, né bere vino, né altra cosa per la quale tuo fratello possa scandalizzarsi” (Rm 14,20-21).

E: “se uno vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà forse spinto a mangiare le carni immolate agli idoli? Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando contro i fratelli e ferendo la loro debole coscienza, voi peccate contro Cristo. Per questo se un cibo scandalizza mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello” (1 Cor 8,10-13)

 

6. Credo che il Signore ti chiami a rendere una bella testimonianza della purezza del tuo fidanzamento.

Il mondo ne ha bisogno.

Questo è un vero andare contro corrente.

Questo è anche quello che potrai dire un giorno ai tuoi figli.

 

7. Non lasciare dunque che quanto di bello hai costruito con la tua ragazza venga in qualche modo deturpato.

Mira al meglio, proprio per non stare alle regolette che aborrisci, ma nelle quali rischi di cascarvi attraverso troppi calcoli.

In fondo è l’ultimo anno che non farai da solo le vacanze con la tua ragazza.

Il prossimo anno sarete sposati e sarete contenti di aver cercato non solo di aver vissuto in castità, ma anche di averne dato testimonianza.

 

Vi ricordo in modo particolare nella preghiera, vi auguro ogni bene e vi benedico.

Padre Angelo