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Buonasera,
mi chiamo Angelo ho 28 anni e sono un ex evangelico pentecostale.
Padre, io con tutto il mio cuore le posso dire che leggendo le sue risposte sul suo sito Dio mi ha illuminato le idee sul papato, sulla vergine Maria madre di Dio, che invoco sempre nelle mie preghiere.
Padre, ho capito che lo Spirito Santo mi ha portato nella chiesa cattolica, tanto odiata dai fratelli separati (non tutti almeno lo spero).
E per tutto questo io la ringrazio immensamente.
Mi sono iscritto anche alla catechesi di formazione per la cresima e la comunione.
Essendo solo battezzato, non posso per ora accostarmi al sacramento della eucarestia.
Grazie ancora.
Angelo


Caro Angelo,
1. ti sono grato per la notizia che mi hai dato.
Quanta gente rimane ingannata dagli errori di Lutero e dei protestanti in generale.
Quanta acredine – come tu stesso testimoni – nei confronti della Chiesa cattolica, che ha loro trasmesso le Sacre Scritture in cui credono.

2. Noi crediamo che il complesso delle Sacre Scritture sia quello che è stato tramandato e che la Chiesa ha sancito con l’autorità che Cristo le ha dato.
Nella fedeltà a questa tradizione ha distinto i libri ispirati da quelli che non lo sono (gli apocrifi).

3. Per negare l’autorità della Chiesa i protestanti sono ricorsi ad un significato diverso dell’ispirazione.
Mentre per mille e cinquecento anni e cioè fin dall’inizio alla comparsa di Lutero per ispirazione si è ritenuto che alcuni libri siano stati ispirati da Dio e che quindi abbiano Dio per autore principale e che siano tali quelli che da sempre, dovunque e da tutti furono riconosciuti tali – e di questo ne fa garanzia la Chiesa con i decreti dei Concili e dei Papi – i protestanti dicono che l’ispirazione ce l’hanno i singoli fedeli, i quali sentono per interna ispirazione dello Spirito Santo quale libro sia ispirato.

4. Ebbene, a questo proposito mi è capitato sotto gli occhi ciò che scrive San Francesco di Sales su questo loro concetto soggettivo di ispirazione.
Lo ripropongo almeno in parte nella speranza che tanti protestanti ed evangelici lo possano leggere.

5. San Francesco di Sales parte da quanto i protestanti francesi avevano scritto al re di Francia sui motivi della loro fede.
Dopo aver fatto, nell’articolo terzo, la lista dei Libri che intendono accettare, così scrivono nell’articolo quarto: «Noi sappiamo che questi Libri sono canonici e base sicura della nostra fede, non tanto per il comune accordo e il consenso della Chiesa, quanto per la testimonianza e la convinzione interiore dello Spirito
Santo, che ce li fa riconoscere tra gli altri libri ecclesiastici».
Ebbene, i protestanti dicono che accettano solo quelli che fin dall’inizio sono stati riconosciuti tali e non quelli che sono stati riconosciuti in un secondo momento (i cosiddetti deuterocanonici). Tra questi ad esempio la lettera di Giacomo e l’Apocalisse.
Ma quest’ultimo libro, pur essendo deuterocanonico, i protestanti lo accettano.
Perché allora l’Apocalisse sì e la lettera di Giacomo no?
Perché in Giacomo si trova scritto che la fede senza le opere è morta.
Per i protestanti invece è solo la fede che salva. Le opere anche se non sono concordi con la fede (furto, assassinio, adulterio…) non contano.

6. Ecco come procede San Francesco di Sales:
“Perché accetterebbero l’Apocalisse piuttosto di Giuditta e dei Maccabei, a proposito dei quali sant’Agostino e san Girolamo sono fedeli testimoni che tutta la Chiesa Cattolica li ha unanimemente accettati? e i Concili di Cartagine, del Trullo, di Firenze ce lo garantiscono (…).
Ora, prendiamo in esame il loro criterio per distinguere i Libri canonici dagli altri ecclesiastici (deuterocanonici): «La testimonianza», dicono, «e la convinzione interiore dello Spirito Santo».
Dio mio, che misteriosità, che nebbia, che notte; e così sarebbe tutto ben chiaro su un problema così importante e grave?
Ci si domanda come si fa a riconoscere i Libri canonici, si vorrebbe avere qualche regola per distinguerli, e ci si viene a dire che questo avviene nell’intimo dell’anima, che nessuno vede, nessuno conosce, al di fuori della stessa anima e del Creatore?
Dimostratemi, senza lasciarmi dubbi, che le ispirazioni e le convinzioni, che voi pretendete avere, vengono veramente dallo Spirito Santo e non dal maligno; chi non sa che spesso lo spirito delle tenebre si maschera da spirito della luce?
Dimostratemi chiaramente che, allorché mi dite che sentite in voi questa o quella ispirazione, non mentite, non mi ingannate.
Voi dite di sentire tale convinzione in voi, perché dovrei credervi?
E forse così potente la vostra parola da obbligarmi a credere che sentite e pensate quello che dite? Voglio considerarvi gente per bene, ma quando si tratta di fondamenti della mia fede, come accettare o respingere le Scritture ecclesiastiche, non trovo che i vostri pensieri e le vostre parole siano sufficientemente solidi per servirmi di fondamento.
Questo spirito genera le sue convinzioni indifferentemente in tutti, o soltanto in alcuni in particolare? Se in tutti, com’è che milioni e milioni di Cattolici non se ne sono mai accorti, e anche tra di voi, tante donne, lavoratori e altri ancora?
Se invece è concesso soltanto ad alcuni in particolare, ditemi chi sono, per piacere; e poi, perché a quelli piuttosto che agli altri? Quale segno me li farà conoscere e distinguere dalla massa degli altri uomini?
Dovrò credere al primo che mi dirà di essere uno di quelli?
Sarebbe un esporsi troppo al caso e alla mercé degli impostori: indicatemi, dunque un criterio infallibile per riconoscere quelli ispirati e convinti, altrimenti permettetemi di non credere ad alcuno.
Ma, in coscienza, vi sembra che la convinzione interiore sia un mezzo sufficiente per distinguere le Sacre Scritture e togliere ogni dubbio alla gente?
Che ne dite del fatto che Lutero elimina la Lettera di san Giacomo, mentre Calvino l’accetta?
Fatemi il piacere di mettere d’accordo questo spirito e la sua convinzione, che convince l’uno a respingere quello che convince l’altro ad accettare.
Probabilmente direte che Lutero si sbaglia, e lui dirà la stessa cosa di voi; a chi credere? Lutero si prende gioco dell’Ecclesiaste (Qoelet), considera Giobbe una fiaba; gli opporrete la vostra convinzione? lui vi opporrà la sua: e così questo spirito, combattendo in se stesso, non vi lascerà altra soluzione che quella di essere cocciuti ognuno nella propria convinzione.
Poi, che motivo c’è che lo Spirito Santo vada ispirando ciò che ognuno deve credere a non so chi, a Lutero, a Calvino, che hanno abbandonato senza alcuna sorta di ispirazione i Concili e la Chiesa intera?
Ad essere sinceri, non neghiamo che la conoscenza dei veri Libri sacri sia un dono dello Spirito Santo, concesso ai singoli per mezzo della Chiesa.
È cosa certa che se Dio avesse rivelato anche mille volte qualche cosa a qualcuno personalmente, non saremmo obbligati a crederlo, a meno che Dio desse dei segni così chiari da non poter mettere in dubbio la credibilità dell’interessato; ma nei vostri riformatori non troviamo nulla di simile.
In una parola, è alla Chiesa universale che lo Spirito Santo rivolge direttamente le sue ispirazioni e certezze, poi, per mezzo della predicazione della Chiesa, le comunica ai singoli: è nella Sposa che si genera il latte, poi i figli lo succhiano dal suo seno: voi, al contrario, volete che Dio ispiri i singoli e, per loro mezzo, la Chiesa; che siano i figli a generare il latte e la madre a doversi nutrire al loro petto; è una cosa assurda. (…).
Perché, di grazia, si dovrebbe permettere a Calvino di togliere la Sapienza e i Maccabei e non a Lutero di togliere la Lettera di San Giacomo o l’Apocalisse, o a Castalio, il Cantico dei Cantici, o agli Anabattisti il Vangelo di san Marco o a un altro la Genesi e l’Esodo?
Se tutti proclamano una rivelazione interiore, per quale motivo si dovrebbe credere più all’uno che all’altro? di modo che questo sacrosanto criterio, con la scusa dello Spirito Santo, sarà scriteriato per la temerità di ogni seduttore” (San Francesco di Sales, Controversie, pp. 200-203).

7. San Francesco di Sales va avanti col altre argomentazioni, ma è sufficiente questo per essere contenti di fidarsi più della Chiesa, alla quale il Signore ha garantito l’inerranza in materia di fede e di morale, che di se stessi e delle proprie soggettive e presunte ispirazioni.

Ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di presentare un frammento della dottrina di san Francesco di Sales che ha ricondotto con queste motivazioni tutta la regione del chiablese (regione a nord della Savoia) alla fede cattolica.
Ti auguro una fruttuosa preparazione alla Cresima e molte grazie dalla devozione a Maria.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo