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Caro Matteo,
leggi le risposte, messe in corsivo dopo ogni tua singola domanda.
Buongiorno Padre,
Oggi le scrivo per farle alcune domande riguardo alla Bibbia.
Sono rimasto molto confuso riguardo a molte cose di cui si parla nell’Antico Testamento.
Mi dispiace se sarà lunga questa email, se potrebbero essere errori ortografici e se potrei sembrarle offensivo o blasfemo, non è mia intenzione.
Ecco un elenco di alcune domande che mi chiedevo:
1) Perché nell’Antico Testamento si possedevano gli schiavi?
So che all’epoca probabilmente nessuno si opponeva, ma mi sorprende che Israele non abolito la schiavitù.
1. Nessuno nell’antico testamento si meravigliava della schiavitù.
A quei tempi non c’era uno Stato che garantisse un minimo di diritti per tutti.
Vi provvedevano i singoli (i ricchi) attraverso il fenomeno della schiavitù.
Mentre gli schiavi erano tenuti a servire i loro padroni, a loro volta ricevevano dai padroni protezione, assistenza, mantenimento.
2. Con questo non legittimo affatto la schiavitù che considera una persona proprietà di un’altra, quasi come se fosse un oggetto.
3. Va detto che la schiavitù è una delle conseguenze più vistose del peccato originale.
Separato da Dio, l’uomo è tentato di non vedere più negli altri dei fratelli o delle persone alle quali donarsi, ma oggetti su cui dominare.
Dio stesso evidenzia questo male dicendo alla donna dopo il peccato originale: “Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà” (Gn 3,16).
L’istinto buono della donna è quello di servire, come esigenza d’amore. Ma il maschio è tentato di sfruttarla e di dominarla. Ecco la conseguenza del peccato!
4. Dio ha permesso tutto questo per far comprendere agli uomini a quali derive si giunge quando ci si separa da Lui.
Ed è proprio su questa umanità, che porta i segni vistosi del peccato, che Dio si curva per portarla a salvezza.
2) Perché si possedeva più di una moglie e perché le donne avevano meno diritti? (ad esempio “…(15)qualora uno spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie che si è resa impura, oppure uno spirito di gelosia si impadronisca di lui e questi diventi geloso della moglie che non si è resa impura,(15) il marito condurrà sua moglie al sacerdote e per lei porterà come offerta un decimo di efa di farina d’orzo; non vi spanderà sopra olio ne vi metterà sopra incenso, perché è un’oblazione di gelosia, un’oblazione commemorativa per ricordare una colpa.” Numeri 5,14-15.
Mi chiedevo, in questo caso, perché anche la moglie non avrebbe potuto fare la stessa cosa).
Vale in gran parte anche per la poligamia quanto ho detto sulla schiavitù.
Il primo a prendersi due mogli è stato il violento Lamec (cfr. Gn 4,19-24).
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3) Perché la morte era considerata la pena più giusta in ogni caso?
Mi sorprende anche che in alcuni casi il Signore stesso uccideva i peccatori, ad esempio la rivolta di Core, Datan e Abiràm. (“(9)Figli di Eliàb: Nemuèl, Datan e Abiràm. Questi sono quel Datan e quell’Abiràm, membri del consiglio, che si ribellarono contro Mosè e contro Aronne con la gente di Core, quando questa si era ribellata contro il Signore; (10)la terra spalancò la bocca e li inghiottì insieme con Core, quando quella gente perì e il fuoco divorò duecentocinquanta uomini, che servirono d’esempio.” Numeri 26,9-10.)
Perché vigeva la legge del taglione. Cfr Es. 21,24.
Questa legge del taglione, che per noi è inaccettabile perché vendicativa, a quei tempi era una legge restrittiva perché impediva di vendicarsi oltre a quanto si era subito.
Era praticata dappertutto anche perché la popolazione un po’ dappertutto era nomade.
Il concetto di Stato come ce l’abbiamo noi oggi a quei tempi non passava neanche per l’anticamera del cervello. Era del tutto impensabile.
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4) Perché non ci si poteva vestire con abiti di stoffe miste? (“Non ti vestirai con un tessuto misto, fatto di lana e di lino insieme.” Deuteronomio 22,11)
In un commentario biblico si legge: “Scopo di questa e simili leggi e anche di far rispettare agli israeliti la distinzione delle cose stabilite da Dio nella creazione e di allontanarli dall’avarizia e dal troppo attacco al guadagno”.
E: “Lo scopo morale di queste leggi era probabilmente quello di inculcare gli ebrei l’impegno che dovevano avere nel tenersi lontani dal contrarre matrimoni con le nazioni proscritte da Dio”.
5) Inoltre perché: “Non seminerai nella tua vigna semi di due specie diverse, perché altrimenti tutto il prodotto di ciò che hai seminato e la rendita della vigna diventerà cosa sacra.” Deuteronomio 22,9.
Vale la medesima risposta precedente.
6) Le leggi dell’Antico Testamento sono ancora valide insieme a quelle del Nuovo Testamento?
So che la maggior parte sono valide (ad esempio I Dieci Comandamenti, ma le altre?).
Diverse volte ho risposto a domande simili alla tua.
Ad esempio eccone una:
Le volevo chiedere se san Paolo abbia abolito la legge dell‘Antico …
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8 feb 2011 … Gesù ha confermato la legge morale: “Se vuoi entrare nella vita eterna, … Pertanto non è più lecito celebrare il culto dell‘Antico Testamento che …
Mi dispiace se posso essere stato offensivo o anche blasfemo, se lo sono stato la prego di perdonarmi.
Non ho studiato teologia o altro e so che probabilmente avrò confuso qualcosa.
Inoltre, la prego di pregare per me, sto passando un periodo di aridità nella fede e non riesco a smettere di peccare.
Visto che sono in vacanza e non ci sono chiese nella vicinanza cerco di guardare la Messa online, ma non è la stessa cosa e non posso confessarmi.
Sento una grande lontananza dal Signore e mi sento in colpa, ma non riesco a sentire il dolore per fare un buon atto di contrizione.
La lontananza da Dio ha come effetto l’attutimento a attutire e talvolta anche l’annientamento del senso del peccato.
Chi vive in grazia avverte subito, qualora commetta un peccato grave, che cosa significa passare dallo stato di grazia a quello di peccato mortale.
Dal momento che adesso non puoi confessarti, emetti un atto di dolore col proposito di confessarti al più presto. Così torni in grazia (anche se non potrai fare la comunione fino a quando non ti sarai confessato) e le tue azioni buone diventano meritorie per la vita eterna.
Mi dispiace di avere scritto tanto, spero mi perdonerà e spero che pregherà per me.
Ti ricorderò volentieri nella preghiera: sia in quella personale, sia nella liturgia delle ore, sia nella celebrazione della Santa Messa.
Mi dispiace di non averle mai detto che mi chiamo Matteo.
So di non essere stato educato, mi dispiace.
Hai fatto bene a pormi le varie domande.
Per il futuro cerca di usare il motore di ricerca del nostro sito.
Le auguro una buona giornata, cercherò di pregare per lei.
Ti chiedo non semplicemente di cercare di pregare per me, ma di pregare, perché anch’io ne ho bisogno.
Matteo
Ti ringrazio, ti benedico e ti auguro ogni bene.
Padre Angelo