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Quesito

Salve Padre
Le scrivo come ho fatto altre volte perché è sempre stato molto chiaro e ogni sua risposta mi ha dato parecchia soddisfazione e per questo la ringrazio!
Venendo al dunque io sono fidanzato da 6 anni con una ragazza… e a maggio del prossimo anno ci sposiamo…
Dopo tanti anni lontano da Dio… improvvisamente ho sentito il bisogno di riconciliarmi con lui…ora ho di nuovo la fede..vado a messa quasi tutti i giorni..mi confesso regolarmente..ecc… tutto ciò da settembre… Questo mio cambiamento la mia futura moglie l’ha sentito… anche perché alcune mie scelte condizionano anche la sua vita tra cui smettere di avere rapporti sessuali ( confessati) fino al matrimonio… questo a lei pesa molto..ha resistito fino ad ora accettando ma adesso non c’è la fa più…purtroppo lei è molto lontana da Dio e non capisce quello che mi sta succedendo..non capisce il mio cambiamento nel vedere le cose..nel fare le cose… siamo arrivati a mettere a rischio il nostro matrimonio (praticamente quasi tutto prenotato e organizzato) perché dice che la persona di cui si è innamorata era un’altra… che sono egoista e non l’ho rispettata perchè ho preso queste mie decisioni da solo..(ho provato a spiegare che c’era poco da decidere) ora se io concedo di avere rapporti prematrimoniali per preservare il nostro amore e futuro matrimonio contro la mia volontà ( conoscendo la legge di Dio) compio peccato? ( io so che se si pecca contro la propria volontà non è vero peccato) …lei dirà se lo fa controvoglia non si sta concedendo completamente e non è una buona cosa…allora che consiglio mi può dare? Cosa dovrei fare? Sono mesi che litighiamo..e ormai siamo ai limiti.. La cosa che le ha fatto ancora più rabbia e che le ho chiesto di non usare più preservativi o altri contraccettivi dopo il matrimonio… anche qui per salvare un matrimonio si può andare contro la propria volontà e di quella di Dio utilizzandoli? Compierei cmq peccato anche se non ho voglia di utilizzarli? La ringrazio anticipatamente sicuro di una sua sicura risposta soddisfacente… Grazie Padre se vuole pubblichi pure la mia email..
Può servire a tante altre coppie..
Sia lodato Gesù Cristo!


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. insieme con te ringrazio Dio per averti usato misericordia e per averti reso quasi ogni giorno partecipe della mensa celeste.
Presso gli antichi mangiare alla tavola di un signore era la stessa cosa che essere elevati al suo stesso rango.
Per questo si legge nella Genesi che i fratelli di Giuseppe mangiarono i medesimi cibi del loro fratello, ormai vice re dell’Egitto e sovrintendente a tutti i suoi beni, ma non alla stessa tavola con lui.
Il Signore concede a noi, che tante volte lo abbiamo rinnegato ed estromesso dalla nostra vita, di mangiare alla sua stessa tavola.
Per questo le preghiere fatte al momento della Santa Comunione hanno una particolare efficacia.
Anche se – ne son certo – avrai cominciato a farlo da tempo, ti dico subito: tra le varie grazie chiedi anche quella della conversione della tua fidanzata, perché riceva il dono della fede e possiate  incamminarvi nella stessa lunghezza d’onda verso il vincolo sacro del matrimonio.

2. Incontrando Cristo luce del mondo, tutto ti si è rivelato in maniera nuova, a partire dal rapporto affettivo che in Cristo deve avere il suo punto di partenza e di arrivo.
Adesso puoi capire anche gli effetti dirompenti del male che porta sempre con sé una forza di morte.
La tua ragazza lo esige al punto che preferisce la morte della storia di sei anni di fidanzamento.

3. C’è veramente da pensare.
Perché c’è da chiedersi: ma la tua ragazza ti vuole veramente bene?
Vuole te o vuole qualcosa d’altro?
Negandole i rapporti sessuali le dici semplicemente: adesso non siamo marito e moglie, non possiamo giocare a farlo con la minaccia di lasciarci.

4. In questa minaccia fa capolino una triste eventualità: forse la tua ragazza ti ama poco.
Ama molto se stessa. Il rapporto sessuale, sganciato dal dono totale di sé e dall’apertura alla vita, non è atto di autentico amore.
È un atto svuotato del suo autentico significato. Non dona niente. È possesso erotico che si maschera con la parola di “amore”, di “dono”.

5. Grazie a Dio la tua ragazza è stata chiara con te sia per il presente che per il futuro matrimonio.

6. A un passo dalle nozze ti domandi se valga la pena cedere per salvare il rapporto.
Anche su questo punto è necessario essere chiari: solo ciò che è vero è anche buono e utile.
Ciò che non è vero, non è né buono né utile.
Ora il male è male perché porta con sé una forza distruttrice e di morte.
Adesso lo stai toccando con le tue stesse mani.

7. Nella tua attuale situazione, dal momento che cederesti contro voglia mi domandi se questo sia ancora peccato.
Tu infatti identifichi il deliberato consenso con il fare volentieri una cosa. Se la si fa malvolentieri, non ci sarebbe la volontarietà.
Ebbene, le cose non stanno così.
Certo, perché vi sia peccato ci dev’essere il deliberato consenso della volontà.
Se manca la deliberazione, manca anche il peccato.
Lo disse anche Santa Lucia al giudice che per farle perdere la purezza l’aveva minacciata di portarle in un luogo infame: “il corpo non rimane inquinato, se non per il consenso dell’anima”. E così, tra l’altro, meritò di essere citata perfino da San Tommaso nella Somma teologica (II-II, 64, 5, ad 3).
Ma nel caso di Santa Lucia si trattava di violenza.
Non è così invece nel tuo caso, anche se di fatto vieni ricattato.

8. Ti porto un esempio.
Come saprai, gli infermieri non possono prestarsi a collaborare per un aborto, anche se non lo condividono.
Devono semplicemente rifiutarsi, perché si tratterebbe di una cooperazione volontaria al male, all’uccisione di un essere umano innocente e indifeso.
Non possono dire: “Lo faccio contro voglia, dunque non pecco”.

9. Sicché non è la buona voglia che determina il deliberato consenso, ma la libertà con cui uno determina la propria azione.
Così al contrario, ciò che toglie il deliberato consenso non è il farlo controvoglia, ma la sopraffazione della violenza o di qualche altro agente sulla volontà del soggetto.
Quante cose si possono fare contro voglia, ma deliberatamente!
Ci sono ad esempio certi esami scolastici particolarmente ostici, dove manca del tutto la buona voglia per studiare. Ma ci si deve deliberare di studiare, altrimenti non si va avanti. Si studierà contro voglia, ma c’è il merito. E c’è il merito perché si è accettato il sacrificio.

10. Anche Erode – sebbene contro voglia – decise che fosse tagliata la testa a Giovanni Battista: “Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto” (Mc 6,26).
Fattosi molto triste”: più contro voglia di così! Ma la responsabilità l’ebbe tutta quanta.
In senso inverso, le levatrici egiziane al comando di sopprimere i bambini ebrei non si limitarono a dire: uccideremo, sebbene contro voglia.
Semplicemente non lo fecero e “Dio le beneficò” (Es 1,20).

11. Anche tu fà la stessa cosa: non anteporre nulla all’amore di Cristo.
Non anteporre nulla all’unione col Signore, neanche le minacce, neanche il pericolo di vedere conclusa un’esperienza che si sperava di poter concludere bene.
Anche tu hai bisogno di essere beneficato.
E qualora la tua ragazza rimanesse ostinata, chissà che cosa avverrebbe in  lei qualora tu dicessi: allora anch’io ti lascio!
Forse potrebbe scattare in lei una molla che la fa ravvedere. Per non perderti, potrebbe essere disposta a rinunciare a se stessa.
Sarebbe per te il segno più bello e convincente che ti ama.
Ma se questo segno non te lo dà, salveresti il fidanzamento, ma solo in parvenza.
E anche le basi del matrimonio vi sarebbero, ma solo in parvenza. Con tutto quello che ne segue.
Senza dire della perdita fin d’ora, nella vita presente, dell’unione col Signore e del possesso del suo Regno.

Ti assicuro la mia preghiera e il ricordo nella S. Messa in un momento così delicato per te.
Se stai dalla parte del Signore, in ogni caso sarai vincitore.
Diversamente avrai sempre rimpianti.
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo