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Quesito

Caro Padre Angelo,
Oltre al libro della Sapienza, in quali altri libri della Bibbia viene esplicitamente o implicitamente configurata l’immortalità dell’anima?
Perché solo molto tardi (1513) la Chiesa, col concilio Lateranense V, giunse a ritenere dogma di fede l’immortalità dell’anima?
Un cordiale saluto.
Alessandro


Risposta del sacerdote

Caro Alessandro,
1. tutti i libri della Bibbia, in un modo o nell’altro, parlano della sopravvivenza dell’anima, che è la stessa cosa della sua immortalità.
La Bibbia è essenzialmente “Parola di vita eterna”.
È sufficiente che tu l’apra e dappertutto senti un messaggio che indica la vita senza fine.
È come se uno ti domandasse: in quale momento della giornata brilla la luce del sole? La risposta è chiara: dall’inizio alla fine.

2. Mi chiedi poi perché solo sal 1513 si ritenne dogma l’immortalità dell’anima.
Va ricordato che sono state fissate come verità di fede (dogmi) quelle affermazioni che sono state messe in discussione.
Ci sono delle verità basilari e scontate che non sono mai state fissate come dogma: ad esempio l’esistenza di Dio, di Gesù Cristo, di Maria…
Questo non significa che Dio non esista, che Gesù Cristo o Maria non siano esistiti.
Allora per venire alla tua domanda: la Chiesa nel 1513 ha respinto l’insegnamento di Pietro Pomponazzi, il quale impregnato di averroismo, sosteneva che le anime fossero mortali.
Questo non significa che prima ci fossero dei dubbi. Tutti ne erano convinti. Ma quando Pomponazzi sostenne il contrario, la Chiesa reagì fissando la dottrina.
La stessa cosa avvenne per la libertà dell’uomo. La Chiesa fissò come verità di fede (1520) che l’uomo è libero quando Lutero affermò il contrario. Egli asseriva che della libertà, dopo il peccato originale, è rimasto solo il nome. Di fatto l’uomo sarebbe sempre schiavo della concupiscenza.

Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo