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Quesito

Caro padre,
Forse la mia domanda potrebbe risultare banale, ma avrei bisogno di un forte consiglio da lei.
Sono sempre stato credente in Dio, Gesù, e tutti i santi, credo e crederò fino alla morte, quando passo davanti ad una chiesa mi faccio in segno della croce, dico il rosario, e la coroncina della divina misericordia, ho un profondo rispetto, ma il mio problema è che non frequento la chiesa, cioè messe domenicali e messe quotidiane, e la comunione l’ho fatta a Maggio.
Tutto questo potrebbe valere meno la mia fede? Nel senso che non frequentando la chiesa, e non prendendo la comunione il mio rispetto e la mia fede vengano valutate da Dio come una mancanza di rispetto?


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. tutto quello che fai è cosa buona e ti esorto a non tornare indietro.
Tuttavia la vita di preghiera che stai vivendo potrebbe averla benissimo anche un catecumeno, e cioè uno che ha fatto domanda di ricevere il Battesimo.

2. Ma con il Battesimo avviene qualcosa di nuovo in un credente.
Il Battesimo innesta visibilmente a Cristo e ci impegna ad alimentare la vita cristiana attraverso i sacramenti che sono come grandi arterie che comunicano la grazia.

3. Ad esempio per l’Eucaristia Gesù ha detto:
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,54).
Come vedi la promessa è grande.
San Tommaso commenta quest’affermazione: “È ben giusto che tale effetto venga attribuito al sacramento dell’Eucaristia; perché, come ha scritto Agostino il Verbo risuscita le anime, ma il Verbo fatto carne vivifica i corpi.
Orbene, in questo sacramento il Verbo è presente non solo nella sua Divinità, ma anche nella verità della sua carne: perciò è causa non solo della risurrezione delle anime, bensì anche dei corpi. «Per via di un uomo la morte, e per via di un uomo la risurrezione dei morti» (1 Cor 15, 21).
È perciò evidente l’utilità di questa manducazione” (Commento al Vangelo di Giovanni 6,55).

4. Nell’Eucaristia avviene anche dell’altro, e cioè la trasformazione della propria vita in Cristo. Perché chi mangia di Cristo non trasforma Cristo in sé come fa con i cibi che quando li consuma li trasforma nella propria carne, ma trasforma se stesso in Cristo. E cioè riceve una forza nuova per assimilarsi sempre più a Cristo e diventargli conforme in tutto.
San Tommaso dice che “l’Eucaristia è un cibo che è in grado di rendere l’uomo divino e di inebriarlo con la sua divinità” (Commento al Vangelo di Giovanni 6,55).

4. Ancora, la manna era prefigurazione dell’Eucaristia. E se della manna si legge: “Invece hai sfamato il tuo popolo con il cibo degli angeli, dal cielo hai offerto loro un pane pronto senza fatica, capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto.
Questo tuo alimento manifestava la tua dolcezza verso i figli, si adattava al gusto di chi ne mangiava, si trasformava in ciò che ognuno desiderava” (Sap 16,20-21), che cosa non si dovrà dire dell’Eucaristia?

5. E che dire della potenza salvifica del sacrificio di Cristo al quale partecipiamo andando a Messa?
Se gli ebrei furono risparmiati dall’angelo sterminatore perché avevano tinte le loro porte col sangue dell’agnello pasquale che avevano consumato, che però era simbolo e prefigurazione del Sangue di Cristo, da quanti mali dell’anima e  del corpo non ci libererà l’Eucaristia quotidiana?
Come vedi, perdi tante cose non andando a Messa.

6. Vi sarebbe poi da sottolineare la grande importanza della comunità cristiana con la quale ci si congiunge soprattutto per la celebrazione della Messa.
Nella comunità non si vive per se stessi, ma per farsi dono. E il Signore chiede proprio questo da ciascuno di noi.
Senza dire che la preghiera stessa della comunità, avvalorata dai meriti di tanti fratelli, è particolarmente preziosa.

7. Ma c’è un altro sacramento di cui hai bisogno: quello della remissione dei peccati.
Se non ti confessi, i tuoi peccati rimangono ancora tutti da perdonare.
Non è sufficiente domandare perdono al Signore per conto proprio perché il Signore stesso, istituendo questo Sacramento la sera del giorno della sua risurrezione ha detto: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati” (Gv 20,23).
Pertanto se i tuoi peccati non ti vengono perdonati dai ministri di Cristo, neanche Cristo te li perdona. Ti rimangono ancora addosso. L’ha detto lui.

8. Riprendi pertanto la via della comunità.
Non andando a Messa e non confessandoti è come se tu dicessi al Signore che non hai bisogno del suo sacrifico, non hai bisogno del suo perdono.
Vai e vedrai come sarai colmato di benedizioni. Le toccherai con mano perché il Signore desidera farti capire quanto è prezioso vivere all’interno della comunità cristiana.

Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo