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Quesito
Gent.mo Padre Angelo,
La disturbo nuovamente per un consiglio. La Sacra Scrittura è molto chiara su certi principi, non riesco a capire come i massimi esponenti della Chiesa Cattolica di oggi possano esprimersi nei termini in cui si esprimono [nelle interviste e nei film documentari in cui compaiono, essendo filmati, non c’è neanche l’eventuale manipolazione del giornalista che riporta la notizia] a proposito dell’omosessualità. Anche ampi settori della stampa cattolica scrivono cose che a mio avviso sono in palese contrasto con la Scrittura.
Mi permetta di farle una domanda, dentro alla Chiesa Cattolica la maggioranza dei sacerdoti e dei fedeli è allineata con le nuove indicazioni che vengono dai più alti livelli della gerarchia ecclesiastica? Coloro che sono perplessi non hanno modo di esprimere e far valere le loro ragioni in difesa di ciò che la Chiesa ci insegna da sempre?
La ricordo nelle mie preghiere, lei per me è un punto di riferimento importante.
Con i più cari cordiali saluti.
C.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. premesso che interviste, film, documentari non fanno parte del Magistero della Chiesa, a proposito dell’argomento della tua mail posso fare riferimento al Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso del 22 febbraio 2021.
La mail che tu mi hai inviato è antecedente, e precisamente del 24 gennaio 2021.
Ebbene, circa un mese dopo quelli che tu chiami i massimi esponenti della chiesa, hanno dissipato ogni equivoco.
Il documento è della congregazione per la dottrina della fede.
Al termine del documento si legge: “Il Sommo Pontefice Francesco, nel corso di un’Udienza concessa al sottoscritto Segretario di questa Congregazione, è stato informato e ha dato il suo assenso alla pubblicazione del suddetto Responsum ad dubium, con annessa Nota esplicativa”.
Pertanto ciò che conta non sono le interpretazioni giornalistiche, ma i documenti scritti.
2. Riporto semplicemente il quesito proposto alla Congregazione per la dottrina della fede: “La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso?”.
Ed ecco che cosa si legge: “SI RISPONDE: Negativamente”.
3. Non entro nel merito del documento perché non è su questo che verte la tua domanda.
Tuttavia desidero sottolineare un’affermazione di grande importanza che non riguarda semplicemente l’ambito omosessuale, ma la sessualità in genere.
Ecco che cosa si legge: “Per tale motivo, non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita)”.
Con questo la Chiesa ribadisce la dottrina di sempre e cioè che il rapporto sessuale viene compiuto secondo il disegno di Dio solo all’interno del matrimonio mediante unione “aperta di per sé alla trasmissione della vita”.
4. Senza emettere nuovi documenti sulla morale sessuale, in queste due righe è contenuto tutto.
Questo è quanto insegna il Papa che ha dato l’assenso alla pubblicazione del documento (sarebbe assurdo pensare che il Papa dia l’assenso alla pubblicazione di un documento contrario al Magistero della Chiesa!) e questo è quanto ribadisce la Congregazione per la dottrina della fede.
In questa breve affermazione viene ribadita la dottrina della Chiesa su ogni disordine sessuale, in particolare sull’adulterio, sulla fornicazione e sulle libere unioni (le convivenze) che in passato venivano chiamate concubinato e che con tale termine vengono chiamate così anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 2390.
5. Tale affermazione è nella linea di quanto si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “L’unione carnale è moralmente legittima solo quando tra l’uomo e la donna si sia instaurata una comunità di vita definitiva” (CCC 2391).
Questa affermazione è fatta all’interno dell’esposizione della dottrina sul matrimonio e all’interno del paragrafo intitolato: le offese alla dignità del matrimonio.
6. Come si vede, non ci sono indicazioni provenienti dai livelli più alti della gerarchia ecclesiastica che ribaltino il Magistero precedente.
Il Magistero della Chiesa non è arbitro della legge di Dio.
Piuttosto ha il compito di annunciarla e di ricordare che questa legge ha la funzione di indicare la strada che porta all’obiettivo supremo dell’uomo: la sua santificazione.
Ti ringrazio di avermi dato l’occasione per ricordare la salvifica dottrina della chiesa su un punto così importante della vita umana, quale quello della vita affettiva.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo