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Quesito
Gentilissimo Padre Angelo,
mi chiamo S. e ho 23 anni. Sto facendo un cammino di discernimento vocazionale e spesso mi trovo a meditare sull’ Amore di Dio in tutte le sue forme più svariate: più o meno visibili e cioè in tutte quelle cose del creato e della nostra vita che il Signore ci ha donato e che chissà quante volte abbiamo ignorato come se tutto fosse normale, scontato e non così come è: come dono amorevole e misericordioso di Lui.
Prima di porle cortesemente qualche domanda desidero ringraziare il Signore che ci dona i sacerdoti e per la sua personale disponibilità.
La prima domanda è sull’assunzione di Maria:
Il fatto che il corpo di carne di Maria (nostra dolce Mamma) non abbia subito la sorte di un qualsiasi corpo, e cioè, che non sia rimasto sulla terra per il deperimento è legato anche al fatto che in quanto preservato da ogni peccato pur se mortale per natura sia rimasto incorruttibile?
Quello che intendo è che anche per il più grande santo (che nasce comunque privo della Grazia che acquista con il Battesimo) le spoglie sono sulla terra e prima o poi si corrompono, penso, anche come sola conseguenza del peccato originale. Da qui la riflessione…
Mi darebbe qualche dritta?
La seconda è un pò particolare e cioè:
L’atto sessuale che esprime la donazione totale tra due coniugi è senz’altro una cosa molto bella e un dono di Dio.
Le chiedo però, se il piacere carnale che ne deriva non sia però "un pò" peccato, inteso come qualcosa che distragga dalle cose di Dio che carnale non lo è per niente? E’ chiaro che mi riferisco solo al piacere carnale che ne deriva perchè in quanto alla donazione totale è sicuramente un atto di amore vero. (Un esempio più banale: se io mangio un gelato non è peccato. Se io rendo grazie a Dio per tutto e anche per quel gelato è bello. Ma se io con amore rinuncio al gelato e gli offro una preghiera oppure un atto di amore o di carità verso il prossimo è meglio. Allora in questo senso il gelato potrebbe essere "peccato" non in quanto cosa cattiva di per sè, è pur sempre un dono, ma di una gratificazione umana che non porta a meriti o all’amore di Dio e del prossimo.)
La ringrazio tanto per l’attenzione e la ricorderò nel Santo Rosario
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. anzitutto mi compiaccio vivamente per il cammino di discernimento vocazionale che stai facendo.
Potrei dire che il Signore ti sta guardando con un’occhio di predilezione, come un giorno guardò quel giovane che poi non lo seguì perché non volle distaccarsi dai beni di questo mondo.
Certo quel giovane, forse diventato vecchio, i beni di questi mondo li ha dovuti lasciare per forza.
E forse in quel momento avrà rimpianto molto di essersi affannato a non perdere i beni della terra, mentre sarebbe stato più conveniente per lui cercare quelli che durano eternamente e che nessuno ci può togliere.
Ti ringrazio fin d’ora se mi renderai partecipe del prosieguo di questo tuo felicissimo cammino.
2. Vengo adesso al tuo quesito sull’incorruttibilità del corpo di Maria.
La liturgia della Chiesa dice che “non era conveniente che colei che non aveva conosciuto il peccato, conoscesse la corruzione del sepolcro”.
Se non fosse stata assunta in cielo, probabilmente il suo corpo sarebbe rimasto incorruttibile.
Ma Dio volle che in Maria non solo non iniziasse il processo di corruzione, ma che venisse portata in cielo.
Quel corpo era stato santificato in maniera eccellentissima dalla grazia, dalla presenza di Gesù, da una particolarissima effusione di Spirito Santo.
Quel corpo aveva cooperato con Gesù in maniera singolare nell’opera della redenzione.
Il Signore volle che il corpo di Maria fosse in cielo anche come segno della nostra condizione futura.
3. Nel secondo quesito non ti sei espresso in maniera felice dicendo che il rapporto coniugale è “un pò peccato”. Ma subito dopo fai comprendere bene il tuo pensiero.
Il piacere carnale legato all’atto procreativo in quanto tale non è peccato.
Per san Tommaso il piacere, per quanto intenso, non ostacola l’esercizio della virtù e quindi il cammino verso la santità.
Ecco il suo preciso pensiero: “La sovrabbondanza del piacere che è nell’atto venereo ordinato secondo ragione non esclude il giusto mezzo della virtù. Inoltre alla virtù non interessa quanto sia il piacere dei sensi esterni, ma quanto l’inclinazione interiore sia affezionata a tale piacere” (Somma teologica, II-II, 153, 2, ad 2).
Ed è per questo che abbiamo coniugi santi non nonostante il matrimonio, ma proprio attraverso la via del matrimonio.
Il problema dunque non sta nel piacere, ma nel modo in cui la persona lo vive: se diventa il suo idolo oppure se lo vive da persona libera.
Per rimanere nell’esempio del gelato: un conto è gustare il gelato, un altro conto è avervi la mente e il desiderio sempre lì, in modo che ti assorbe del tutto e diventa il tuo dio.
3. Certo, dopo il peccato originale, la genitalità è stata segnata in maniera particolare dall’inclinazione al male tant’è che fa difficoltà a sottomettersi alla ragione. Ed è per questo che san Paolo raccomanda agli sposi di astenersi di comune accordo e temporaneamente per dedicarsi alla preghiera (1 Cor 7,5).
4. Circa il merito S. Tommaso dice: “Se all’atto matrimoniale si è spinti da una virtù: o dalla giustizia per rendere il debito coniugale; o dalla religione per procreare dei figli da consacrare al culto di Dio, allora questo atto è meritorio” (Supplemento alla Somma teologica, 41, 4.
E a chi obietta che “se il matrimonio non procura una punizione a chi ne usa, tuttavia non procura alcuna mercede”, egli risponde ricordando che la radice del merito è la carità (“Radix merendi… est ipsa caritas”, Suppl. 41, 4, ad 1). e non la difficoltà dell’atto, la quale può acuire la meritorietà solo se è vissuta nella carità.
E a un’altra obiezione: “nell’atto matrimoniale lo Spirito Santo non influisce sul cuore dei profeti” risponde dicendo che “si può essere uniti a Dio in due modi: con la grazia abituale e con l’atto della contemplazione. Ciò che separa dal primo tipo di unione è sempre peccato. Non così ciò che separa dal secondo” (Suppl. 41, 3, ad 2).
Ti assicuro la mia preghiera per il tuo percorso perché tu possa diventare un bravo e un santo sacerdote.
Penso che anche tanti nostri visitatori si uniranno alla mia preghiera.
Intanto ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo