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Quesito

Caro Padre,
sperando di non infastidire troppo, riscrivo per un altro consiglio.
Sinteticamente: sono stato invitato alla festa di una mia amica/conoscente che ha "deciso" di sposarsi solo civilmente. In realtà è il suo fidanzato a non volersi sposare in chiesa e, da quello che ho capito, non è stato possibile fargli cambiare idea (la madre di lei ha sofferto per questa decisione, adesso si è rassegnata).
Ovviamente, questo mi dispiace e non so bene come comportarmi: trovo difficile festeggiare questa occasione … e sapere, poi, che il rito civile verrà celebrato in ristorante, prima del pranzo, con i parenti ed amici, mi ha reso ancora più afflitto ( quasi sicuramente sarò costretto ad assistere a questo rito … cosa che volevo evitare).
Come avrà capito, ho pochissima voglia di partecipare a questa festa e, comunque, per diverse ragioni è difficile rifiutare questo invito (ci sono di mezzo anche i mie genitori).
Comunque, in questi giorno ho pensato che, in un certo qual modo, non posso fare come i farisei (Luca 15,2). Probabilmente questa è una di quelle occasioni dove si è costretti a fare buon viso a cattivo gioco. 
Ho letto l’email: "Come ci si deve comportare con i parenti che vanno a convivere"
Con questa ragazza non ho avuto modo di parlare (lei abita in Emilia Romagna e io in provincia di Napoli) e comunque il nostro rapporto non è così stretto (in realtà sono molto amico del fratello di questa ragazza … solo con lui potrò affrontare un pochino la cosa). 
Cosa ne pensa? E’ da "fariseo" pensare di rifiutare l’invito?


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. mi troverei anch’io in grandissimo disagio.
Ma in questo momento tu sei chiamato a fare quello che ha fatto la madre di questa ragazza: ne ha sofferto tantissimo, ma infine si è rassegnata.
Anche per te sarà una sofferenza.
Ma io ti direi di andare perché questi giovani hanno bisogno di ponti, non di chiusure.
Le chiusure (il rifiuto di parteciparvi) per loro sarebbero incomprensibili e infine giudicate male.

2. D’altra parte, se a loro manca la fede, cosa farebbero andando in Chiesa?
Forse un matrimonio senza confessione, magari con la Comunione.
Sarebbe una lode per il Signore questa?

3. Sarebbe diverso se avessero almeno un lumicino di fede.
Ma lui chiaramente non ce l’ha.
E lei ha una fede pressoché spenta.
Perché se avesse avuto una fede solida, avrebbe cercato un ragazzo col quale condividere gli orizzonti di fondo della propria esistenza (un camino di santificazione fatto insieme) e sopratutto la comunione dei beni spirituali: la presenza di Gesù all’interno del proprio cuore e fra di loro, la sua parola, la preghiera, i sacramenti…

4. Forse questa ragazza avrebbe desiderato sposarsi in Chiesa solo per piacere alla madre, per non farla soffrire così tanto.
Pertanto se questa è la condizione dei due che si sposano, l’unica cosa che possono fare è quella di sposarsi civilmente.

5. In un tempo in cui molti vanno a convivere e non costruiscono nulla di solido perché la convivenza è essenzialmente provvisoria, questi due almeno credono del dedicarsi totalmente e per sempre l’uno all’altro e nel mettere su famiglia.
Questi due sposi credono nell’amore che si dona fino in fondo.

6. Tu sarai lì lieto per la loro letizia, perché san Paolo ci comanda ci gioire con chi è nella gioia (Rm 12,15).
Nello stesso tempo sarai lì con una preghiera che sgorga dal fondo del tuo cuore, perché sai bene quello che lo Spirito Santo ha detto per bocca di Davide: “Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” (Sal 127,1).
La tua presenza sia come una tacita preghiera perché il Costruttore intervenga a solidificare quella casa con la luce della fede e il cemento della carità.
Tu starai lì invocando dal fondo del tuo cuore la presenza di Maria su quella famiglia perché possa ricevere quanto prima quella benedizione che il Signore ha voluto darle all’alba della creazione e che ha effuso ancor più abbondantemente con la sua presenza alle nozze di Cana.

7. La tua presenza, come vedi, non sarà allora farisaica, ma piena.
Proprio perché vorrai essere un ponte per loro.
E soprattutto perché in forza del tuo battesimo vai lì come un sacerdote che dall’interno del proprio cuore invoca su quella coppia la benedizione del Signore.
Benedizione che essi ignorano, ma che ci si augura possa ben presto effondersi su di loro come vincolo sacro che li unisce ulteriormente, che porta la presenza del Signore e, col Signore, quella protezione, abbondanza di doni e letizia che Gesù ha voluto portare alle nozze di Cana.
Comincia già fin d’ora a pregare per loro.

Assicuro anch’io la mia preghiera per loro e per te e di cuore ti benedico.
Padre Angelo