Questo articolo è disponibile anche in: Italiano Inglese Spagnolo

Quesito

Salve, Padre Angelo,
sono Alessandro, mi compiaccio ancora una volta della sua pastorale, che compie magistralmente. Dio la benedica, e benedica anche il Suo Ordine.
Mi piacerebbe porle una domanda di teologia trinitaria. 
Ebbene, le vorrei chiedere se la differenza tra generazione e processione nella Trinità immanente sia una differenza reale, oppure se essa sia solo una differenza virtuale o di ragione, dovuta solo al limite creaturale, ora di pensiero, ora di linguaggio, analogamente a quanto accade, ad esempio, con le prerogative divine (onnipotenza, onniscienza, immutabilità, ecc..) che noi distinguiamo virtualmente ma che, data la semplicità divina, sono realmente una e una sola medesima cosa, che è Dio stesso. Quindi, si potrebbe, conseguentemente, anche chiedere: se esiste distinzione reale tra generazione e processione, come accordarla con la stessa semplicità divina, per cui Dio è un solo Atto Puro. 
Nel De Trinitate, il grande Sant’Agostino ne afferma la distinzione, e confessa che è difficile identificarla (De Trinitate, 27.48). Chissà cosa dicono altri grandi della patristica? E i mistici canonizzati?
Grazie mille, auguri immensi di Natale a lei e all’Ordine

Risposta del sacerdote

Caro Alessandro,
1. nella professione di fede, il Credo, ad un certo momento diciamo: “Credo nello Spirito Santo… che procede dal Padre e dal Figlio”.
Per processione si intende un movimento da un punto all’altro.
In Dio c’è qualcosa che procede dal Padre, ed è il suo pensiero divino. E c’è anche lo Spirito Santo che procede dal Padre e anche dal Figlio: è il suo amore, Colui che noi chiamiamo Spirito Santo.

2. Ora va detto subito che in Dio non c’è alcun movimento, alcun passaggio. 
Altrimenti dovremmo concludere che Dio passa a conseguire una perfezione che ancora non possiede. 
Se così fosse, non sarebbe più Dio, non sarebbe più l’Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo della terra.

3. È Gesù che ce ne parla e ci introduce ad una conoscenza più profonda del mistero di Dio,  della Santissima Trinità.
Gesù infatti parla di un certo movimento, di una certa processione quando dice: “perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato” (Gv 8,42).
In che modo è uscito? In che modo procede dal Padre?
I teologi e il Magistero della Chiesa dicono: per via dell’intellezione, nell’atto di conoscere proprio dell’intelletto.
La conoscenza nell’intelletto è come un concepire, un dare vita, un dare alla luce un pensiero.
Per questo si parla di generazione e si dice che il Figlio è l’intellezione o conoscenza divina che procede dal Padre. 
Il Figlio, la conoscenza divina, è una riproduzione spirituale e perfetta della realtà conosciuta, di Dio.
Questo movimento o processione, come si vede, è a modo di generazione.
Per questo si parla di Figlio.

4. Parimenti Gesù dice: “Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome” (Gv 15,26).
Ecco la seconda processione che si attua per via d’amore. 
Dio, infatti, conoscendo se stesso nel Verbo (il Figlio, il Logos), si ama. 
Questo amore con il quale Dio ama se stesso è lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo, pertanto, procede dal Padre e dal Figlio come da un solo principio.

5. Chiarito che cosa siano e quante siano le processioni all’interno della Santissima Trinità (ciò che tu esprimi con le parole Trinità immanente), resta da chiedersi se queste due processioni siano reali o se siano soltanto un nostro modo di parlare.
Certamente si distinguono realmente perché c’è un punto di partenza (se così ci si può esprimere) e un punto di arrivo.
Ma poiché in Dio tutto è uno, la distinzione è logica o intellettuale. 
Ma non solo logicaperché ha un fondamento nella realtà.

6. Proprio come gli attributi divini che hai menzionato.
Gli attributi di Dio (onnipotenza, onniscienza, verità, bontà, misericordia…) si identificano tutti con la natura divina. Anzi sono la stessa natura divina. E tuttavia si distinguono fra di loro perché sono diversi.
Un po’ come quando noi diciamo che la stessa persona è un sacerdote, è un medico, è un artista.
Queste qualità sono fra di loro distinte sotto il profilo della ragione, ma non sotto il profilo della realtà, perché nel nostro caso la medesima persona è sacerdote, medico e artista.

7. In conclusione le due processioni si distinguono fra di loro, ma non come realtà separate perché in Dio tutto è uno. 
Ragion per cui ciò che si dice di una Persona divina, lo si dice di tutta la Trinità.
In una parola, si distinguono sotto il profilo della ragione che pensa, ma non sotto il profilo della realtà.


Ti ringrazio del quesito.
Soprattutto ti ringrazio per l’augurio piacevolissimo che hai fatto: che Dio benedica me e benedica il santo Ordine al quale appartengo.
Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo