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Quesito

Caro Padre Angelo,
ho conosciuto ultimamente una ortodossa russa di fede ortodossa, che io e mia mamma stiamo ospitando a casa nostra. Sto notando che il confronto di vita con lei sta aiutando a rafforzare la mia fede cattolica.
Mi ha impressionato trovare una russa che è cosi in comunione di ideali e di spiritualità con me e con la mia famiglia.

Parlando con lei ho notato questa differenza profonda che viene esplicitata nella messa ortodossa: noi crediamo che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, mentre lei crede che preceda solo dal Padre, e mi confermava la cosa dicendo che sarebbe strano che possa procedere anche dal Figlio se Gesù sia dovuto tornare al Padre per donare lo Spirito Santo. Perchè il Figlio non ha invocato direttamente lo Spirito Santo?
E mi ha detto che nella messa ortodossa il prete ortodosso chiede al Padre che mandi lo Spirito Santo affinché il pane diventi il corpo di Cristo ed il sangue il sangue di Cristo. Probabilmente mi sbaglio, ma non ho trovato questa invocazione nelle messe cattoliche. E’ questa una differenza dovuta alla differenza sul "Filioque"?

Inoltre come mai nella Comunione ortodossa è necessario mangiare corpo e sangue di Cristo, mentre nella Comunione cattolica basta uno dei due?

Ho notato che mi ha chiesto delucidazioni sulla Confessione cattolica ed è rimasta sorpresa dal fatto che fosse uguale in sostanza alla loro.
Ed a quanto ho finora capito (ma le chiederò ulteriori delucidazioni) intendono il peccato originale come noi lo intendiamo. Mi ha stupito molto.

Grazie mille della sua pazienza!
Filippo


Risposta del sacerdote

Caro Filippo,
1. innanzitutto mi compiaccio che tu abbia conosciuto una russa molto motivata nella propria fede. È un incitamento anche per te e per tua madre a fare altrettanto con la fede cattolica.
Vengo adesso alle domande che mi hai fatto.

2. La ragazza russa dice che lo Spirito Santo “procede solo dal Padre, e mi confermava la cosa dicendo che sarebbe strano che possa procedere anche dal Figlio se Gesù sia dovuto tornare al Padre per donare lo Spirito Santo. Perchè il Figlio non ha invocato direttamente lo Spirito Santo?”.
La risposta è semplice: tornando al Padre Gesù mostra che non lo manda da solo, ma con il Padre, con il quale è una cosa sola. E dice anche che il Padre non lo manda da solo, ma insieme con Lui.

3. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) spiega molto bene la disputa tra ortodossi e cattolici e conclude che con un po’ di buona volontà le due posizioni sono tra loro conciliabili.
Al n. 244 afferma: “Lo Spirito Santo è inviato agli Apostoli e alla Chiesa sia dal Padre nel nome del Figlio, sia dal Figlio in persona, dopo il suo ritorno al Padre”.
Il Catechismo suffraga quest’affermazione con alcune citazioni bibliche.
Eccone una: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).
Da quest’affermazione vedi bene che il Padre non manda lo Spirito Santo se non per mezzo del Figlio.

4. Il CCC rileva che gli ortodossi non dicono che lo Spirito Santo procede solo dal Padre, ma che procede dal Padre per mezzo del Figlio. Il testo sacro che ti ho riferito è inequivocabile. Gesù dice che il Padre lo manderà nel suo nome.
Gesù torna su questo punto e dice che Lui manderà lo Spirito Santo. Lo manda dal Padre: “Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza” (Gv 15,26).
E ancora: “Egli (lo Spirito Santo) mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv 16,14-15).

5. Il CCC prosegue: “La tradizione orientale (gli ortodossi) mette innanzi tutto in rilievo che il Padre, in rapporto allo Spirito, è l’origine prima. Confessando che lo Spirito «procede dal Padre» (Gv 15,26), afferma che lo Spirito procede dal Padre attraverso il Figlio.
La tradizione occidentale dà maggior risalto alla comunione consustanziale tra il Padre e il Figlio affermando che lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio (Filioque). Lo dice «lecitamente e ragionevolmente» (Concilio di Firenze (1442), DS 1331).
Infatti l’ordine eterno delle Persone divine nella loro comunione consustanziale implica che il Padre sia l’origine prima dello Spirito in quanto «principio senza principio», ma pure che, in quanto Padre del Figlio Unigenito, Egli con Lui sia «l’unico principio dal quale procede lo Spirito Santo» (Concilio di Lione II (1274): DS 850).
Questa legittima complementarità, se non viene inasprita, non scalfisce l’identità della fede nella realtà del medesimo mistero confessato” (CCC 248).

6. Il CCC giustifica la fede cattolica con queste affermazioni: “La tradizione latina del Credo confessa che lo Spirito «procede dal Padre e dal Figlio (Filioque)».
Il Concilio di Firenze, nel 1439, esplicita: «Lo Spirito Santo ha la sua essenza e il suo essere sussistente ad un tempo dal Padre e dal Figlio e… procede eternamente dall’Uno e dall’Altro come da un solo Principio e per una sola spirazione… E poiché tutto quello che è del Padre, lo stesso Padre lo ha donato al suo unico Figlio generandolo, ad eccezione del suo essere Padre, anche questo procedere dello Spirito Santo a partire dal Figlio lo riceve dall’eternità dal suo Padre che ha generato il Figlio stesso» (CCC 246).

7. Aggiunge: “L’affermazione del Filioque mancava nel Simbolo confessato a Costantinopoli nel 381. Ma sulla base di una antica tradizione latina e alessandrina, il Papa san Leone l’aveva già dogmaticamente confessata nel 447, prima che Roma conoscesse e ricevesse, nel 451, durante il Concilio di Calcedonia, il Simbolo del 381. L’uso di questa formula nel Credo è entrato a poco a poco nella Liturgia latina (tra i secoli VIII e XI). L’introduzione del «Filioque» nel Simbolo di Nicea-Costantinopoli da parte della Liturgia latina costituisce tuttavia, ancora oggi, un punto di divergenza con le Chiese ortodosse” (CCC 247).
Tuttavia, come da un testo sopra riportato, “questa legittima complementarità, se non viene inasprita, non scalfisce l’identità della fede nella realtà del medesimo mistero confessato” (CCC 248).

8. La preghiera eucaristica della Chiesa Cattolica, prima dalle parole consacratorie, invoca l’intervento dello Spirito Santo (quest’invocazione è chiamata epiclesi) perché pane e vino siano transustanziati.
Le parole consacratorie ricevono la loro forza dalla potenza dello Spirito Santo, che come Dio è una sola realtà col Figlio.

9. Nella Chiesa Cattolica ad un certo momento si è preferito dare la S. Comunione solo sotto la specie del pane, per evitare profanazioni con la caduta di gocce.
Del resto la Chiesa Cattolica, come anche gli ortodossi, crede che dove c’è il Corpo di Cristo – per reale concomitanza – vi è anche il Sangue e viceversa.
Ma come saprai, dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa cattolica ha allargato su questo la propria disciplina.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo