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Quesito

Caro Padre Angelo,
mi chiamo Francesco e seguo da tempo il suo sito che ha chiarito molti miei dubbi sulla dottrina, per questo ci tenevo a ringraziarla.
Volevo chiederle come mai gli angeli possono apparire agli esseri umani mentre le anime del paradiso hanno bisogno di questi ultimi per mostrarsi a noi, nonostante l’anima e l’angelo siano composti della stessa sostanza spirituale.
La seconda domanda riguarda la resurrezione: la bibbia dice che noi risorgeremo con lo stesso corpo che abbiamo avuto in vita, ma le nostre cellule continuano a morire e a rigenerarsi fino a quando del nostro corpo di quando siamo nati non sarà rimasto nulla. Dio recupererà tutte le cellule che abbiamo avuto in vita? Lei in una precedente domanda ha detto che sarà una ricreazione ex nihilo nel nostro corpo ma sarebbe l’equivalente di un clone, non sarebbe lo stesso corpo.
Per ultima cosa volevo chiederle, se ci potesse essere un trapianto di cervello da un soggetto a un altro ci dovrebbe essere anche uno scambio d’anima in quanto il cervello contiene tutte le nostre informazioni, la nostra memoria, la nostra identità.
La ringrazio in anticipo per le sue risposte.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. mi compiaccio del tuo raziocinare che mi fa tornare ai tempi in cui ero nei banchi di scuola e ne approfittavamo per porre domande del tuo tipo al professore.
In particolare mi compiaccio perché le tue domande derivano dalla lettura delle risposte pubblicate sul nostro sito.

2. Ebbene, circa il primo quesito è vero che l’anima separata è una sostanza spirituale, sebbene incompleta perché le manca il corpo di cui ne è principio vitale.
Tuttavia si trova ad un grado inferiore rispetto a quello degli Angeli che sono puri spiriti e hanno una mente intuitiva.

3. Inoltre le anime, in quanto tali, non hanno ricevuto da Dio il potere sul cosmo come l’hanno ricevuto gli angeli.
Hanno solo il potere di vivificare il corpo che è loro intimamente connesso.
Ma per governare se stesse e il corpo hanno bisogno del ministero angelico.
Pertanto, come hai ben capito, quando per beneplacito divino si manifestano ai mortali hanno bisogno del ministero angelico che organizzi loro un corpo mediante il quale possano essere messe in contatto con noi.

4. Per il secondo quesito: non deroga dall’onnipotenza divina creare ex nihilo il nostro stesso corpo e non un clone al momento della risurrezione.
Ecco il pensiero di San Tommaso: “Non si potrebbe infatti parlare più di risurrezione, se l’anima non tornasse nello stesso corpo: poiché risurrezione vuol dire appunto “sorgere di nuovo”, e d’altra parte sorgere spetta a quello stesso che è caduto.
Perciò la risurrezione riguarda più il corpo, il quale morendo cade, che non l’anima, la quale continua a vivere dopo la morte.
Se quindi l’anima non riprendesse lo stesso corpo, non si potrebbe parlare di resurrezione, ma di assunzione di un altro corpo” (Supplemento alla Somma teologica, 79, 1).

5. E ancora: “La necessità di ammettere la risurrezione nasce dal fatto che l’uomo ne ha bisogno per conseguire il fine ultimo della sua esistenza, che egli non può raggiungere nella vita attuale e neppure con la sola anima separata: altrimenti egli sarebbe stato costituito invano, se non potesse raggiungere il fine per cui è stato creato.
Essendo però necessario che il fine ultimo sia raggiunto dallo stesso identico essere che è stato creato per quel fine, affinché la sua creazione non risulti inutile, bisogna che risorga lo stesso uomo di prima.
E ciò avviene quando l’identica anima si ricongiunge allo stesso identico corpo. Altrimenti a rigor di termini, non avremo una risurrezione vera e propria.
Perciò negare che a risorgere sarà l’uomo numericamente identico a quello di prima è un’eresia, perché si oppone alla verità della sacra Scrittura, che insegna la resurrezione (Gv 5,25.28; 1 Cor 15,51)” (Supplemento alla Somma teologica, 79, 2).

6. Chiedi poi se “Dio recupererà tutte le cellule che abbiamo avuto in vita”.
Ecco ancora la risposta insuperabile di San Tommaso: “Quanto viene a trovarsi nell’uomo risorgerà secondo la totalità richiesta dalla specie, considerata la quantità, la figura, la dislocazione e l’ordine delle parti: ma non risorgerà tutto secondo la totalità della materia” (Supplemento alla Somma teologica, 80, 5).

7. Per la terza domanda: in un ipotetico trapianto di cervello non verrebbe trapiantata l’anima, la quale appena viene separata dal suo corpo (a motivo dell’espianto del cervello) comincia a sussistere da sola.
Nel soggetto ricevente invece ne verrebbe fuori una confusione enorme. Perché in lui vi sarebbero due memorie: la prima spirituale legata alla sua anima e al suo passato.
La seconda è la memoria sensitiva, che non sarebbe la sua ma quella del cervello impiantato.
È assurdo solo pensare ad una cosa del genere.
Se venisse attuata sarebbe il segno di un dispotismo di un uomo su un altro quale mai c’è stato sulla faccia della terra.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo