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Quesito
Caro Padre Angelo,
volevo condividere con lei alcune riflessioni di questi giorni e mi scuso fin d’ora per la lunghezza.
1. Nella mia piccola esperienza personale, sono capitati momenti pieni di Dio e, purtroppo, momenti di forti dubbi e tensioni interiori nei quali, per un periodo, mi sono dichiarato totalmente ateo. Altre volte, è capitato che mi avvicinassi alla religione evangelica, poi di nuovo ateo, cattolico.. insomma, un ciclo di instabilità che mi portava da una parte ad un’altra. Questo è capitato diversi mesi fa. Infatti, l’ultima tensione spirituale mi ha fatto tornare nel vero gregge garantito da Cristo stesso (anche grazie alle argomentazioni della vostra rubrica e per questo vi ringrazio).
2. Questa settimana ho riflettuto su queste vicende che mi hanno riguardato e anche sui perché delle mie cadute nel peccato.
La prima motivazione ha a che fare con l’affermazione, che lei ha avuto modo di riportare in diverse occasioni, che la “legge di Dio è scritta nel cuore degli uomini”. Infatti, nonostante mi fossi dichiarato ateo, ascoltando la mia sola ragione e dunque andando avanti per deduzioni logiche (devo dire che i miei studi scientifici, le cui dimostrazioni matematiche possiedono lo stesso rigore logico della filosofia, mi hanno aiutato molto) non potevo essere d’accordo con il mondo nei temi riguardanti aborto, contraccezione, fine vita e altro. Comunque, ad esempio, credevo nel matrimonio (pur solo civile) come tappa irreversibile di un’unione e via dicendo.. Quando invece ho aderito agli evangelici, sentivo che era un qualcosa, con rispetto parlando, “campato in aria”: la religione cattolica meno delle altre cose. Un edificio spirituale personalizzabile a seconda delle proprie esigenze personali, caratteriale e sentimentali. Insomma, ho visto che più cercavano di tendere ad un Dio spirituale e alto, ma più rendevano quello stesso Dio fin troppo materialista. A tratti, avevo la sensazione che le persone stesse si scordassero di essere umani e volessero essere Dio direttamente. Insomma, poi se ci aggiungiamo tante altri difetti di passaggi logici e storici… c’è da scapparne! (mi scuso se qualcuno si dovesse sentire offeso, sto solo raccontando la mia esperienza).
In sintesi, qualsiasi strada percorressi al di fuori della Chiesa, ecco che il mio cuore, se non Dio stesso, mi veniva a cercare e mi riportava indietro come nella parabola del pastore e della pecorella dispersa.
3. L’altro punto che volevo sottolineare, sempre a che fare con la “legge di Dio nel cuore degli uomini”, riguarda la mia esperienza da cattolico nel mondo. Mi rendo conto che il mondo, in particolare nel modello di società che gli uomini si sono dati, non sono per un cattolico; è come se, da un punto di vista teologico, il diavolo abbia creato il mondo a sua immagine a somiglianza, un mondo nel quale un cattolico che vuole aderire pienamente e sinceramente alla volontà di Dio, abbia terra bruciata intorno. Come lei ben sa e ricorda, il mondo (raccontatomi dai miei nonni) era molto diverso: la gente era praticante e la società favoriva Dio. Ovviamente il mondo del diavolo non può che corrispondere ad un modello di società consumista, piena di strumenti tecnologici, potente, ambiziosa. Pensi un po’, la sessualità è un po’ il simbolo di questa ingordigia sempre più grande di onnipotenza. Infatti, invece di usare il progresso tecnologico per trovare il modo di rafforzare i metodi naturali, si sviluppano nuovi contraccettivi sempre più potenti (dal preservativo ad addirittura alla pillola abortiva del giorno dopo).
Non mi si venga a dire che sono un moralista, perché anche da un punto di vista scientifico, converrebbe lo sviluppo di metodi naturali (ad esempio “macchinette” sicure di facile uso) sempre più affidabili perché eviterebbe controindicazioni mediche che purtroppo la contraccezione, ad esempio la pillola, comporta. Il problema è che ognuno vuole fare i propri comodi, c’è il progresso, e si vuole ottenere tutto sempre e comunque. Anche uscendo al di fuori del contesto sessuale, ci si rende conto che per nutrire questo mondo consumista c’è bisogno di altro consumismo, altro denaro. Quindi, in una famiglia, entrambi i coniugi sono costretti a lavorare, i figli vengono letteralmente parcheggiati davanti alla tv, ai videogiochi e lasciati in balia di se stessi. Ovviamente, nelle famiglie “per bene”, la contraccezione diventa una "difesa" (non voglio essere frainteso, non voglio giustificare nessuno) perché non ci si può più permettere più di due figli, il terzo è un’eccezione.. non parlo poi di quelli che sono felici di abortire come se nulla fosse e via dicendo. Il cattolico non si può riconoscere in questo mondo ed io non mi riconosco in questo mondo perché a me piacerebbe essere padre di tanti figli, quando frequento una ragazza la prima cosa che penso è: “che madre sarebbe?”, non mi interessano le persone per quello che mi possono dare sessualmente, ma per quello che pensano, per le loro idee e, se ce l’hanno, ovviamente per la loro fede. Insomma, il mio ideale di società sarebbe ben diverso: una società in cui fare figli non è una colpa, nella quale non c’è nemmeno bisogno che la Chiesa faccia tanto attenzione, con divieto ed altro, al tema della sessualità per la preservazione della purezza perché la gente sappia “spontaneamente” come comportarsi. Insomma, una società in cui la “legge di Dio sia scritta nei cuori”. Addirittura, in tante situazioni "moderne" (ad esempio coppie gay, secondi matrimoni ed altro) si cade nella domanda paradossale "ma che male c’è se due uomini si amano?".. il problema non è la domanda, ma il fatto è che a quella domanda non bisognava proprio arrivarci: se ci fosse stata fede in Dio, alcune situazioni "scomode" non si verrebbero nemmeno a creare.
3. Un ultimo pensiero lo voglio rivolgere ai miei coetanei e le confesso, Padre, che soffrono molto: sono figli di una situazione che non hanno voluto, sono educati al consumismo, all’onnipotenza e al lassismo.. ma in realtà sono profondamente tristi e interiormente poveri: li vedo ubriacarsi, drogarsi e sballarsi perché è come voler far entrare un contenitore più grande in uno più piccolo: bisogna deformarlo. Ecco, i giovani sono tanti contenitori potenzialmente grandi, capaci di grandi salti intellettuali e spirituali, ma che sono spinti a comprimersi in un contenitore piccolo. Un contenitore che ti dice che la felicità è materia, però finita la materia c’è solo il vuoto che provoca un’immensa tristezza. Purtroppo, a furia di essere compressi in questo piccolo contenitore, si sta perdendo anche la capacità di concepire Dio stesso, di capire cosa è realmente bene o male, naturale o non; addirittura, di non sapere più cosa è il bene, di non avere la concezione del tempo che non sia quella presente e fatta da tanti piccoli momenti di consumo, ma anche di futuro e pianificazione. Insomma, di scordarsi proprio di quella legge di Dio che è scritta nel cuore degli uomini che è di per se stessa parte del nostro DNA, del nostro essere umani in quanto tali. Insomma, quella che Dante riassume nella frase <<Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza>.
Purtroppo, molte volte, noi giovani non riusciamo a concepire l’esistenza di altro come “nell’uomo della caverna” di Platone e siamo tutti costantemente ricchi, tristi e agnostici.
Spero che queste riflessioni le possano tornare utili.
Prego per lei e per l’ordine domenicano che appunto possa portare la luce della Verità, di cui abbiamo tutti bisogno, nella contemplazione e nella predicazione.
Gentili Saluti a lei e allo staff di “Amici domenicani”.
Fabio
Risposta del sacerdote
Caro Fabio,
la tua mail offre molti spunti di riflessioni.
1. Comincio dal tuo peregrinare di pozzo in pozzo per cercare la verità.
Ti trovavi inizialmente nella Chiesa Cattolica per un dato di cultura e di tradizione.
Sei stato affascinato da altre avventure (ateismo, chiesa evangelica…) e alla fine hai capito che la realtà che avevi abbandonato era la casa che custodiva tesori immensi senza che te ne rendessi conto.
2. La tua mail mi è arrivata proprio dopo quella che di un nostro visitatore che mette in discussione l’esistenza di verità certe e assolute.
Quanto hai scritto è una bella risposta a chi dice che tutto è relativo: “nonostante mi fossi dichiarato ateo, ascoltando la mia sola ragione e dunque andando avanti per deduzioni logiche (devo dire che i miei studi scientifici, le cui dimostrazioni matematiche possiedono lo stesso rigore logico della filosofia, mi hanno aiutato molto)…”.
Se nel mondo scientifico tu procedessi con i criteri del relativismo saresti sempre al punto di partenza.
Si va avanti, anche nel progresso scientifico e tecnologico, perché alcuni dati sono certi e su di essi si può porre con assoluta sicurezza il fondamento di altre conquiste e di ulteriori ricerche.
3. Il file rouge della tua mail ruota tutto sul fatto che vi sono leggi sapientissime scritte nella nostra natura e che noi siamo in grado di scoprire e fare nostre con la sola ragione.
Giustamente ti stupisci del fatto che il mondo non le voglia riconoscere dal momento che queste leggi si impongono in maniera fortissima alla coscienza di ognuno.
Accenno alla questione dell’aborto volontario o procurato.
Tutti sanno che si tratta di un nuovo essere umano con un Dna assolutamente unico e irripetibile, che anche nella sua fase iniziale non è un grumo di cellule, ma un essere che appartiene alla specie umana, che ha una sua unificazione interiore, una coordinazione tra le parti, un processo di sviluppo graduale e ben determinato.
Tuttavia si finge di ignorare questa verità e lo si uccide semplicemente perché non lo si vuole e non può difendersi.
Qui non è necessario rifarsi a principi di fede: si tratta di principi elementari che vengono fuori dalla nostra ragione, la quale ci dice in maniera imperiosa che nessuno di noi ha potere assoluto sugli altri e che di fronte al diritto alla vita non ci sono privilegi da parte di nessuno.
Gli altri meritano di essere rispettati quanto lo siamo noi.
4. Altro tema: anziché indirizzare la ricerca scientifica verso i metodi naturali (gli unici che garantiscono che non vi sono effetti collaterali e non nuocciono alla salute) si preferisce indirizzarla verso prodotti contraccettivi per fare cassetta.
Il problema è che qui si fa cassetta sulla pelle degli altri!
Il loro bene non interessa. È più comodo e più utile sfruttare le debolezze dei giovani e della gente.
Ho davanti ai miei occhi un pezzo di giornale dove viene riferito che una grande azienda farmaceutica tedesca viene portata a processo a motivo della pillola contraccettiva che avrebbe causato diverse embolie, alcune delle quali mortali, a diverse donne.
5. Hai accennato alla tua esperienza nella chiesa evangelica.
Il giudizio che ne hai dato non lo riporto per rispetto degli evangelici.
Ma chi ha avuto modo di parlare con alcuni di loro (anche pastori) sa che è impossibile argomentare con i dati della ragione, della scienza, della storia.
Presso costoro vi è un fideismo assoluto che non rende onore a Dio che per valutare ciò che è buono, giusto e vero ci ha dato la ragione. Come se i criteri scientifici non fossero applicabili anche per l’accoglienza della divina rivelazione.
6. Un’ultima considerazione: sull’invito che fai ai tuoi coetanei “educati al consumismo, all’onnipotenza e al lassismo.. ma in realtà sono profondamente tristi e interiormente poveri”.
Saranno capaci di comprendere che un contenitore grande e aperto all’infinito, come quello del loro cuore (anima) non può essere costretto a rinchiudersi ed esaurirsi nell’esperienza dell’effimero e del vuoto?
Hai usato un verbo “sono educati al consumismo, all’onnipotenza e al lassismo…”.
Ma come potranno uscire da questo circolo vizioso se qualcuno non li tira fuori?
Dice San Paolo: “Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?” (Rm 10,14).
Come potranno invocarlo come Salvatore senza che qualcuno glielo annunci?
Come potranno invocarlo come Salvatore…
senza che qualcuno glielo annunci!
A questo punto viene da chiedersi: chissà se saranno in molti a comprendere la chiamata che viene da queste parole del Signore?
Il bene di molti ragazzi e di molti giovani chiede una risposta concreta.
Mi auguro che siano in molti a darla!
Ti auguro un Santo Natale, ricco di grazia e di consolazione.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo