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Quesito

Caro Padre Angelo, Buongiorno.
Sono cattolico convinto, anche se non credo di essere un santo.
Leggo molto, vado a messa, prego, mi confesso spesso, insomma… ci credo.
La religione è la cosa più importante della mia vita… oggi, perché in passato io alla religione non davo troppo peso.
Adesso mi sto dedicando a capire bene questa cosa della Divina Misericordia.
Ho letto il Diario di Suor Faustina e, come al solito, mi sono venute in mente alcune domande.
Ho letto un’omelia del Curato d’Ars sul Giudizio Particolare e mi sono venuti i sudori freddi. Mi salverò?
A Suor Faustina addirittura Gesù ha promesso che basta venerare l’immagine di Gesù Misericordioso per non andare all’inferno.
Mi puoi spiegare meglio perché da una parte sembra difficile entrare in Paradiso (basterebbe un solo peccato mortale non confessato e si va all’inferno) ma dall’altra invece basta venerare un’immagine e si scampa l’inferno.
Mi sembra troppo facile.
I miei dilemmi sono tre:
Voglio capire. Se Dio è misericordioso e perdona tutto, come mai c’è gente all’inferno?
Se Dio è misericordioso e perdona tutto, perché la Chiesa dice che basta un peccato mortale non confessato e si va all’inferno?
D’altra parte: se è così facile andare all’inferno, come spiegare che Gesù abbia detto a Suor Faustina che basta venerare l’immagine di Gesù misericordioso e all’inferno non si va?
Ti prego, spiegami meglio questa apparente contraddizione.
Un abbraccio
Guido


Risposta del sacerdote

Caro Guido,
1. rimane sempre vero quello che si legge nel Vangelo: “Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: «Signore, aprici!». Ma egli vi risponderà: «Non so di dove siete».
Allora comincerete a dire: «Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze». Ma egli vi dichiarerà: «Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!» (Lc 13,23-27).

2. Nello stesso tempo però il Signore insegna tante strade che aiutano a passare per la porta stretta. Come ad esempio quando dice: “Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato” (Lc 7,47).
San Pietro traduce quest’affermazione del Signore dicendo: “Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati” (1 Pt 4,8).
La carità fervente aiuta senza che uno se ne acciuga ad avere i medesimi sentimenti di Nostro Signore e stimola ad accedere con gioia alle vie della salvezza proposte da Nostro Signore, come ad esempio alla confessione sacramentale, alla santificazione della festa, alla purezza negli affetti.

3. La stessa cosa vale anche per la misericordia.
La venerazione dell’immagine della divina misericordia porta a supplicare Dio di usare misericordia al mondo.
Nello stesso tempo spinge a capire meglio in che cosa consista il culto della misericordia di Dio.
La venerazione dell’immagine è solo la premessa.
È come una porta che si apre ad altri orizzonti e aiuta a capire dolcemente che gli atti di carità verso il prossimo costituiscono una condizione necessaria per ricevere le grazie.
Il Signore infatti ha detto a Suor Faustina: “Se un’anima non pratica la misericordia in qualunque modo, non otterrà la Mia misericordia nel giorno del giudizio.
Oh, se le anime sapessero accumulare per sé tesori eterni; non verrebbero giudicate, prevenendo il mio giudizio con la misericordia!” (Diario 1317).

4. E ancora: “Esigo da te atti di misericordia, che debbono derivare dall’amore verso di Me.
Devi mostrare misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né giustificarti.
Ti sottopongo tre modi per dimostrare misericordia verso il prossimo:
il primo è l’azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera
.
In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell’amore verso di Me. In questo modo l’anima esalta e rende culto alla Mia misericordia” (Diario 742).

5. Come si vede, il programma dato da Nostro Signore non è poi tanto semplice: chiede azioni di misericordia. E questo esige ad esempio di perdonare le offese.
Chiede parole di misericordia. E questo è uno dei punti più difficili, perché le nostre parole talvolta o molto spesso sono taglienti nei confronti degli assenti.
Chiede infine preghiere di misericordia, anche per i nostri nemici e per coloro che ci perseguitano.
Come vedi: siamo di nuovo di fronte alla porta stretta.

6. Quello che ti ho detto per la misericordia vale anche per altre devozioni, a partire da quella del Sacro Cuore di Gesù, per la quale sono state fatte molte promesse. Oppure anche per la devozione alla Madonna.
Il Signore attrae sempre attraverso legami di bontà come ha detto attraverso il Profeta Osea: “Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare” (Os 11,4).
Ma poi dolcemente conduce ad altri traguardi.

Pertanto, come vedi, non c’è contraddizione tra le due prospettive che mi hai presentato.
È la logica di Dio, che dovrebbe diventare anche la nostra logica nella nostra arte pastorale.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo